Vita di città
Al via oggi in Puglia la stagione dei saldi invernali
Le associazioni di categoria: «Comprate dai negozi di prossimità»
Andria - mercoledì 5 gennaio 2022
11.05
Parte oggi in Puglia, come in altre regioni d'Italia, la stagione dei saldi invernali. La corsa allo shopping scontato è partita questa mattina e terminerà il prossimo 28 febbraio
Secondo le stime elaborate a livello nazionale dall'Ufficio Studi di Confcommercio, per lo shopping dei saldi ogni persona spenderà circa 119 euro, per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro. Stando a un'indagine previsionale effettuata da Confesercenti, 4 italiani su dieci (il 39%) hanno già programmato di approfittare degli acquisti a prezzi scontati per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto di 150 euro a persona. Numeri che tuttavia - evidenzia Confesercenti - sono ancora lontani da quelli pre-crisi: in occasione dei saldi invernali del gennaio 2020, si diceva interessato all'evento 48% degli italiani.
Nonostante le incognite legate al rialzo dei contagi, che inevitabilmente incidono sulla fiducia delle famiglie, il momento dei saldi resta comunque atteso, dai consumatori in cerca di buoni affari ma anche dai commercianti, che vedono nelle vendite di fine stagione una possibile boccata d'ossigeno. «È sempre un momento importante per le attività commerciali del territorio, che permette di far respirare la nostra economia", evidenzia Confesercenti Bari, che attraverso il proprio canale Fb rinnova anche l'invito rivolto ai consumatori: "È fondamentale che la gente acquisti nelle proprie città sostenendo il commercio di prossimità, con l'auspicio che ci sia un riscontro positivo da parte della clientela».
In cima ai desideri dei consumatori: scarpe, maglieria, capispalla, capi di camiceria, magliette e intimo, borse e accessori.
Le aspettative sullo svolgimento dei saldi in Puglia sono in linea col resto d'Italia. Il sondaggio di Confesercenti evidenzia che 4 italiani su dieci hanno già programmato di approfittare dei saldi per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto di 150euro a persona.
«Purtroppo - riferisce Benny Campobasso, presidente di Confesercenti Puglia -si tratta di numeri ancora lontani da quelli pre-crisi. Sul risultato pesa l'ombra di omicron e l'impatto negativo sulla fiducia delle famiglie. Ma incide anche la concorrenza delle promozioni prenatalizie e natalizie, a partire proprio da un prolungato e particolarmente 'ravvicinato' Black Friday».
Si rafforza invece la tendenza all'acquisto di impulso: rispetto al 2020 cresce (dal 36 al 46%) la quota di consumatori che deciderà se acquistare prodotti in saldo sul momento, in base alle offerte.
«La media di 150euro - continua - nasconde una spesa fortemente polarizzata: la metà dei potenziali consumatori acquisterà per meno di 100euro, mentre il resto spenderà tra il 100 ed i 300 con una piccola percentuale determinata a spingersi anche oltre questa cifra.
Nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi rimangono un evento legato soprattutto ai negozi fisici: 1/3 degli acquisti dei saldi avviene in una grande catena o nei negozi brandizzati, seguiti da vicino dai negozi indipendenti, dagli outlet, e in ultimo dal web che, dopo un periodo di leggera flessione, torna a salire (5% in più dello scorso anno)».
L'invito, condiviso da tutte le associazioni di categoria, è quello di preferire l'acquisto nei negozi fisici di prossimità «perché garantiscono l'acquisto di merce di stagione a prezzi controllati e convenienti».
C'è anche chi vorrebbe una maggiore libertà nella possibilità di scegliere il periodo in cui effettuare gli sconti.
«Il mondo gira più veloce di noi» dichiara Tommy Leonetti, presidente della Federazione Italiana Settore Moda della Confesercenti provinciale BAT.
«Come categoria avremmo voluto che i saldi partissero a fine febbraio visto che in Puglia il freddo più intenso arriva nei mesi di gennaio e febbraio. E' stata, comunque, una stagione sotto tono. Natale è andato meglio e si spera che i saldi possano portare nelle casse degli esercenti maggiori guadagni. L'obiettivo auspicabile resta lo stesso: uniformare la data di inizio saldi in tutta Italia cercando di posticiparne la partenza , unica strada per poter migliorare. La disgregazione non aiuta il settore» continua.
Gli fa eco Mario Landriscina, direttore di Confesercenti BAT. «I commercianti hanno ragione a voler posticipare la data di inizio dei saldi, ma non si può continuare impunemente ad ignorare quanto avviene intorno al settore dove a farla da padrone sono le vendite online, in promozione tutto l'anno, oltre alle massicce offerte commerciali comunicate costantemente dalla grande distribuzione, per di più essendosi allentata ogni forma di controllo e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza della norma».
«E' da tempo che lo affermiamo - continua - ma al nostro interno si comincia a prendere atto che bisogna cambiare strategia ed innovarsi nell'esercizio delle attività commerciali. Non più unicamente negozi fisici, ma un mix tra essi e la possibilità di prevedere tipi particolari di vendite online, aggregandosi nelle costose attività di comunicazione e di marketing, nell'offerta di servizi all'avanguardia, ampliando in modo eterogeneo la professione di imprenditore. La stessa terminologia "saldi invernali e/o saldi di fine stagione" mostra come siano diventate parole anacronistiche che al solo pronunciarle sembrerebbe di essere entrarti in primavera. Sarebbe ora di costituire un tavolo di studio e riforma a livello nazionale e regionale di norme che non soddisfano più nessuno».
