Territorio
25 novembre, oggi giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Cgil: «Paura dell'indifferenza dei buoni». Manta: «Importante non dimenticare»
Andria - mercoledì 25 novembre 2015
11.11
Oggi in tutto il mondo si celebra la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Pensieri e riflessioni per questa importante manifestazione arrivano dalle rappresentanti Cgil Bat che hanno voluto dire la loro sul particolare periodo storico che l'Italia sta vivendo dove una donna su tre subisce violenza soprattutto in casa e sul lavoro.
«Parlare del mondo delle donne non è sempre facile, mi soffermo su ciò che vivo quotidianamente da operaia calzaturiera. Noi tutte – osserva Angela Seccia, segretaria Cgil Bat e Filctem Cgil Bat/Foggia – speravamo nella "rivoluzione" che avrebbe dovuto seguire il tristemente noto "3 ottobre di Barletta" ma, con immenso dolore, constatiamo che poco o nulla è stato fatto. Vivere nelle aziende è sempre più difficile, a causa della crisi di settore che da anni attanaglia anche il nostro territorio. Il "io penso a me" è diventato la parola d'ordine. Le donne potrebbero essere molto forti se solo capissero fino in fondo che insieme ed unite si fa la differenza in questo mondo che ormai va alla deriva. Noi come Cgil, perseguendo ogni giorno l'obiettivo della giustizia sociale, ci battiamo per eliminare le discriminazioni a partire dai posti di lavoro perché la dignità delle donne va riconosciuta e rispettata ovunque».
«Siamo convinti – commenta Liana Abbascià, segretaria Fp Cgil Bat – che la violenza sulle donne non sia mai solo una questione privata, è anche un fatto politico che richiede un'assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni. Laddove in causa sono i diritti umani tutti sono chiamati a contribuire a quell'evoluzione culturale del nostro Paese che, contrastando ogni forma di violenza, attribuisca il valore più alto al rispetto reciproco, alla parità, alla valorizzazione di ogni persona per promuovere, nei territori e nei luoghi di lavoro, quel cambiamento radicale di cultura e mentalità indispensabile al contrasto della violenza sulle donne in ogni sua forma. Per fortuna in alcuni contratti collettivi nazionali di lavoro nel settore pubblico sono stati introdotti codici di condotta volti alla lotta alle molestie, così almeno seguendo le procedure si può giungere alla rimozione del fenomeno».
«Il tema della violenza contro le donne in agricoltura non ha trovato in passato molta attenzione nei mass media – spiega Addolorata Lacerenza, segretaria Flai Cgil Bat – se non fosse per le tante denunce della Flai e della Cgil fatte in questi ultimi anni. Finalmente questo tema entra nel dibattito a pieno titolo, un argomento diventato primario nel contesto del caporalato oggi reato penale. La Flai e la Cgil hanno preso da sempre una posizione contro la violenza verso le donne in tutte le sue forme, coinvolgendo le tantissime lavoratrici del settore ortofrutticolo e dell'agricoltura, di cui molte sono rumene, in denunce mirate nei confronti del caporale e delle aziende, che mettono in discussione la dignità delle stesse lavoratrici. Per costringere le donne al silenzio non servono violenze fisiche, basta la minaccia "domani resti a casa"».
Sul tema è intervenuta anche Elisa Manta, assessore ai Diritti ed Equità Sociale, che ha voluto ribadire l'impegno del Comune di Andria per contrastare un fenomeno presente nel territorio.
