C'era una volta la storia dell'email che finisce in discarica...
Le "5 W" della sanificazione dei bidoni? Un nostro lettore: "I cittadini pagano per un servizio che non ricevono"
mercoledì 3 gennaio 2018
11.07
iReport
Riceviamo una mail da parte di un nostro lettore che ci racconta la "fine" che hanno fatto le mail che ha scritto negli ultimi mesi finalizzate ad avere risposte alle "5 W" di un servizio che spetta ai cittadini, in particolare quello della pulizia e disinfestazione dei carrellati condominiali per la raccolta differenziata. Chi? Cosa? Dove? Quando? Perchè?
Ecco le risposte ai quesiti.
«L'Ordinanza n. 420 del 29/08/2012 del Sindaco di Andria prevede che "i contenitori dedicati alla raccolta porta a porta devono essere esposti in condizioni di normale cura e pulizia, fermo restando a carico della Ditta appaltatrice il lavaggio, la pulizia e la disinfezione periodica dei carrellati condominiali". La Sangalli, quindi, è tenuta a lavare periodicamente i contenitori. Non solo, ma anche a disinfettarli. Si, ma quando? Con quale frequenza? C'è il sito "Andria Canosa pulite", sicuramente il calendario sarà pubblicato lì. E invece niente. Provo allora a chiedere spiegazioni. Tramite lo stesso portale si possono inviare mail per segnalare i disservizi. Ne inoltro una chiedendo gentilmente di conoscere le modalità con cui viene effettuato il servizio. Mi giunge immediatamente, ma automaticamente ahimè, una mail di risposta con cui mi comunicano che la mia segnalazione è stata presa in carico. L'avranno poi gettata in discarica, visto che non mi hanno risposto. Un mese dopo, ne ho scritto un'altra cui è immediatamente seguita altra comunicazione di presa in carico. Ma è una presa in carico o una presa per i fondelli? Anche questa l'hanno buttata, vicino a quella precedente. Vado sul portale web del Comune di Andria, dove c'è un chiaro e cortese invito a collaborare con l'Amministrazione per migliorare la nostra città: "Contribuisci a rendere più sicura, funzionale e pulita la città. Scrivici per segnalare eventuali disservizi". Ho scritto. Ho segnalato non solo che la Sangalli non lava i cassonetti ma che non risponde nemmeno alle mail. Nel format del Comune sono richieste le generalità, l'indirizzo, il numero di telefono. Non accettano segnalazioni anonime e mi sembra giusto. Ma dall'anonimo interlocutore mi aspettavo una risposta, almeno uno squillo, come si fa tra gli innamorati. Niente, nemmeno quello. Probabilmente il destinatario delle mail inviate al Comune è lo stesso della Sangalli: un assenteista o un analfabeta (non risponde perché non sa leggere?) il quale ritiene che l'Ufficio relazioni con il pubblico si chiami così perché è solo un luogo di incontri per intrecciare flirt con l'utenza. Ma ecco che il 28 dicembre la Sangalli risponde finalmente alla mia mail: "Si comunica che in data 27/12/2017 16:58:31 la vostra segnalazione di disservizio del 05/10/2017 16:34:19 è stata archiviata perchè non di competenza dell'azienda". Due mesi e mezzo per una risposta che avrebbero potuto darmi il giorno dopo. Dal Comune, invece, ove l'addetto dell'Urp presumibilmente ha imparato a leggere ma non a scrivere, nessuna risposta. Per cui, dopo due mesi, come in un gioco dell'oca - dove però l'oca non sono io - si torna al punto di partenza. Una storia Kafkiana? No. Semplicemente una storia, come tante in questa nostra città, di insipienza e di indifferenza nei confronti dei cittadini i quali pagano per un servizio che non ricevono».
Ecco le risposte ai quesiti.
«L'Ordinanza n. 420 del 29/08/2012 del Sindaco di Andria prevede che "i contenitori dedicati alla raccolta porta a porta devono essere esposti in condizioni di normale cura e pulizia, fermo restando a carico della Ditta appaltatrice il lavaggio, la pulizia e la disinfezione periodica dei carrellati condominiali". La Sangalli, quindi, è tenuta a lavare periodicamente i contenitori. Non solo, ma anche a disinfettarli. Si, ma quando? Con quale frequenza? C'è il sito "Andria Canosa pulite", sicuramente il calendario sarà pubblicato lì. E invece niente. Provo allora a chiedere spiegazioni. Tramite lo stesso portale si possono inviare mail per segnalare i disservizi. Ne inoltro una chiedendo gentilmente di conoscere le modalità con cui viene effettuato il servizio. Mi giunge immediatamente, ma automaticamente ahimè, una mail di risposta con cui mi comunicano che la mia segnalazione è stata presa in carico. L'avranno poi gettata in discarica, visto che non mi hanno risposto. Un mese dopo, ne ho scritto un'altra cui è immediatamente seguita altra comunicazione di presa in carico. Ma è una presa in carico o una presa per i fondelli? Anche questa l'hanno buttata, vicino a quella precedente. Vado sul portale web del Comune di Andria, dove c'è un chiaro e cortese invito a collaborare con l'Amministrazione per migliorare la nostra città: "Contribuisci a rendere più sicura, funzionale e pulita la città. Scrivici per segnalare eventuali disservizi". Ho scritto. Ho segnalato non solo che la Sangalli non lava i cassonetti ma che non risponde nemmeno alle mail. Nel format del Comune sono richieste le generalità, l'indirizzo, il numero di telefono. Non accettano segnalazioni anonime e mi sembra giusto. Ma dall'anonimo interlocutore mi aspettavo una risposta, almeno uno squillo, come si fa tra gli innamorati. Niente, nemmeno quello. Probabilmente il destinatario delle mail inviate al Comune è lo stesso della Sangalli: un assenteista o un analfabeta (non risponde perché non sa leggere?) il quale ritiene che l'Ufficio relazioni con il pubblico si chiami così perché è solo un luogo di incontri per intrecciare flirt con l'utenza. Ma ecco che il 28 dicembre la Sangalli risponde finalmente alla mia mail: "Si comunica che in data 27/12/2017 16:58:31 la vostra segnalazione di disservizio del 05/10/2017 16:34:19 è stata archiviata perchè non di competenza dell'azienda". Due mesi e mezzo per una risposta che avrebbero potuto darmi il giorno dopo. Dal Comune, invece, ove l'addetto dell'Urp presumibilmente ha imparato a leggere ma non a scrivere, nessuna risposta. Per cui, dopo due mesi, come in un gioco dell'oca - dove però l'oca non sono io - si torna al punto di partenza. Una storia Kafkiana? No. Semplicemente una storia, come tante in questa nostra città, di insipienza e di indifferenza nei confronti dei cittadini i quali pagano per un servizio che non ricevono».