Religioni
67° anniversario della scomparsa di mons. Di Donna: questa sera S. Messa in Cattedrale
Celebrazione officiata dal nostro vescovo mons. Luigi Mansi e da quello della diocesi Conversano-Monopoli, mons. Giuseppe Favale
Andria - mercoledì 2 gennaio 2019
9.59
Uno degli appuntamenti più importanti che vedono coinvolti il popolo di Dio all'inizio del nuovo anno è senza dubbio il giorno 2 gennaio. Da 67 anni ininterrottamente, nella chiesa Cattedrale di Andria si celebra una Santa Messa per ricordare le virtù umane e spirituali del Venerabile mons. Giuseppe Di Donna.
Le cronache del tempo raccontano che il 2 gennaio 1952, alle ore 14.23, Frà Giuseppe Di Donna intraprendeva un nuovo cammino, quello dell'incontro con Cristo, buon Pastore. Dopo pochi minuti la notizia si diffonde in città e nella diocesi di Andria e tutti accorsero per pregare, per piangere per la sua perdita ed esultare perché lasciava questa terra ed entrava nella casa del Padre un santo. Nei giorni seguenti la nostra chiesa Cattedrale era gremita di gente che acclamava il Vescovo santo.
Pertanto, oggi, mercoledì 2 gennaio 2019, alle ore 19 nella chiesa Cattedrale di Andria, si svolgerà una cerimonia liturgica che sarà officiata dal vescovo diocesano mons. Luigi Mansi e da quello della diocesi Conversano-Monopoli, mons. Giuseppe Favale.
Le cronache del tempo raccontano che il 2 gennaio 1952, alle ore 14.23, Frà Giuseppe Di Donna intraprendeva un nuovo cammino, quello dell'incontro con Cristo, buon Pastore. Dopo pochi minuti la notizia si diffonde in città e nella diocesi di Andria e tutti accorsero per pregare, per piangere per la sua perdita ed esultare perché lasciava questa terra ed entrava nella casa del Padre un santo. Nei giorni seguenti la nostra chiesa Cattedrale era gremita di gente che acclamava il Vescovo santo.
Pertanto, oggi, mercoledì 2 gennaio 2019, alle ore 19 nella chiesa Cattedrale di Andria, si svolgerà una cerimonia liturgica che sarà officiata dal vescovo diocesano mons. Luigi Mansi e da quello della diocesi Conversano-Monopoli, mons. Giuseppe Favale.