Il Preside Fuzio con l'amata moglie, sig.ra Italia Maria
Il Preside Fuzio con l'amata moglie, sig.ra Italia Maria
Vita di città

A 30 anni dalla scomparsa del Preside Fuzio: "Al mio grande babbo Girolamo"

Il commosso e vivo ricordo della figlia Rossella

"Al mio grande babbo Girolamo"

Si apre così la lettera che Rossella, anche a nome dei suoi fratelli, Giuseppe, Angela, Antonella, Franca e Federica ha voluto idealmente spedire al suo papà, il Preside Girolamo Fuzio, esattamente nel 30esimo anniversario della sua scomparsa. Medaglia d'argento al valor militare, medaglia d'oro al merito per l'assistenza ai Mutilati di guerra, medaglia d'oro dal Ministero della Pubblica Istruzione al merito della scuola, della cultura, dell'arte, sono alcuni dei riconoscimenti ricevuti nella sua lunga carriera che Girolamo Fuzio attraversò come educatore, militare, discepolo di don Villani, presidente della giunta diocesana dell'Azione Cattolica e poi esponente della FUCI, ma in particolar modo di artefice di tante e tante iniziative che ancora oggi sono ricordate nella memoria di tanti venerandi andriesi, purtroppo non compiutamente nelle più giovani generazioni. Abbiamo anche noi voluto ricordarlo, pubblicando questo scritto, chiedendo esplicitamente a Rossella di ritrarlo con la sua devota moglie Sig.ra Italia Maria, che sempre seppe essergli vicino, dandogli la forza di realizzare quanto di bello ha voluto offrire alla sua Andria.

"Sono passati trent' anni, eppure sembra ieri, quando tu, caro babbo, passasti a miglior vita. La vita, comunque, ci impone di continuare, ma non c'è giorno in cui il nostro ricordo non sia per te e per la mamma, modelli inconfondibili per noi e per i nostri figli. Come dimenticare la corsa in ospedale con il Sig Zippo, tutta l'equipe medica che cercò di aiutarti, il dr. Basile che ti accompagnò in ambulanza e vestì te, ormai, morto, il dr. Figliolia che consolava il mio dramma di non aver raccolto le tue ultime parole, dicendomi che mi avevi parlato per tanti anni, l'inginocchiarsi profondo e affettuoso del farmacista dr. Stefano Vitti senjor ed il suo bacio sulla tua fronte, come dimenticare il bagno di folla che ti salutò per l'ultima volta, tutte le azioni e le parole di conforto che ci venivano espresse in quel momento di grande dolore, il discorso dell' allora sindaco dott. D' Avanzo,per non parlare, poi, della predica di Don Vincenzo de Filippis.

Nulla è andato perduto, anzi, tutto è custodito, gelosamente, nel mio cuore. Quei momenti sono come in una sequenza filmica, fermi, dentro di me. La cosa che più mi consola, oltre che la preghiera al Buon Dio, è il ritrovare, quasi quotidianamente, persone con cui si parla, anche occasionalmente, che hanno conosciuto te, padre, che hanno vissuto percorsi di vita insieme a te e che non parlino di te se non con grande affetto e stima. Ricordano la tua professionalità di docente, le tue lezioni coinvolgenti su Dante e Manzoni, i tuoi scrittori preferiti, la tua competenza, quale dirigente, attento ed umano, del Liceo Classico, la tua grande disponibilità nell' aiutare gli ultimi, i semplici, le vedove di guerra, la tua tenacia nel fare opere grandiose come il monumento a San Francesco. Poche riga, certamente, non racchiudono la tua vita vissuta e donata all' insegna dell' impegno e dell' onestà. Il mio pensiero di figlia va a te che tanto mi hai insegnato e dato. Le tue parole ritornano nella mia mente e, col senno di poi, mi chiarificano esperienze, pensieri, situazioni, mi lasciano decifrare la tua saggezza che ho respirato fin da piccola.

Tu, un uomo, provato dalla guerra, dal dolore, dalla incomprensione. Sei vissuto, sempre, all' ombra di Dio, volevi, come tu dicevi, acquistare un merito agli occhi di Dio perché la morte ti aveva, già segnato e la sofferenza aveva lasciato, in te, tracce indelebili. Perciò fare dono della tua cultura e del tuo aiuto concreto era solo dare una mano al bisognoso perché nel tuo cuore non c'era mai la legge del "do ut des". Oggi ci divide una sponda, ma spero di ritornare a vivere con te nella felicità eterna.

Un abbraccio la tua Rosella, anche a nome degli altri tuoi figli, Giuseppe, Angela, Antonella, Franca e Federica.
  • Preside Girolamo Fuzio
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