Cronaca
35.000 chili di pasta sequestrati in due aziende della BAT
Cibo venduto in semplici cartoni non conformi e privi di etichettatura. Operazione del Corpo Forestale dello Stato e degli uomini della ASL BT
BAT - lunedì 16 settembre 2013
11.31
Circa 35mila chili di pasta di semola, di cui 18mila di spaghetti e 17mila di fettuccine, sono stati sequestrati in due aziende della BAT dopo due controlli del Corpo Forestale dello Stato con l'ausilio dei tecnici della ASL BT. Il provvedimento cautelare è stato adottato sia perchè la pasta veniva venduta in semplici cartoni non conformi per contenere e gli alimenti e sia perché una parte della pasta era priva di etichettatura quindi non erano specificati sia il lotto sia la data di scadenza. L'operazione, alla fine della scorsa settimana, rientra nei controlli di routine che il Corpo Forestale dello Stato sta svolgendo in questo delicato settore alimentare. Le due aziende hanno sede rispettivamente a Spinazzola e Canosa di Puglia.
In una delle due ditte, inoltre, è stato constatato che la pasta era realizzata con materie prime non italiane ma era venduta in confezioni riportante in evidenza la bandiera italiana, in modo da indurre il consumatore a ritenere che il prodotto fosse di origine italiana, in violazione della normativa Italiana di settore. Il legislatore Italiano negli ultimi anni ha legiferato in materia di conoscenza dell'origine e della provenienza di un determinato prodotto, i quali rappresentano dei requisiti fondamentali per l'orientamento all'acquisto dei consumatori.
In particolare, in riferimento all'indicazione dell'origine degli alimenti, l'Italia ha disposto che un prodotto alimentare possa fregiarsi del titolo di "made in Italy" quando viene rispettata la contemporanea sussistenza di due requisiti: sia il luogo di coltivazione della materia prima e sia quello di trasformazione. Due le persone, rappresentanti legali delle due aziende, denunciate all'autorità giudiziaria. Infine, il Corpo Forestale ha elevato anche sanzioni amministrative per circa 10mila euro.
In una delle due ditte, inoltre, è stato constatato che la pasta era realizzata con materie prime non italiane ma era venduta in confezioni riportante in evidenza la bandiera italiana, in modo da indurre il consumatore a ritenere che il prodotto fosse di origine italiana, in violazione della normativa Italiana di settore. Il legislatore Italiano negli ultimi anni ha legiferato in materia di conoscenza dell'origine e della provenienza di un determinato prodotto, i quali rappresentano dei requisiti fondamentali per l'orientamento all'acquisto dei consumatori.
In particolare, in riferimento all'indicazione dell'origine degli alimenti, l'Italia ha disposto che un prodotto alimentare possa fregiarsi del titolo di "made in Italy" quando viene rispettata la contemporanea sussistenza di due requisiti: sia il luogo di coltivazione della materia prima e sia quello di trasformazione. Due le persone, rappresentanti legali delle due aziende, denunciate all'autorità giudiziaria. Infine, il Corpo Forestale ha elevato anche sanzioni amministrative per circa 10mila euro.