Vita di città
Alfonso Leonetti primo direttore nel 1924 de "L'Unità"
Lo storico giornale ha visto tra i fondatori un andriese dimenticato
Andria - mercoledì 1 luglio 2015
8.16
Dopo una lunga crisi e la chiusura torna a vivere un pezzo di storia del giornalismo italiano e cioè il quotidiano L'Unità. Da ieri, martedì 30 giugno è nuovamente in edicola. In pochi, tuttavia, sanno che lo storico giornale di sinistra ha un particolare legame con la Città di Andria. Il legame si chiama Alfonso Leonetti, un politico italiano nato il 13 settembre del 1895 ad Andria e moro a roma quasi novantenne, che nel 1924 è divenuto il primo direttore unico de "L'Unità". Aldilà delle ideologie, lo stesso Leonetti è stato uno dei fondatori oltre che giornalista del giornale che da sempre è riferimento specifico della sinistra italiana.
Lo stesso Leonetti, invece, è stato un esponente di spicco del Partito Comunista d'Italia in anni di profondi mutamenti nella comunità italiana, anni di guerra, anni di fascismo, anni in cui la lotta politica era anche una lotta per la sopravvivenza. Sin dagli anni della giovinezza il suo impegno nel movimento dei socialisti pugliesi, ci dice la sua biografia, poi nel periodo 1918-1920 fu giornalista dell'Avanti e de L'Ordine Nuovo. Ma dal partito fu espulso nel 1930 per aver sposato la linea trotskista in contrapposizione a quella staliniana a cui rimase allineato l'allora segretario Palmiro Togliatti. Dopo il trasferimento in Francia la lunga lontananza dall'Italia ed il rientro solo nel 1962 per aderire nuovamente al Partito Comunista Italiano. Nel 1974 pubblicò forse il libro più importante di tutta la sua storia e cioè "Da Andria contadina a Torino operaia. Un giovane socialista tra guerra e rivoluzione" edito da Argalia e ripubblicato nel 2006 da Palomar che ha ricevuto anche il Premio Viareggio nel 1975 e che è una sorta di autobiografia spaccato essenziale di storia di quegli anni tumultuosi e ricchi di profondi cambiamenti. Pubblicò anche per Feltrinelli, nel 1977, l'importante libro di memorie Un Comunista, 1895/1930, una sorta di manifesto e, per volere testamentale, a lasciato nella biblioteca della città francese di Cortona, una raccolta di carte e libri dal nome il "Fondo Leonetti".
Nella Città di Andria pochissimi i ricordi della vita pugliese di Alfonso Leonetti un personaggio dimenticato che è partito dalla landa del mezzogiorno per divenire il punto di riferimento di un passaggio storico di grande importanza per la nazione intera.
Lo stesso Leonetti, invece, è stato un esponente di spicco del Partito Comunista d'Italia in anni di profondi mutamenti nella comunità italiana, anni di guerra, anni di fascismo, anni in cui la lotta politica era anche una lotta per la sopravvivenza. Sin dagli anni della giovinezza il suo impegno nel movimento dei socialisti pugliesi, ci dice la sua biografia, poi nel periodo 1918-1920 fu giornalista dell'Avanti e de L'Ordine Nuovo. Ma dal partito fu espulso nel 1930 per aver sposato la linea trotskista in contrapposizione a quella staliniana a cui rimase allineato l'allora segretario Palmiro Togliatti. Dopo il trasferimento in Francia la lunga lontananza dall'Italia ed il rientro solo nel 1962 per aderire nuovamente al Partito Comunista Italiano. Nel 1974 pubblicò forse il libro più importante di tutta la sua storia e cioè "Da Andria contadina a Torino operaia. Un giovane socialista tra guerra e rivoluzione" edito da Argalia e ripubblicato nel 2006 da Palomar che ha ricevuto anche il Premio Viareggio nel 1975 e che è una sorta di autobiografia spaccato essenziale di storia di quegli anni tumultuosi e ricchi di profondi cambiamenti. Pubblicò anche per Feltrinelli, nel 1977, l'importante libro di memorie Un Comunista, 1895/1930, una sorta di manifesto e, per volere testamentale, a lasciato nella biblioteca della città francese di Cortona, una raccolta di carte e libri dal nome il "Fondo Leonetti".
Nella Città di Andria pochissimi i ricordi della vita pugliese di Alfonso Leonetti un personaggio dimenticato che è partito dalla landa del mezzogiorno per divenire il punto di riferimento di un passaggio storico di grande importanza per la nazione intera.