«E' una giornata importante quella che mi pregio di onorare in veste di Assessore ai Diritti ed Equità sociale del Comune di Andria - afferma l'assessore Manta - è la giornata del ricordo in favore di tutte le donne vittime di femminicidio e dei loro figli orfani di madri. E' una giornata importante perchè deve sensibilizzare tutti sul rispetto della persona e della dignità della donna in quanto figlia, madre e moglie. Sono orgogliosa oggi perché, non solo rappresento la Comunità Politica Locale in una giornata così importante, ma anche e soprattutto perché finalmente sono in grado di comunicare quello che di concreto e reale è stato fatto ed è esistente sul territorio di Andria in favore di tutte le donne e dei minori vittime di violenza. E' importante ricordare a quante hanno o potrebbero avere bisogno, che dalla violenza spesso non si esce da sole e che le istituzioni sono accanto alle donne e le sostengono concretamente per costruire percorsi di svincolo ed autonomia; è, questa, un'azione sinergica fra tutti gli attori pubblici e privati preposti. E quindi doveroso informare i cittadini che il Comune di Andria, opera nell'ambito della tutela dei minori e nell'ambito delle responsabilità familiari, con 5 Assistenti Sociali, che è operativa già da tempo l'Equipe Multidisciplinare in materia di abuso, maltrattamento all'infanzia e violenza di genere; equipe che vede coinvolti in maniera sistematica e sinergica professionisti ed operatori del Comune, dell'ASL (Presidio Ospedaliero e Consultorio, Psicologia Clinica e Neuropsichiatria Infantile) delle Forze dell'Ordine (Carabinieri e Polizia). Compito dell'Equipe è promuovere politiche di sostegno alle donne vittime di violenza, la costruzione di sistemi di rilevazione del fenomeno della violenza, la definizione dei modelli d'intervento, e la formazione specifica degli operatori del territorio. Che il Comune ha ottenuto, dal Fondo Regionale per l'attivazione dei Centri Antiviolenza, il finanziamento di euro 40.000,00 (a cui sono stati aggiunti € 20.000,00 di coofinanziamento comunale) per il funzionamento di un Centro Antiviolenza. Che il Comune in sinergia con la Provincia BAT ha avuto accesso al finanziamento provinciale di € 30.100,00 per il finanziamento di tirocini formativi e progetti di autonomia abitativa in favore di n. 6 donne vittime di violenza e seguite dai servizi. Che il Comune dispone di un sistema di protezione residenziale (inserimento in Case Rifugio-Case Famiglia) in favore delle donne vittime di violenza che decidano di denunciare e che hanno bisogno di un luogo sicuro in cui permanere, sole o con i propri figli».
«Parlare del mondo delle donne non è sempre facile, mi soffermo su ciò che vivo quotidianamente da operaia calzaturiera. Noi tutte – osserva Angela Seccia, segretaria Cgil Bat e Filctem Cgil Bat/Foggia – speravamo nella "rivoluzione" che avrebbe dovuto seguire il tristemente noto "3 ottobre di Barletta" ma, con immenso dolore, constatiamo che poco o nulla è stato fatto. Vivere nelle aziende è sempre più difficile, a causa della crisi di settore che da anni attanaglia anche il nostro territorio. Il "io penso a me" è diventato la parola d'ordine. Le donne potrebbero essere molto forti se solo capissero fino in fondo che insieme ed unite si fa la differenza in questo mondo che ormai va alla deriva. Noi come Cgil, perseguendo ogni giorno l'obiettivo della giustizia sociale, ci battiamo per eliminare le discriminazioni a partire dai posti di lavoro perché la dignità delle donne va riconosciuta e rispettata ovunque».
«Siamo convinti – commenta Liana Abbascià, segretaria Fp Cgil Bat – che la violenza sulle donne non sia mai solo una questione privata, è anche un fatto politico che richiede un'assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni. Laddove in causa sono i diritti umani tutti sono chiamati a contribuire a quell'evoluzione culturale del nostro Paese che, contrastando ogni forma di violenza, attribuisca il valore più alto al rispetto reciproco, alla parità, alla valorizzazione di ogni persona per promuovere, nei territori e nei luoghi di lavoro, quel cambiamento radicale di cultura e mentalità indispensabile al contrasto della violenza sulle donne in ogni sua forma. Per fortuna in alcuni contratti collettivi nazionali di lavoro nel settore pubblico sono stati introdotti codici di condotta volti alla lotta alle molestie, così almeno seguendo le procedure si può giungere alla rimozione del fenomeno».