Secondo le stime elaborate a livello nazionale dall'Ufficio Studi di Confcommercio, per lo shopping dei saldi ogni persona spenderà circa 119 euro, per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro. Stando a un'indagine previsionale effettuata da Confesercenti, 4 italiani su dieci (il 39%) hanno già programmato di approfittare degli acquisti a prezzi scontati per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto di 150 euro a persona. Numeri che tuttavia - evidenzia Confesercenti - sono ancora lontani da quelli pre-crisi: in occasione dei saldi invernali del gennaio 2020, si diceva interessato all'evento 48% degli italiani.
Nonostante le incognite legate al rialzo dei contagi, che inevitabilmente incidono sulla fiducia delle famiglie, il momento dei saldi resta comunque atteso, dai consumatori in cerca di buoni affari ma anche dai commercianti, che vedono nelle vendite di fine stagione una possibile boccata d'ossigeno. «È sempre un momento importante per le attività commerciali del territorio, che permette di far respirare la nostra economia", evidenzia Confesercenti Bari, che attraverso il proprio canale Fb rinnova anche l'invito rivolto ai consumatori: "È fondamentale che la gente acquisti nelle proprie città sostenendo il commercio di prossimità, con l'auspicio che ci sia un riscontro positivo da parte della clientela».
In cima ai desideri dei consumatori: scarpe, maglieria, capispalla, capi di camiceria, magliette e intimo, borse e accessori.
Le aspettative sullo svolgimento dei saldi in Puglia sono in linea col resto d'Italia. Il sondaggio di Confesercenti evidenzia che 4 italiani su dieci hanno già programmato di approfittare dei saldi per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto di 150euro a persona.
«Purtroppo - riferisce Benny Campobasso, presidente di Confesercenti Puglia -si tratta di numeri ancora lontani da quelli pre-crisi. Sul risultato pesa l'ombra di omicron e l'impatto negativo sulla fiducia delle famiglie. Ma incide anche la concorrenza delle promozioni prenatalizie e natalizie, a partire proprio da un prolungato e particolarmente 'ravvicinato' Black Friday».
Si rafforza invece la tendenza all'acquisto di impulso: rispetto al 2020 cresce (dal 36 al 46%) la quota di consumatori che deciderà se acquistare prodotti in saldo sul momento, in base alle offerte.
«La media di 150euro - continua - nasconde una spesa fortemente polarizzata: la metà dei potenziali consumatori acquisterà per meno di 100euro, mentre il resto spenderà tra il 100 ed i 300 con una piccola percentuale determinata a spingersi anche oltre questa cifra.
Nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi rimangono un evento legato soprattutto ai negozi fisici: 1/3 degli acquisti dei saldi avviene in una grande catena o nei negozi brandizzati, seguiti da vicino dai negozi indipendenti, dagli outlet, e in ultimo dal web che, dopo un periodo di leggera flessione, torna a salire (5% in più dello scorso anno)».
L'invito, condiviso da tutte le associazioni di categoria, è quello di preferire l'acquisto nei negozi fisici di prossimità «perché garantiscono l'acquisto di merce di stagione a prezzi controllati e convenienti».
C'è anche chi vorrebbe una maggiore libertà nella possibilità di scegliere il periodo in cui effettuare gli sconti.
«Il mondo gira più veloce di noi» dichiara Tommy Leonetti, presidente della Federazione Italiana Settore Moda della Confesercenti provinciale BAT.
«Come categoria avremmo voluto che i saldi partissero a fine febbraio visto che in Puglia il freddo più intenso arriva nei mesi di gennaio e febbraio. E' stata, comunque, una stagione sotto tono. Natale è andato meglio e si spera che i saldi possano portare nelle casse degli esercenti maggiori guadagni. L'obiettivo auspicabile resta lo stesso: uniformare la data di inizio saldi in tutta Italia cercando di posticiparne la partenza , unica strada per poter migliorare. La disgregazione non aiuta il settore» continua.
Gli fa eco Mario Landriscina, direttore di Confesercenti BAT. «I commercianti hanno ragione a voler posticipare la data di inizio dei saldi, ma non si può continuare impunemente ad ignorare quanto avviene intorno al settore dove a farla da padrone sono le vendite online, in promozione tutto l'anno, oltre alle massicce offerte commerciali comunicate costantemente dalla grande distribuzione, per di più essendosi allentata ogni forma di controllo e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza della norma».
«E' da tempo che lo affermiamo - continua - ma al nostro interno si comincia a prendere atto che bisogna cambiare strategia ed innovarsi nell'esercizio delle attività commerciali. Non più unicamente negozi fisici, ma un mix tra essi e la possibilità di prevedere tipi particolari di vendite online, aggregandosi nelle costose attività di comunicazione e di marketing, nell'offerta di servizi all'avanguardia, ampliando in modo eterogeneo la professione di imprenditore. La stessa terminologia "saldi invernali e/o saldi di fine stagione" mostra come siano diventate parole anacronistiche che al solo pronunciarle sembrerebbe di essere entrarti in primavera. Sarebbe ora di costituire un tavolo di studio e riforma a livello nazionale e regionale di norme che non soddisfano più nessuno».