Religioni
A Matera, i Crociferi di Andria per il “Primo cammino delle Confraternite” delle Chiese lucane
Questa mattina, quattro storiche croci di Andria prenderanno parte alla processione nel centro storico della Città dei Sassi
Andria - domenica 21 ottobre 2018
8.56
Questa mattina, domenica 21 ottobre, a conclusione della Peregrinatio a Matera della Madonna di Viggiano, iniziata lo scorso 14 ottobre, si terrà nella Città dei Sassi il "Primo cammino delle Confraternite delle Chiese di Basilicata", a cui sono attese anche le Confraternite di Puglia e Calabria.
Dopo alcuni momenti di preghiera, alle ore 10.30 le Confraternite si metteranno in cammino verso la cattedrale dove alle 11.30 è prevista la Santa Messa celebrata da mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, vescovo di Matera-Irsina.
A questo importante momento di comunione e preghiera, prenderà parte da Andria la Pia Associazione dei Crociferi, che recherà con se quattro storiche croci lignee, che saranno portate in processione.
"Nel solco della nostra tradizione popolare -sottolinea l'attuale presidente del sodalizio, Giuseppe Zefferino- e nell'insegnamento che ci ha lasciato il prof. Enrico Losito, indimenticato tesoriere ed animatore di tante iniziative della Pia Associazione dei Crociferi- affrontiamo questo percorso di spiritualità, grazie alla benevolenza del nostro Vescovo mons. Luigi Mansi, che ci condurrà all'evento di Matera 2019, Capitale Europea della Cultura, che avrà dei rilievi religiosi, oltre che culturali, tra questi quello del Cammino nazionale delle Confraternite".
Per Matera, la decisione di intraprendere questo cammino regionale è dovuta al desiderio di un risveglio delle Confraternite in Basilicata, che tanta parte hanno avuto nel passato e che oggi sono alquanto sopite; peraltro, Matera -come anticipato- ospiterà nel 2019 il Cammino nazionale delle Confraternite, avendo ricevuto il testimone da Milano lo scorso mese di giugno. Già avviata la macchina organizzativa per l'appuntamento nazionale che sarà scandito da diverse iniziative, tra cui un convegno sui beni culturali delle Confraternite e sulla pietà popolare, un concerto animato dalle confraternite di varie regioni italiane e una mostra. Il Cammino nazionale è fissato per il 26 maggio 2019.
E' necessario sottolineare come le antiche croci del Venerdì Santo di Andria, custodite gelosamente dalla Pia Associazione dei Crociferi, sono uno dei più conosciuti ed apprezzati sodalizi religiosi pugliesi. L'antica devozione del popolo andriese verso queste storiche croci del Venerdì santo è infatti nota anche fuori regione.
Ricordiamo che, per l'esattezza si tratta di ventidue croci dipinte ad olio, di scuola napoletana, che vengono portate a spalla durante la processione dei Misteri, appunto il Venerdì santo. Un numero che è diminuito con il passare degli anni a causa anche della negligenza con cui le croci erano custodite nel passato. La croce più antica conservata è datata 1850 ma si presume che potevano esistere di più vecchie visto che da ricordi tramandati dovevano essere trentatrè come gli anni di Gesù al momento della Crocifissione.
Queste storiche croci interamente in legno, furono realizzate a grandezza reale proprio per dare la sensazione a chi le trasportava di essere pervaso un pò dalla Passione di Cristo che ha sopportato quel peso durante il Calvario. L'andatura lenta e la loro maestosità ha costituito da sempre l'elemento distintivo della processione dei Misteri del venerdì Santo.
Furono realizzate da artigiani locali con legni facilmente reperibili come quercia, castagno e alberi da frutto. Gli artigiani, impossibilitati a custodirle nelle proprie case, le affidarono ai loro parroci, che provvidero ad alloggiarle in luoghi adatti.
Questa collezione è considerata un'opera unica che nasce dalla pietà popolare tipica dell'ottocento che utilizzava le croci come effetto scenico nella processione devozionale.
Il merito della scoperta e della loro individuazione si deve al diacono Michele Melillo, quando nel prendersi cura dei locali attigui alla chiesa di San Domenico trovò nell'androne del Rosario (sede dove si riuniva la Confraternita del Rosario) le croci deturpate dall'incuria. Subito si preoccupò di catalogarle creando una scheda dettagliata con le caratteristiche di ogni croce e successivamente provvide a riunire gli uomini che casualmente le portavano a spalla durante la processione in un'associazione chiamata Pia Associazione Crociferi.
Alcune delle croci che fino al 1995 furono conservate nella chiesa di San Domenico, in seguito all'avvio dei lavori di restauro, furono trasferite nella chiesetta di San Micheluzzo per volere dell'allora Vescovo di Andria mons. Raffaele Calabro. Le altre croci invece erano conservate nell'antica chiesa rupestre di Gesù Misericordia, nella parrocchia di San Francesco d'Assisi e nella chiesetta di San Bartolomeo oggi sede dell'Unitalsi.