«Il tema della violenza contro le donne in agricoltura non ha trovato in passato molta attenzione nei mass media – spiega Addolorata Lacerenza, segretaria Flai Cgil Bat – se non fosse per le tante denunce della Flai e della Cgil fatte in questi ultimi anni. Finalmente questo tema entra nel dibattito a pieno titolo, un argomento diventato primario nel contesto del caporalato oggi reato penale. La Flai e la Cgil hanno preso da sempre una posizione contro la violenza verso le donne in tutte le sue forme, coinvolgendo le tantissime lavoratrici del settore ortofrutticolo e dell'agricoltura, di cui molte sono rumene, in denunce mirate nei confronti del caporale e delle aziende, che mettono in discussione la dignità delle stesse lavoratrici. Per costringere le donne al silenzio non servono violenze fisiche, basta la minaccia "domani resti a casa"».
Sul tema è intervenuta anche Elisa Manta, assessore ai Diritti ed Equità Sociale, che ha voluto ribadire l'impegno del Comune di Andria per contrastare un fenomeno presente nel territorio.
«E' una giornata importante quella che mi pregio di onorare in veste di Assessore ai Diritti ed Equità sociale del Comune di Andria - afferma l'assessore Manta - è la giornata del ricordo in favore di tutte le donne vittime di femminicidio e dei loro figli orfani di madri. E' una giornata importante perchè deve sensibilizzare tutti sul rispetto della persona e della dignità della donna in quanto figlia, madre e moglie. Sono orgogliosa oggi perché, non solo rappresento la Comunità Politica Locale in una giornata così importante, ma anche e soprattutto perché finalmente sono in grado di comunicare quello che di concreto e reale è stato fatto ed è esistente sul territorio di Andria in favore di tutte le donne e dei minori vittime di violenza. E' importante ricordare a quante hanno o potrebbero avere bisogno, che dalla violenza spesso non si esce da sole e che le istituzioni sono accanto alle donne e le sostengono concretamente per costruire percorsi di svincolo ed autonomia; è, questa, un'azione sinergica fra tutti gli attori pubblici e privati preposti. E quindi doveroso informare i cittadini che il Comune di Andria, opera nell'ambito della tutela dei minori e nell'ambito delle responsabilità familiari, con 5 Assistenti Sociali, che è operativa già da tempo l'Equipe Multidisciplinare in materia di abuso, maltrattamento all'infanzia e violenza di genere; equipe che vede coinvolti in maniera sistematica e sinergica professionisti ed operatori del Comune, dell'ASL (Presidio Ospedaliero e Consultorio, Psicologia Clinica e Neuropsichiatria Infantile) delle Forze dell'Ordine (Carabinieri e Polizia). Compito dell'Equipe è promuovere politiche di sostegno alle donne vittime di violenza, la costruzione di sistemi di rilevazione del fenomeno della violenza, la definizione dei modelli d'intervento, e la formazione specifica degli operatori del territorio. Che il Comune ha ottenuto, dal Fondo Regionale per l'attivazione dei Centri Antiviolenza, il finanziamento di euro 40.000,00 (a cui sono stati aggiunti € 20.000,00 di coofinanziamento comunale) per il funzionamento di un Centro Antiviolenza. Che il Comune in sinergia con la Provincia BAT ha avuto accesso al finanziamento provinciale di € 30.100,00 per il finanziamento di tirocini formativi e progetti di autonomia abitativa in favore di n. 6 donne vittime di violenza e seguite dai servizi. Che il Comune dispone di un sistema di protezione residenziale (inserimento in Case Rifugio-Case Famiglia) in favore delle donne vittime di violenza che decidano di denunciare e che hanno bisogno di un luogo sicuro in cui permanere, sole o con i propri figli».