Territorio
Ad Andria le Guardie campestri in servizio “appiedato individuale”
La denuncia della Flai Cgil Bat: "Guardia aggredita da un branco di cani"
Andria - lunedì 25 febbraio 2019
"Il presidente del Consorzio Guardie campestri di Andria ha deciso in maniera unilaterale, senza nemmeno convocare le Rsa, di fare espletare agli addetti una nuova turnazione, ovvero un servizio "appiedato individuale" in piena campagna, svolto in condizioni operative, climatiche ed ambientali di scarsa, se non inesistente, sicurezza. La Flai Cgil Bat ha già inoltrato alla direzione dell'azienda una nota per chiedere l'immediata sospensione e la revoca di tale disposizione informando della vicenda il Prefetto della Bat, il dott. Emilio Dario Sensi", lo denuncia la Flai Cgil Bat che in una nota spiega come al Consorzio si chieda di definire insieme le corrette modalità di svolgimento del compito di vigilanza delle Guardie, riteniamo che non sia ammissibile un servizio appiedato in campagna innanzitutto per ragioni di sicurezza ed, infatti, nei giorni scorsi, una guardia campestre è stata aggredita da un branco di cani ed ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso. Oltre al fatto che, non è possibile prendere decisioni del genere in maniera unilaterale senza il coinvolgimento delle Rsa. Già questo episodio da solo basta a connotare una condotta antisindacale in quanto lo svilimento e la mortificazione della rappresentatività, del ruolo e delle funzioni sindacali, risulta evidente in un simile fatto", sostiene Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat.
"Abbiamo tentato di costruire corrette relazioni sindacali con i vertici dell'azienda con reiterate richieste di incontro rimaste sistematicamente inevase e, quindi, siamo costretti ad affidare a terzi la tutela individuale e collettiva dei lavoratori. Per queste ragioni abbiamo dato mandato ai nostri legali di procedere attraverso il ricorso alle procedure previste dall'art. 28 dello Statuto dei Lavoratori per condotta antisindacale e non solo", conclude Riglietti.
"Abbiamo tentato di costruire corrette relazioni sindacali con i vertici dell'azienda con reiterate richieste di incontro rimaste sistematicamente inevase e, quindi, siamo costretti ad affidare a terzi la tutela individuale e collettiva dei lavoratori. Per queste ragioni abbiamo dato mandato ai nostri legali di procedere attraverso il ricorso alle procedure previste dall'art. 28 dello Statuto dei Lavoratori per condotta antisindacale e non solo", conclude Riglietti.