Vita di città
Al Natural History Museum di Londra alcuni esemplari di fossili raccolti ad Andria
La scoperta è stata compiuta da Nicola Montepulciano, storico ecologista e socio WWF
Andria - martedì 27 giugno 2017
Una originale scoperta è stata compiuta da Nicola Montepulciano, storico ecologista e socio WWF. Alcuni esemplari di fossili ritrovati ad Andria sono conservati presso il Natural History Museum di Londra.
"La nostra città possiede cinque unicità mondiali, una più importante dell'altra. Sono: Castel del Monte, la Sacra Spina ( anche se vi sono alcune città che vantano simile reliquia ), la Basilica-Santuario della Madonna d'Andria perché racchiude tre chiese in una, la chiesetta di Santa Croce con molti affreschi, tra cui uno che rappresenta la SS. Trinità con tre teste in un corpo solo ( non ve n'è uno uguale al mondo ) e la quinta è la Valle di Santa Margherita.
Nel 1615 circa il naturalista e botanico napoletano Fabio Colonna, allora governatore di Cerignola, recatosi al Santuario per sciogliere un voto per aver ricevuto grazie dalla Madonna d' Andria perché oppresso da gravi malattie, notò l'esistenza della Lama o Valle di S. Margherita. Compresa la valenza geologica, volle esplorarla e scoprì, per la prima volta al mondo, una specie fossile di brachiopode, la "Terebratula terebratula ". Per l'antichità dei primi studi sulla Terebratula la Valle è considerata parte del patrimonio italiano della scienza. Il Colonna denominò questa conchiglia fossile dell'Era Paleozoica (cioè di milioni di anni fa ) " Concha anomia". Linneo, circa 140 dopo, approfondi gli studi dello scienziato napoletano e inserì il brachiopode andriese nel suo " Systema Naturae" del 1758 denominandolo "Anomia terebratula". Nel 1776 un altro scienziato diede al nostro brachiopode l'attuale e definitiva denominazione binomia latina " Terebratula terebratula ". Gli esemplari raccolti in anni successivi, sempre per studio, si trovano ora nel Natural History Museum di Londra. Poiché la Valle di S. Margherita è la località del primo ritrovamento è l'unico luogo al mondo di riferimento per ulteriori studi su questa specie e di altre simili. Su pubblicazioni in lingua inglese si legge :… " Terebratula terebratula : its type locality in small Valley a little below the Church of Our Lady of Andria. Traduzione :" La classica località della Terebratula è la piccola Valle un po' sotto la Chiesa di Nostra Signora ( Madonna ) di Andria. Come dire la Terebratula di Andria, l'Uomo di Neanderthal, etc.
Adesso considerazioni, osservazioni e domande. Sino al 1999, anno in cui terminammo gli studi e pubblicammo il libro sulla Valle di S. Margherita e sulla Basilica della Madonna d'Andria, la Lama era ancora in condizioni accettabili, anche perché era pericolosissimo scendervi. Dal 2000 in poi ebbe inizio una vera e propria devastazione. Si costruirono scalinate in cemento, taluni proprietari privati di grotte avviarono lavori edilizi con tanto di distruzione del tufo primigenio per ricavare chissà quali scantinati, si tagliarono grossi rami di carrubo plurisecolari; tuttora avvengono sversamenti di sfridi lapidei, di acqua di fogna, abbandono di rifiuti di ogni genere. Come si è potuto e ancora si può tutto questo? Di questo passo la Valle sarà tutta riempita. Dovessero tornare gli studiosi stranieri di geologia che visitarono ancora nel 1993 e '98 la Lama per ulteriori studi, ci maledirebbero e disprezzerebbero per come l'abbiamo ridotta. Non si ha la pretesa di creare un piccolo museo geologico ( i locali ci sono ), perché con i politici passati e attuali c'era e c'è poco da sperare, ma almeno di evitare ulteriori scempi e di sforzarsi di dichiarare la Valle " Sito di Interesse Geologico Nazionale e Internazionale".
Purtroppo anche per il futuro c'è poco da sperare, basta sentire come e di cosa parlano le nuove formazioni politiche stellate e non e si capisce subito che sanno poco di ecologia, di storia locale e men che meno di geologia spicciola del territorio andriese. Come marziani calati nel nostro territorio. Grazie.
