Cronaca
Adescato su Chatroulette, si spoglia su Fb: ricattato
Un giovane di 20 anni denuncia tutto alla Polizia. Gli avevano già estorto 800 euro. Del caso se n’è occupato la trasmissione Le Iene
BAT - lunedì 11 marzo 2013
10.03
Adescato da una donna (in realtà era un video) sul sito Chatroulette, invitato ad avere una calda conversazione su Facebook, accetta l'amicizia di un contatto femminile, si spoglia e viene filmato e ricattato. E' quanto accaduto ad un giovane 20enne del nostro comprensorio che, questa mattina, dopo aver già pagato 800 euro al suo aguzzino, ha deciso di vincere le paure e di denunciare la vicenda al commissariato di Trani.
Il caso delle estorsioni a sfondo sessuale sui social network ed in particolare su Chatroulette è stato più volte denunciato dalla trasmissione Le Iene. Nonostante tutto, moltissimi giovani continuano a cascarci ed a pagare. Questo caso non è dissimile da molti altri.
Il ragazzo, durante la navigazione su Chatroulette è incappato in una avvenente ragazza che, dopo un breve preambolo, lo ha invitato a spogliarsi su Facebook fornendo al 20enne un nominativo da contattare sul social network (Neyla Slovani). Il ragazzo, pur non fidandosi, è andato avanti: ha chiesto l'amicizia ed automaticamente ha consegnato a chi c'era dall'altra parte della tastiera tutti i suoi dati. Su Facebook la finta ragazza, attraverso messaggi di testo, gli ha proposto lo spogliarello. Il 20enne, pur mettendosi in volto una maschera (temendo il raggiro) ha accettato. Una volta nudo, gli è stato comunicato di essere stato filmato sia senza maschera su Chatroulette e poi travestito sulla webchat di Facebook. A riprova gli è stato inviato il link dove si vedeva la sua performance partendo dal contatto preliminare su chat roulette dove il 20enne non aveva maschere.
A questo punto, al 20enne è stato chiesto un versamento alla Western Union di 400 euro, intestato ad un nominativo marocchino. Il ragazzo, per paura che il suo video potesse fare il giro della rete e dei suoi contatti, ha accettato entrando così nella spirale estorsiva. A quel pagamento di 400 euro ne è seguito un altro, immediato, di altri 400 euro e la storia sarebbe andata avanti se, in virtù della legge anti riciclaggio, il giovane avesse potuto sfondare la soglia dei 1000 euro. A quel punto, pressato anche telefonicamente dal suo aguzzino (un uomo con accento straniero), dopo aver chiesto aiuto ad un amico, si è deciso a sporgere denuncia al commissariato di Trani.
La polizia postale adesso è a caccia dell'estorsore (anche se potrebbero essere di più). Impresa molto difficile perché il raggiro può essere avvenuto in qualsiasi parte del mondo e perché il nominativo di colui che ha incassato gli 800 euro potrebbe essere assolutamente generico. Intanto il profilo della finta donna su Facebook è sparito, ma ce ne sono molti altri che in realtà nascondono l'identico disegno criminale. Nonostante gli appelli alla prudenza nell'utilizzo della rete e dei social network, gli utenti del web non sembrano ancora essere consapevoli dei rischi e dei pericoli che si corrono nelle chat e nelle condivisioni di video e foto. Il caso denunciato a Trani non è una novità per il nostro territorio. Un'altra segnalazione analoga è giunta dalla vicina Bisceglie: la vittima era sempre un giovane sotto i 30 anni.
Il caso delle estorsioni a sfondo sessuale sui social network ed in particolare su Chatroulette è stato più volte denunciato dalla trasmissione Le Iene. Nonostante tutto, moltissimi giovani continuano a cascarci ed a pagare. Questo caso non è dissimile da molti altri.
Il ragazzo, durante la navigazione su Chatroulette è incappato in una avvenente ragazza che, dopo un breve preambolo, lo ha invitato a spogliarsi su Facebook fornendo al 20enne un nominativo da contattare sul social network (Neyla Slovani). Il ragazzo, pur non fidandosi, è andato avanti: ha chiesto l'amicizia ed automaticamente ha consegnato a chi c'era dall'altra parte della tastiera tutti i suoi dati. Su Facebook la finta ragazza, attraverso messaggi di testo, gli ha proposto lo spogliarello. Il 20enne, pur mettendosi in volto una maschera (temendo il raggiro) ha accettato. Una volta nudo, gli è stato comunicato di essere stato filmato sia senza maschera su Chatroulette e poi travestito sulla webchat di Facebook. A riprova gli è stato inviato il link dove si vedeva la sua performance partendo dal contatto preliminare su chat roulette dove il 20enne non aveva maschere.
A questo punto, al 20enne è stato chiesto un versamento alla Western Union di 400 euro, intestato ad un nominativo marocchino. Il ragazzo, per paura che il suo video potesse fare il giro della rete e dei suoi contatti, ha accettato entrando così nella spirale estorsiva. A quel pagamento di 400 euro ne è seguito un altro, immediato, di altri 400 euro e la storia sarebbe andata avanti se, in virtù della legge anti riciclaggio, il giovane avesse potuto sfondare la soglia dei 1000 euro. A quel punto, pressato anche telefonicamente dal suo aguzzino (un uomo con accento straniero), dopo aver chiesto aiuto ad un amico, si è deciso a sporgere denuncia al commissariato di Trani.
La polizia postale adesso è a caccia dell'estorsore (anche se potrebbero essere di più). Impresa molto difficile perché il raggiro può essere avvenuto in qualsiasi parte del mondo e perché il nominativo di colui che ha incassato gli 800 euro potrebbe essere assolutamente generico. Intanto il profilo della finta donna su Facebook è sparito, ma ce ne sono molti altri che in realtà nascondono l'identico disegno criminale. Nonostante gli appelli alla prudenza nell'utilizzo della rete e dei social network, gli utenti del web non sembrano ancora essere consapevoli dei rischi e dei pericoli che si corrono nelle chat e nelle condivisioni di video e foto. Il caso denunciato a Trani non è una novità per il nostro territorio. Un'altra segnalazione analoga è giunta dalla vicina Bisceglie: la vittima era sempre un giovane sotto i 30 anni.