Layla e i piccoli cuccioli, la risposta della ASL: «Voi volontari dovete occuparvi di questi casi»
La storia dell'OIPA di Andria e di una volpina che ha partorito in un capannone
martedì 24 giugno 2014
iReport
Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione dei volontari dell'OIPA di Andria che si occupano di un volpino di un anno che ha dato alla luce quattro cuccioli in un capannone. Al contatto con le istituzioni preposte, però, la dura realtà e la difficoltà di intervento se non con le proprie forze. Ecco la storia.
«La piccola Layla, l'abbiamo chiamata così, volpina di un anno circa probabilmente abbandonata perché incinta, si è rifugiata in un capannone alcuni giorni addietro e dopo essersi nascosta sotto una catasta di pedane ha dato alla luce i suoi quattro cuccioli. Il proprietario della struttura, resosi conto della sua presenza, ha chiamato i volontari dell'OIPA per avere aiuto in quanto nel capannone c'è un costante flusso di mezzi pesanti e la cagnolina con i suoi cuccioli restano in continuo pericolo di vita. L'arrivo dei volontari ha permesso di verificare il reale pericolo a cui è sottoposta la cagnolina, che ha cercato invano di proteggere con il suo corpo i cuccioli anche dalla violenza della pioggia. Così, in accordo con il proprietario dello stabile che non ha alcuna possibilità di tenere Layla e i suoi cuccioli, sono stati contattati i vigili urbani, come prevede la legge, che hanno suggerito di chiamare direttamente la ASL perché le loro richieste non vengono ascoltate.
Chiamata la Asl e spiegata la situazione, il funzionario dapprima afferma "che loro non possono intervenire perché la cagnetta è in una proprietà privata" e all'insistenza dei volontari ha ribadito che "siete voi volontari che dovete occuparvi di questi casi, portando a casa vostra a rotazione i cani del territorio". Dopo l'ennesimo tentativo di convincerlo che la situazione è grave e che la piccola non può essere lasciata lì, il funzionario mentre gli viene passato il proprietario del capannone, rapidamente ha riagganciato il telefono. Così, come sempre, solo aggressioni verbali e mancanza di rispetto, da parte di persone pagate per dare spiegazioni e informazioni agli utenti, nessun rispetto della legge, e nessun rispetto del cittadino e dei volontari. I volontari hanno preso mamma e cuccioli e li hanno portati in una pensione a loro spese.
Se le associazioni potessero disporre di una struttura anche piccola, da utilizzare, come più volte richiesto al nostro comune, per poter tenere in stallo i cani in pericolo o malati, o in attesa di adozione, quanti problemi in meno ci sarebbero. La nostra amministrazione, preferisce, anche in questi tempi di profonda crisi, spendere soldi per convenzioni con privati, piuttosto che creare o adattare qualche struttura già esistente, da far condurre alle associazioni di volontariato. Come Oipa abbiamo offerto e offriamo piena collaborazione, da tanti anni ci facciamo carico, in maniera del tutto gratuita, con l'aiuto di cittadini sensibili, sempre più numerosi in verità, di centinaia di animali randagi per evitarne la morte, ci adoperiamo per le adozioni, facciamo piccole campagne di sensibilizzazione, cerchiamo di operare per migliorare la convivenza tra uomini e animali, insegnando a tutti il rispetto delle regole.
Ma, senza il pieno appoggio delle istituzioni, le associazioni animaliste possono fare ben poco. Troviamo avvilente e ingiusto il disinteresse da parte di chi per lavoro è tenuto ad intervenire per la tutela e benessere degli animali, Layla e i suoi cuccioli sarebbero morti. Ora la piccola dovrà restare in pensione finché i suoi cuccioli non saranno svezzati, le istituzioni l'hanno abbandonata, chiediamo a tutti un aiuto anche piccolo per lei, il suo mantenimento, per i vaccini, la sterilizzazione successiva, le cure dei cuccioli e tutto quello di cui questa "famigliola un po' speciale" ha bisogno».
«La piccola Layla, l'abbiamo chiamata così, volpina di un anno circa probabilmente abbandonata perché incinta, si è rifugiata in un capannone alcuni giorni addietro e dopo essersi nascosta sotto una catasta di pedane ha dato alla luce i suoi quattro cuccioli. Il proprietario della struttura, resosi conto della sua presenza, ha chiamato i volontari dell'OIPA per avere aiuto in quanto nel capannone c'è un costante flusso di mezzi pesanti e la cagnolina con i suoi cuccioli restano in continuo pericolo di vita. L'arrivo dei volontari ha permesso di verificare il reale pericolo a cui è sottoposta la cagnolina, che ha cercato invano di proteggere con il suo corpo i cuccioli anche dalla violenza della pioggia. Così, in accordo con il proprietario dello stabile che non ha alcuna possibilità di tenere Layla e i suoi cuccioli, sono stati contattati i vigili urbani, come prevede la legge, che hanno suggerito di chiamare direttamente la ASL perché le loro richieste non vengono ascoltate.
Chiamata la Asl e spiegata la situazione, il funzionario dapprima afferma "che loro non possono intervenire perché la cagnetta è in una proprietà privata" e all'insistenza dei volontari ha ribadito che "siete voi volontari che dovete occuparvi di questi casi, portando a casa vostra a rotazione i cani del territorio". Dopo l'ennesimo tentativo di convincerlo che la situazione è grave e che la piccola non può essere lasciata lì, il funzionario mentre gli viene passato il proprietario del capannone, rapidamente ha riagganciato il telefono. Così, come sempre, solo aggressioni verbali e mancanza di rispetto, da parte di persone pagate per dare spiegazioni e informazioni agli utenti, nessun rispetto della legge, e nessun rispetto del cittadino e dei volontari. I volontari hanno preso mamma e cuccioli e li hanno portati in una pensione a loro spese.
Se le associazioni potessero disporre di una struttura anche piccola, da utilizzare, come più volte richiesto al nostro comune, per poter tenere in stallo i cani in pericolo o malati, o in attesa di adozione, quanti problemi in meno ci sarebbero. La nostra amministrazione, preferisce, anche in questi tempi di profonda crisi, spendere soldi per convenzioni con privati, piuttosto che creare o adattare qualche struttura già esistente, da far condurre alle associazioni di volontariato. Come Oipa abbiamo offerto e offriamo piena collaborazione, da tanti anni ci facciamo carico, in maniera del tutto gratuita, con l'aiuto di cittadini sensibili, sempre più numerosi in verità, di centinaia di animali randagi per evitarne la morte, ci adoperiamo per le adozioni, facciamo piccole campagne di sensibilizzazione, cerchiamo di operare per migliorare la convivenza tra uomini e animali, insegnando a tutti il rispetto delle regole.
Ma, senza il pieno appoggio delle istituzioni, le associazioni animaliste possono fare ben poco. Troviamo avvilente e ingiusto il disinteresse da parte di chi per lavoro è tenuto ad intervenire per la tutela e benessere degli animali, Layla e i suoi cuccioli sarebbero morti. Ora la piccola dovrà restare in pensione finché i suoi cuccioli non saranno svezzati, le istituzioni l'hanno abbandonata, chiediamo a tutti un aiuto anche piccolo per lei, il suo mantenimento, per i vaccini, la sterilizzazione successiva, le cure dei cuccioli e tutto quello di cui questa "famigliola un po' speciale" ha bisogno».