Sul finire degli anni '90, grazie all'Amministrazione comunale guidata da Vincenzo Caldarone, il diacono Michele Melillo potè realizzare un pregevole quanto unico libro che raccontava la storia e catalogava ad una ad una le storiche croci del Venerdì santo di Andria
Dopo alcuni momenti di preghiera, alle ore 10.30 le Confraternite si metteranno in cammino verso la cattedrale dove alle 11.30 è prevista la Santa Messa celebrata da mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, vescovo di Matera-Irsina.
A questo importante momento di comunione e preghiera, prenderà parte da Andria la Pia Associazione dei Crociferi, che recherà con se quattro storiche croci lignee, che saranno portate in processione.
"Nel solco della nostra tradizione popolare -sottolinea l'attuale presidente del sodalizio, Giuseppe Zefferino- e nell'insegnamento che ci ha lasciato il prof. Enrico Losito, indimenticato tesoriere ed animatore di tante iniziative della Pia Associazione dei Crociferi- affrontiamo questo percorso di spiritualità, grazie alla benevolenza del nostro Vescovo mons. Luigi Mansi, che ci condurrà all'evento di Matera 2019, Capitale Europea della Cultura, che avrà dei rilievi religiosi, oltre che culturali, tra questi quello del Cammino nazionale delle Confraternite".
Per Matera, la decisione di intraprendere questo cammino regionale è dovuta al desiderio di un risveglio delle Confraternite in Basilicata, che tanta parte hanno avuto nel passato e che oggi sono alquanto sopite; peraltro, Matera -come anticipato- ospiterà nel 2019 il Cammino nazionale delle Confraternite, avendo ricevuto il testimone da Milano lo scorso mese di giugno. Già avviata la macchina organizzativa per l'appuntamento nazionale che sarà scandito da diverse iniziative, tra cui un convegno sui beni culturali delle Confraternite e sulla pietà popolare, un concerto animato dalle confraternite di varie regioni italiane e una mostra. Il Cammino nazionale è fissato per il 26 maggio 2019.
E' necessario sottolineare come le antiche croci del Venerdì Santo di Andria, custodite gelosamente dalla Pia Associazione dei Crociferi, sono uno dei più conosciuti ed apprezzati sodalizi religiosi pugliesi. L'antica devozione del popolo andriese verso queste storiche croci del Venerdì santo è infatti nota anche fuori regione.
Ricordiamo che, per l'esattezza si tratta di ventidue croci dipinte ad olio, di scuola napoletana, che vengono portate a spalla durante la processione dei Misteri, appunto il Venerdì santo. Un numero che è diminuito con il passare degli anni a causa anche della negligenza con cui le croci erano custodite nel passato. La croce più antica conservata è datata 1850 ma si presume che potevano esistere di più vecchie visto che da ricordi tramandati dovevano essere trentatrè come gli anni di Gesù al momento della Crocifissione.
Queste storiche croci interamente in legno, furono realizzate a grandezza reale proprio per dare la sensazione a chi le trasportava di essere pervaso un pò dalla Passione di Cristo che ha sopportato quel peso durante il Calvario. L'andatura lenta e la loro maestosità ha costituito da sempre l'elemento distintivo della processione dei Misteri del venerdì Santo.
Furono realizzate da artigiani locali con legni facilmente reperibili come quercia, castagno e alberi da frutto. Gli artigiani, impossibilitati a custodirle nelle proprie case, le affidarono ai loro parroci, che provvidero ad alloggiarle in luoghi adatti.
Questa collezione è considerata un'opera unica che nasce dalla pietà popolare tipica dell'ottocento che utilizzava le croci come effetto scenico nella processione devozionale.
Il merito della scoperta e della loro individuazione si deve al diacono Michele Melillo, quando nel prendersi cura dei locali attigui alla chiesa di San Domenico trovò nell'androne del Rosario (sede dove si riuniva la Confraternita del Rosario) le croci deturpate dall'incuria. Subito si preoccupò di catalogarle creando una scheda dettagliata con le caratteristiche di ogni croce e successivamente provvide a riunire gli uomini che casualmente le portavano a spalla durante la processione in un'associazione chiamata Pia Associazione Crociferi.
Alcune delle croci che fino al 1995 furono conservate nella chiesa di San Domenico, in seguito all'avvio dei lavori di restauro, furono trasferite nella chiesetta di San Micheluzzo per volere dell'allora Vescovo di Andria mons. Raffaele Calabro. Le altre croci invece erano conservate nell'antica chiesa rupestre di Gesù Misericordia, nella parrocchia di San Francesco d'Assisi e nella chiesetta di San Bartolomeo oggi sede dell'Unitalsi.
Sul finire degli anni '90, grazie all'Amministrazione comunale guidata da Vincenzo Caldarone, il diacono Michele Melillo potè realizzare un pregevole quanto unico libro che raccontava la storia e catalogava ad una ad una le storiche croci del Venerdì santo di Andria