"Io Ci Sono": «Porta Santa ridotta ad una pattummiera»
L'associazione scrive sul degrado incalzante in città
domenica 15 novembre 2015
11.28
iReport
Il sagrato della chiesa di Porta Santa, nel centro storico di Andria, è invaso dalla sporcizia. E' questa la denuncia dell'associazione "Io Ci Sono" che invita le istituzioni ad intervenire per difendere una fetta importante di storia federiciana. Il sagrato è frequentato giornalmente da alcuni giovani del centro storico che non comprendono la gravità della situazione e ai quali non è stato inculcato il senso civico.
«Se qualcuno prendesse per mano quei giovani - scrivono dall'associazione - e li portasse nella chiesa di Santa Maria di Porta Santa, coeva di Castel del Monte di Federico II, potrebbe spiegare a quei giovani, agli stessi giovani che hanno ridotto il sagrato di quella splendida chiesa ad una pattumiera a cielo aperto, che in quel luogo c'è una fetta, una grande fetta di storia federiciana del periodo migliore della storia della nostra città. Posta Santa, una delle cinque Porte di accesso alla città di Andria. Un luogo Sacro perché San Riccardo entrò in città proprio da Porta Santa. Se spiegassimo questo e tutto il resto della storia gloriosa di una città un tempo prima in tutto, soprattutto in Cultura, forse quei giovani in quel luogo andrebbero ad ubriacarsi di Cultura e non ad ingerire quantità inaudite di alcol e di sostanze che li stanno mangiando vivi e stanno distruggendo il loro corpo e la loro mente. Se anche le chiese, i sagrati delle chiese andriesi, sono state ridotte in questo stato allora significa che dietro i silenzi, dietro i tanti silenzi e le coscienze assopite ed annientate c'è qualcosa di molto preoccupante perché vuol dire che si è persa completamente la memoria storica della città. No, noi non ci stiamo e chiediamo anche alla altre Istituzioni, spesso silenti, di intervenire con decisionismo e prendendo posizioni chiare, senza accomodamenti, sul degrado incalzante e progressivo che sta denigrando la città di Andria».
«Se qualcuno prendesse per mano quei giovani - scrivono dall'associazione - e li portasse nella chiesa di Santa Maria di Porta Santa, coeva di Castel del Monte di Federico II, potrebbe spiegare a quei giovani, agli stessi giovani che hanno ridotto il sagrato di quella splendida chiesa ad una pattumiera a cielo aperto, che in quel luogo c'è una fetta, una grande fetta di storia federiciana del periodo migliore della storia della nostra città. Posta Santa, una delle cinque Porte di accesso alla città di Andria. Un luogo Sacro perché San Riccardo entrò in città proprio da Porta Santa. Se spiegassimo questo e tutto il resto della storia gloriosa di una città un tempo prima in tutto, soprattutto in Cultura, forse quei giovani in quel luogo andrebbero ad ubriacarsi di Cultura e non ad ingerire quantità inaudite di alcol e di sostanze che li stanno mangiando vivi e stanno distruggendo il loro corpo e la loro mente. Se anche le chiese, i sagrati delle chiese andriesi, sono state ridotte in questo stato allora significa che dietro i silenzi, dietro i tanti silenzi e le coscienze assopite ed annientate c'è qualcosa di molto preoccupante perché vuol dire che si è persa completamente la memoria storica della città. No, noi non ci stiamo e chiediamo anche alla altre Istituzioni, spesso silenti, di intervenire con decisionismo e prendendo posizioni chiare, senza accomodamenti, sul degrado incalzante e progressivo che sta denigrando la città di Andria».