E l'ecologista Nicola Montepulciano così conclude il suo intervento: "Scusate, lettori, se perdo tempo sui libri e lo faccio perdere pure a voi!".
"La nostra città possiede cinque unicità mondiali, una più importante dell'altra. Sono: Castel del Monte, la Sacra Spina ( anche se vi sono alcune città che vantano simile reliquia ), la Basilica-Santuario della Madonna d'Andria perché racchiude tre chiese in una, la chiesetta di Santa Croce con molti affreschi, tra cui uno che rappresenta la SS. Trinità con tre teste in un corpo solo ( non ve n'è uno uguale al mondo ) e la quinta è la Valle di Santa Margherita.
Nel 1615 circa il naturalista e botanico napoletano Fabio Colonna, allora governatore di Cerignola, recatosi al Santuario per sciogliere un voto per aver ricevuto grazie dalla Madonna d' Andria perché oppresso da gravi malattie, notò l'esistenza della Lama o Valle di S. Margherita. Compresa la valenza geologica, volle esplorarla e scoprì, per la prima volta al mondo, una specie fossile di brachiopode, la "Terebratula terebratula ". Per l'antichità dei primi studi sulla Terebratula la Valle è considerata parte del patrimonio italiano della scienza. Il Colonna denominò questa conchiglia fossile dell'Era Paleozoica (cioè di milioni di anni fa ) " Concha anomia". Linneo, circa 140 dopo, approfondi gli studi dello scienziato napoletano e inserì il brachiopode andriese nel suo " Systema Naturae" del 1758 denominandolo "Anomia terebratula". Nel 1776 un altro scienziato diede al nostro brachiopode l'attuale e definitiva denominazione binomia latina " Terebratula terebratula ". Gli esemplari raccolti in anni successivi, sempre per studio, si trovano ora nel Natural History Museum di Londra. Poiché la Valle di S. Margherita è la località del primo ritrovamento è l'unico luogo al mondo di riferimento per ulteriori studi su questa specie e di altre simili. Su pubblicazioni in lingua inglese si legge :… " Terebratula terebratula : its type locality in small Valley a little below the Church of Our Lady of Andria. Traduzione :" La classica località della Terebratula è la piccola Valle un po' sotto la Chiesa di Nostra Signora ( Madonna ) di Andria. Come dire la Terebratula di Andria, l'Uomo di Neanderthal, etc.
Adesso considerazioni, osservazioni e domande. Sino al 1999, anno in cui terminammo gli studi e pubblicammo il libro sulla Valle di S. Margherita e sulla Basilica della Madonna d'Andria, la Lama era ancora in condizioni accettabili, anche perché era pericolosissimo scendervi. Dal 2000 in poi ebbe inizio una vera e propria devastazione. Si costruirono scalinate in cemento, taluni proprietari privati di grotte avviarono lavori edilizi con tanto di distruzione del tufo primigenio per ricavare chissà quali scantinati, si tagliarono grossi rami di carrubo plurisecolari; tuttora avvengono sversamenti di sfridi lapidei, di acqua di fogna, abbandono di rifiuti di ogni genere. Come si è potuto e ancora si può tutto questo? Di questo passo la Valle sarà tutta riempita. Dovessero tornare gli studiosi stranieri di geologia che visitarono ancora nel 1993 e '98 la Lama per ulteriori studi, ci maledirebbero e disprezzerebbero per come l'abbiamo ridotta. Non si ha la pretesa di creare un piccolo museo geologico ( i locali ci sono ), perché con i politici passati e attuali c'era e c'è poco da sperare, ma almeno di evitare ulteriori scempi e di sforzarsi di dichiarare la Valle " Sito di Interesse Geologico Nazionale e Internazionale".
Purtroppo anche per il futuro c'è poco da sperare, basta sentire come e di cosa parlano le nuove formazioni politiche stellate e non e si capisce subito che sanno poco di ecologia, di storia locale e men che meno di geologia spicciola del territorio andriese. Come marziani calati nel nostro territorio. Grazie.
E l'ecologista Nicola Montepulciano così conclude il suo intervento: "Scusate, lettori, se perdo tempo sui libri e lo faccio perdere pure a voi!".