Facciata municipio Andria
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Enti locali

Aliquote in ritardo, l’esito del “caso Andria” tutto da scrivere

Il Tar della Lombardia blocca ricorso Mef, al momento un fatto isolato ma comunque un precedente

Potrebbe essere bloccato anche per il "caso Andria" il ricorso presentato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze contro gli aumenti delle aliquote per Imu, Tari e Tasi 2015 approvati in ritardo dall'amministrazione. La decisione presa dal Tar della Lombardia, seppur rappresentando al momento un caso isolato, potrebbe essere un precedente che depone a favore di Palazzo San Francesco.

Così come riporta un articolo pubblicato su "Il Sole 24 ore", il Mef non ha interesse ad impugnare la delibera, adottata oltre i termini di legge, con la quale il Comune modifica l'aliquota di un tributo locale. «La terza sezione milanese del Tar della Lombardia – si legge sul quotidiano economico - ha così dichiarato inammissibile per carenza di interesse ad agire il ricorso promosso nel 2015 dal Ministero per l'annullamento delle delibere con le quali il Comune di Voghera aveva adeguato le aliquote dei tributi oltre il termine fissato dalla legge al 30 luglio».

La vicenda è la stessa che riguarda il Comune di Andria, e molti altri comuni italiani. L'idea dei giudici amministrativi della Lombardia è che la modifica delle aliquote, seppur decisa tardivamente, non causa nessun danno diretto al Mef per questo il Ministero non può avere interesse ad impugnare le relative deliberazioni. Vero è anche che, non più tardi dello scorso mese di luglio, il Tar della Basilicata, invece, ha annullato la Tasi 2015 di Matera perché la delibera era stata approvata oltre il termine massimo (esattamente come accaduto ad Andria), così come per la stessa motivazione lo stesso Tribunale ha condannato il comune di Francavilla per la Tari.

La partita, dunque, alla luce di questi precedenti è tutt'altro che chiusa, l'esito del "caso Andria" deve essere ancora scritto.
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