Aldo Moro
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Commento

«9 Maggio 1978 - 9 Maggio 2018: quaranta lunghi anni senza Aldo Moro»

Riflessioni di Gennaro Piccolo, referente del Centro Igino Giordani di Andria

M'impressiona fortemente quanto, nonostante i 50 anni trascorsi, quel breve e intenso incontro con l'Onorevole Moro –dovuto ad una inaspettata e felice coincidenza--sia ancora capace di segnare e parlare alla mia vita.

Ed è con un supplemento di commozione che mi rivedo in quel 1968, in una sala della Stazione Termini a Roma, di fronte ai suoi occhi buoni, avvolto dal suo sorriso sobrio, dal calore della sua stretta di mano, con la gioia di avergli fatto dono di un libro che, nientemeno, parlava di Unità!

Riandare con il cuore a quell'incontro, è un po' come riavvicinarsi a Lui, come quella volta, con semplicità, senza timore dell'inimmaginabile altezza della sua umanità, dei suoi pensieri attraverso i quali si comprende più profondamente il significato della vita di un grande uomo politico e alcuni fondamentali aspetti della sua azione ricavandone, altresì, l'impressione di un cammino, allo stesso tempo pubblico e interiore, le cui tappe sembrano definire altrettante parole d'ordine per chi vuole fare politica seriamente.

"Vediamo i problemi nella loro radice. La nostra rivoluzione è perciò più lenta e difficile. Rivoluzione interiore destinata a cambiare nell'intimità il mondo".
"Datemi un milione di voti e toglietemi un atomo di verità e io sarò perdente". (Lettera dalla prigionia)
"Guai se al troppo potere si aggiunge la mancanza di ideali". (1972)

"Rivoluzione interiore….nell'intimità del mondo…..atomo di verità…..mancanza di ideali"……

E' solo con i sensi dell'anima che si può cogliere il significato più profondo di questi suoi pensieri, tipici di figure che hanno il merito di farci riassaporare -- con l'autenticità della loro vita-- la bellezza di un impegno carico di tensioni e vibrazioni etiche e ideali che, sorrette da una carica religiosa, portano a interpretare con occhi nuovi la politica e tutte le altre realtà della vita.
"Può un uomo politico esser santo? Può un santo esser uomo politico"? Così scriveva nel suo diario il 5 aprile 1946 -- all'indomani della sua entrata in Parlamento—Igino Giordani che, attualmente, con De Gasperi, Adenauer, Moro, Mangano e altri, è avviato alla Beatificazione.

Non è un "Segno Bello", – dei nostri tempi questo fuoriuscire della Santità dai monasteri, dalle canoniche….e riversarsi nelle famiglie, nelle strade, nelle piazze, nella vita pubblica, nei sindacati, nei Consigli Comunali, Regionali e….financo in Parlamento?

Oh, sì!.... è bello pensare che questa realtà possa contribuire a nobilitare la politica facendogli recuperare tutto il suo valore di ricerca del bene comune, dignità e responsabilità!....e a noi cittadini offrire la capacità -- convinti da questa testimonianza--di non aspettarci sempre e tutto dalla politica e per giunta dicendone peste e corna.

9 maggio 1978 – 9 maggio 2018: 40 lunghi anni senza Aldo Moro.
….E un giorno –negli scritti di Igino Giordani - scoprii che "l'elenco ufficiale dei santi si chiama martirologio, cioè lista dei santi, e che testimonianza in greco è "martirio"…. che, per gli uomini politici, può essere fatto anche di lacrime, se non proprio di sangue"! (In: Archivio I. Giordani).

Fu in quello stesso giorno che,–parafrasando un pensiero di Chiara Lubich,-- scrissi di Aldo Moro : "Di Lui sono portato a pensare che, se per assurdo, tutti i Crocifissi del mondo fossero distrutti, nulla turberebbe il mio essere uomo credente, certo di avere sempre davanti alle pupille del mio cuore quella Sua immagine di "Crocifisso di Carne" al quale dire sempre e solo grazie per essere stato --attraverso la Politica—"Servo di Dio nei fratelli".
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