Alberi abbattuti in autostrada
Lettera in redazione: area Monterotondo rasa al suolo
mercoledì 27 febbraio 2013
16.18
iReport
Un lettore ha inviato in redazione una lettera, arricchita da un ampio reportage fotografico, sull'abbattimento di alberi e cespugli sull'autostrada A14 e nell'area di sosta Monterotondo, a pochi chilometri dal casello di Trani. La riportiamo integralmente.
Se da un lato Autostrade per l'Italia promuove le bellezze del territorio con la campagna "Sei in un Paese meraviglioso", dall'altro il Paese sembra volerlo rovinare, eseguendo tagli indiscriminati di piante, alberi e vegetazione lungo l'A16 e A14 e nella piazzole di sosta Monterotondo, pochi chilometri a nord del casello autostradale di Trani. L'abbattimento di alberi rigogliosi, cespugli di oleandri, piante di alto fusto è uno sfregio alla bellezza dei territori attraversati dalle autostrade ed è contro ogni logica di contenimento delle emissioni nocive di C02. Un albero con fusto di 25/30 centimetri di diametro può assorbire 30 kg di anidride carbonica all'anno, una ventina di piante possono quindi azzerare l'inquinamento da CO2 prodotto da un'auto in un anno!
Con questi nuovi interventi di taglio, le autostrade del sud diventano così sempre più grigie: già da qualche anno i guard-rail di cemento hanno rimpiazzato le vecchie barriere sparti traffico che ospitavano migliaia di cespugli di oleandro. Ora è toccato ai pini e agli eucalipti radicati ai margini delle strade. Analoga sorte è toccata ai tanti alberi e cespugli delle uniche piazzole di sosta del tratto a nord di Bari: a Monterotondo è stato tagliato tutto, trasformando quella che in origine era un'area di fermata per autotrasportatori e famiglie (oltre agli alberi c'erano anche le panchine con i tavolini e i cartelli turistici) in un desolante spazio grigio privo di vegetazione.
La storia della nostra autostrada Adriatica, pubblicata su Wikipedia, racconta di piante e arbusti piantati per ridurre l'impatto sull'ambiente e per consolidare i terreni. «Vennero impiantate 8 milioni di piante, sia nello spartitraffico sia nelle scarpate. Nel tratto tra Bari e Taranto, in particolare, si utilizzarono 75.000 cespugli di oleandri per le barriere che separano le carreggiate, 5 milioni di piante e 12.000 alberi di alto fusto». Quanti ne restano oggi? Le foto che ho scattato poco prima dello svincolo A16/A14 con gli alberi tagliati accatastati sul ciglio stradale e l'area di parcheggio Monterotondo completamente rasa al suolo raccontano di una storia triste e grigia che sembra ispirata esclusivamente dal contenimento della spesa.
Se da un lato Autostrade per l'Italia promuove le bellezze del territorio con la campagna "Sei in un Paese meraviglioso", dall'altro il Paese sembra volerlo rovinare, eseguendo tagli indiscriminati di piante, alberi e vegetazione lungo l'A16 e A14 e nella piazzole di sosta Monterotondo, pochi chilometri a nord del casello autostradale di Trani. L'abbattimento di alberi rigogliosi, cespugli di oleandri, piante di alto fusto è uno sfregio alla bellezza dei territori attraversati dalle autostrade ed è contro ogni logica di contenimento delle emissioni nocive di C02. Un albero con fusto di 25/30 centimetri di diametro può assorbire 30 kg di anidride carbonica all'anno, una ventina di piante possono quindi azzerare l'inquinamento da CO2 prodotto da un'auto in un anno!
Con questi nuovi interventi di taglio, le autostrade del sud diventano così sempre più grigie: già da qualche anno i guard-rail di cemento hanno rimpiazzato le vecchie barriere sparti traffico che ospitavano migliaia di cespugli di oleandro. Ora è toccato ai pini e agli eucalipti radicati ai margini delle strade. Analoga sorte è toccata ai tanti alberi e cespugli delle uniche piazzole di sosta del tratto a nord di Bari: a Monterotondo è stato tagliato tutto, trasformando quella che in origine era un'area di fermata per autotrasportatori e famiglie (oltre agli alberi c'erano anche le panchine con i tavolini e i cartelli turistici) in un desolante spazio grigio privo di vegetazione.
La storia della nostra autostrada Adriatica, pubblicata su Wikipedia, racconta di piante e arbusti piantati per ridurre l'impatto sull'ambiente e per consolidare i terreni. «Vennero impiantate 8 milioni di piante, sia nello spartitraffico sia nelle scarpate. Nel tratto tra Bari e Taranto, in particolare, si utilizzarono 75.000 cespugli di oleandri per le barriere che separano le carreggiate, 5 milioni di piante e 12.000 alberi di alto fusto». Quanti ne restano oggi? Le foto che ho scattato poco prima dello svincolo A16/A14 con gli alberi tagliati accatastati sul ciglio stradale e l'area di parcheggio Monterotondo completamente rasa al suolo raccontano di una storia triste e grigia che sembra ispirata esclusivamente dal contenimento della spesa.