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Attualità
Al ricercatore andriese Gabriele Inchingolo, il Premio alla Ricerca Ail Bat 2024
Distintosi per i suoi significativi studi nel campo dell'ematologia, con particolare attenzione alle cellule Car-Tscm, considerate il futuro della terapia
Andria - domenica 23 febbraio 2025
4.06
Nella sala consiliare del Comune di Andria si è tenuta la cerimonia di consegna del Premio alla Ricerca Ail Bat 2024. Il prestigioso riconoscimento è stato conferito al ricercatore andriese Gabriele Inchingolo, distintosi per i suoi significativi studi nel campo dell'ematologia, con particolare attenzione alle cellule Car-Tscm, considerate il futuro della terapia.
«Le cellule CAR-Tscm - ha spiegato Inchingolo - rappresentano una frontiera avanzata nell'immunoterapia del cancro, combinando l'efficacia delle cellule CAR-T alle proprietà dei linfociti T staminali della memoria (Tscm). L'obiettivo è sviluppare una terapia più efficace e meno tossica, capace di garantire una risposta a lungo termine nei pazienti affetti da neoplasie ematologiche a cellule B refrattarie al trapianto e di superare le limitazioni delle CAR-T convenzionali, come la scarsa persistenza e l'esaurimento cellulare».
L'evento, che ha riscosso una notevole partecipazione e suscitato grande emozione, ha visto la presenza di numerose autorità locali, rappresentanti dell'Ail Bat, esponenti della comunità scientifica e sanitaria, tra cui il dott. Giuseppe Tarantini, primario del reparto di Ematologia dell'ospedale "Dimiccoli", nonché familiari e amici del premiato.
«La ricerca è sinonimo di curiosità - ha sottolineato il presidente nazionale Ail, Giuseppe Toro - e rappresenta il tentativo di dare un senso alle nostre malattie. In ematologia, ciò si traduce nel raggiungimento della medicina di precisione, ovvero la possibilità di offrire terapie mirate e personalizzate. L'Ail, che quest'anno celebra 56 anni di attività, ha sempre affiancato l'ematologia italiana nel suo percorso. Se 55 anni fa ci si sentiva impotenti di fronte alle malattie ematologiche, oggi oltre il 70% dei pazienti guarisce o cronicizza la malattia, conducendo una vita paragonabile a quella delle persone sane. Questo è il risultato del lavoro di ricercatori e medici italiani, tra i migliori al mondo. Tuttavia, non basta curare: è fondamentale prendersi cura del paziente, sostenendolo durante il percorso di cura, che può durare mesi o anni. In questo, il supporto della comunità, espresso attraverso la nostra associazione, è essenziale».
La sindaca di Andria, Giovanna Bruno, ha espresso il suo orgoglio e la sua partecipazione all'evento: «La premiazione di Gabriele Inchingolo è motivo di grande orgoglio per l'intera comunità andriese, che vede in lui un esempio di talento e dedizione alla ricerca scientifica. La ricerca nasce da un sogno, e oggi noi celebriamo questo sogno».
Anche il presidente dell'Ail Bat, Vito Leonetti, ha manifestato la sua soddisfazione: «Il premio che abbiamo avuto il piacere di consegnare si inserisce nel nostro programma di sostegno alla ricerca scientifica. Sostenere la ricerca significa coltivare la speranza: speranza nella cura e nella sconfitta della malattia. Questo è il futuro che l'A.I.L. si impegna a offrire ai propri pazienti».
«Le cellule CAR-Tscm - ha spiegato Inchingolo - rappresentano una frontiera avanzata nell'immunoterapia del cancro, combinando l'efficacia delle cellule CAR-T alle proprietà dei linfociti T staminali della memoria (Tscm). L'obiettivo è sviluppare una terapia più efficace e meno tossica, capace di garantire una risposta a lungo termine nei pazienti affetti da neoplasie ematologiche a cellule B refrattarie al trapianto e di superare le limitazioni delle CAR-T convenzionali, come la scarsa persistenza e l'esaurimento cellulare».
L'evento, che ha riscosso una notevole partecipazione e suscitato grande emozione, ha visto la presenza di numerose autorità locali, rappresentanti dell'Ail Bat, esponenti della comunità scientifica e sanitaria, tra cui il dott. Giuseppe Tarantini, primario del reparto di Ematologia dell'ospedale "Dimiccoli", nonché familiari e amici del premiato.
«La ricerca è sinonimo di curiosità - ha sottolineato il presidente nazionale Ail, Giuseppe Toro - e rappresenta il tentativo di dare un senso alle nostre malattie. In ematologia, ciò si traduce nel raggiungimento della medicina di precisione, ovvero la possibilità di offrire terapie mirate e personalizzate. L'Ail, che quest'anno celebra 56 anni di attività, ha sempre affiancato l'ematologia italiana nel suo percorso. Se 55 anni fa ci si sentiva impotenti di fronte alle malattie ematologiche, oggi oltre il 70% dei pazienti guarisce o cronicizza la malattia, conducendo una vita paragonabile a quella delle persone sane. Questo è il risultato del lavoro di ricercatori e medici italiani, tra i migliori al mondo. Tuttavia, non basta curare: è fondamentale prendersi cura del paziente, sostenendolo durante il percorso di cura, che può durare mesi o anni. In questo, il supporto della comunità, espresso attraverso la nostra associazione, è essenziale».
La sindaca di Andria, Giovanna Bruno, ha espresso il suo orgoglio e la sua partecipazione all'evento: «La premiazione di Gabriele Inchingolo è motivo di grande orgoglio per l'intera comunità andriese, che vede in lui un esempio di talento e dedizione alla ricerca scientifica. La ricerca nasce da un sogno, e oggi noi celebriamo questo sogno».
Anche il presidente dell'Ail Bat, Vito Leonetti, ha manifestato la sua soddisfazione: «Il premio che abbiamo avuto il piacere di consegnare si inserisce nel nostro programma di sostegno alla ricerca scientifica. Sostenere la ricerca significa coltivare la speranza: speranza nella cura e nella sconfitta della malattia. Questo è il futuro che l'A.I.L. si impegna a offrire ai propri pazienti».