Rischio di abbattimento per alcune querce in contrada Cariati, lato Castel del Monte
Una circonstanziata segnalazione giunge dallo storico ambientalista Nicola Montepulciano
giovedì 11 novembre 2021
iReport
Una circostanziata segnalazione circa un paventato rischio di abbattimento di alcune querce in contrada Cariati, lato Castel del Monte, giunge dallo storico ambientalista Nicola Montepulciano.
"Siamo costretti a segnalare l'ennesimo atto di distruzione della nostra natura. Nella vasta contrada di Cariati, dalle caratteristiche della classica Murgia, stanno abbattendo poco alla volta, con modalità subdole, come dimostrano le foto, diverse querce roverelle di varie età. E' il caso delle roverelle che hanno superato anche il secolo di esistenza. Ad una quercia si sta procedendo all'eliminazione, poco alla volta, dei rami, con l'obiettivo di farne rimanere il tronco senza. Si spera, così che il tronco possa deperire, così da dimostrare facilmente che quell'albero lo si deve abbattere. Invece, alla base di una seconda quercia, questa addirittura plurisecolare, sono evidenti le tracce di accensione di legname, che hanno annerito, per fortuna, solo una piccola parte del tronco. Ad una terza roverella, anch'essa ultra secolare, hanno pensato bene di dare una passata di motosega, quasi alla base del tronco, incidendo un po' oltre la corteccia in tutta la sua circonferenza. Si spera, così, che col passar del tempo, la pianta seccando, faccia scomparire le tracce della incisione, così da poter procedere all'abbattimento senza incorrere in sanzioni. Si stanno commettendo dei gravi crimini contro l'ambiente. Purtroppo molte persone non sono a conoscenza che questi alberi, le roverelle, oltre a proteggere il suolo lo fertilizzano abbondantemente, mitigando effetti dannosi come le abbondanti piogge o i lunghi periodi di siccità. Ma v'è, purtroppo, da aggiungere che le varie Amministrazioni Comunali sin qui succedutesi, compresa l'attuale, non hanno mai pensato di adottare adeguati provvedimenti di controllo e protezione. Ora come ora, oso dire che, grazie alle moderne tecnologie, sempre in costante evoluzione, qualsiasi provvedimento di monitoraggio del territorio ha un costo ridottissimo. Basti pensare a Google Mapp, ai droni, etc., che facilitano, inoltre, in modo impressionante la conoscenza del territorio in ogni minimo particolare. Si ha la possibilità di fare un censimento delle querce esistenti, che sono la caratteristica naturalistica del nostro territorio, dove la roverella forma boschi puri. Ci vuole un pò di pazienza e buona volontà. Proteggere e conservare questo ambito della nostra vegetazione darebbe prestigio alla nostra città. Altre lo fanno. Ma questo è un sogno, perché nessuna amministrazione ha mai avuto un'anima ecologica, tranne una: quella che istituì l'area di protezione del Gurgo. E dopo l'alluvione del 2011 che la devastò, in piccola parte, nessuna ha mai pensato al suo restauro ambientale".
"Siamo costretti a segnalare l'ennesimo atto di distruzione della nostra natura. Nella vasta contrada di Cariati, dalle caratteristiche della classica Murgia, stanno abbattendo poco alla volta, con modalità subdole, come dimostrano le foto, diverse querce roverelle di varie età. E' il caso delle roverelle che hanno superato anche il secolo di esistenza. Ad una quercia si sta procedendo all'eliminazione, poco alla volta, dei rami, con l'obiettivo di farne rimanere il tronco senza. Si spera, così che il tronco possa deperire, così da dimostrare facilmente che quell'albero lo si deve abbattere. Invece, alla base di una seconda quercia, questa addirittura plurisecolare, sono evidenti le tracce di accensione di legname, che hanno annerito, per fortuna, solo una piccola parte del tronco. Ad una terza roverella, anch'essa ultra secolare, hanno pensato bene di dare una passata di motosega, quasi alla base del tronco, incidendo un po' oltre la corteccia in tutta la sua circonferenza. Si spera, così, che col passar del tempo, la pianta seccando, faccia scomparire le tracce della incisione, così da poter procedere all'abbattimento senza incorrere in sanzioni. Si stanno commettendo dei gravi crimini contro l'ambiente. Purtroppo molte persone non sono a conoscenza che questi alberi, le roverelle, oltre a proteggere il suolo lo fertilizzano abbondantemente, mitigando effetti dannosi come le abbondanti piogge o i lunghi periodi di siccità. Ma v'è, purtroppo, da aggiungere che le varie Amministrazioni Comunali sin qui succedutesi, compresa l'attuale, non hanno mai pensato di adottare adeguati provvedimenti di controllo e protezione. Ora come ora, oso dire che, grazie alle moderne tecnologie, sempre in costante evoluzione, qualsiasi provvedimento di monitoraggio del territorio ha un costo ridottissimo. Basti pensare a Google Mapp, ai droni, etc., che facilitano, inoltre, in modo impressionante la conoscenza del territorio in ogni minimo particolare. Si ha la possibilità di fare un censimento delle querce esistenti, che sono la caratteristica naturalistica del nostro territorio, dove la roverella forma boschi puri. Ci vuole un pò di pazienza e buona volontà. Proteggere e conservare questo ambito della nostra vegetazione darebbe prestigio alla nostra città. Altre lo fanno. Ma questo è un sogno, perché nessuna amministrazione ha mai avuto un'anima ecologica, tranne una: quella che istituì l'area di protezione del Gurgo. E dopo l'alluvione del 2011 che la devastò, in piccola parte, nessuna ha mai pensato al suo restauro ambientale".