Uno sport che cresce: Riccardo Colasuonno racconta il mondo della "Fidelis Andria Handball"

Nata nove anni fa grazie all'impegno della famiglia Colasuonno, oggi la Fidelis Andria Handball è una realtà vincente

mercoledì 20 marzo 2024 11.22
A cura di Nicola Di Chio
Sabato 16 marzo, PalaSport di Andria. La Fidelis Andria Handball di Mister Colasuonno sta per affrontare la Pallamano Putignano in una partita che vale la certezza del secondo posto nella B Cup, torneo che precede l'ultimo segmento di Campionato prima della pausa estiva.

Il Mister ci ha concesso una chiacchierata prima del match in cui abbiamo potuto parlare della pallamano ad Andria a tutto tondo: dalla nascita della squadra nove anni fa, passando per i metodi di selezione e allenamento dei ragazzi, fino al racconto dei prestigiosi successi delle ultime stagioni con uno sguardo ambizioso sul prossimo futuro.

Dove nasce la Fidelis Andria Handball? Da quanto ti occupi di allenare la squadra?
«La Fidelis Andria Handball nasce grazie ad un investimento della mia famiglia, di mio padre, ormai nove anni fa. Da allora sono io che mi occupo di allenare non solo la prima squadra, ma anche tutte le altre selezioni giovanili. Soprattutto perchè non è facile sul territorio individuare allenatori e collaboratori che possano offrire le proprie competenze. E, quando si riesce a trovare un professionista disposto ad aiutare proveniente non da Andria, subentrano problemi logistici ed economici non indifferenti».

In questi nove anni la crescita e l'affermazione del movimento sono sotto gli occhi di chi vuole guardare. Le squadre giovanili, per esempio, ottengono risultati prestigiosi.
«Oltre la prima squadra, noi abbiamo un'Under13, un'Under15 e un'Under17. Negli ultimi tre anni abbiamo vinto due volte i campionati regionali Under17 e Under15, una volta il campionato regionale Under13. Questo ci ha permesso di partecipare alle finali nazionali delle rispettive categorie, obiettivo mai raggiunto prima nella pallamano ad Andria. Sono risultati importanti, non scontati per una realtà come la nostra».


I giovani talenti e i futuri giocatori di pallamano non vengono fuori dal niente. Come selezionate i ragazzi che rappresentano la base dei successi di cui stai raccontando?
«Soprattutto attraverso attività promozionale nelle scuole. Quando i bambini, i ragazzi, praticano e conoscono in prima persona la pallamano, poi rispondono con entusiasmo. Senza questo tipo di attività, invece, ragazzi che arrivano a noi in altro modo non ce ne sono. Ma questo dipende dal fatto che la pallamano continui ad essere, purtroppo, uno sport poco conosciuto. Il basket, per esempio, non ha bisogno di pubblicità; noi dobbiamo farla vedere la pallamano ai giovani, farla conoscere. Nonostante questo, accettiamo iscrizioni fino all'Under 15. L'intenzione è quella di formare i futuri professionisti fin da piccoli. Penso che più che in altri sport, arrivati a diciassette o vent'anni sia molto difficile apprendere i fondamenti tecnici e tattici della pallamano».

Parliamo adesso del presente: come sta andando la stagione attuale? Quali sono gli obiettivi futuri?
«Le selezioni giovanili stanno vincendo i campionati regionali e questo ci permetterà di giocare anche quest'anno le rispettive finali nazionali. La prima squadra, invece, è quasi certa di concludere seconda in Serie B. Avevamo l'ambizione di vincere il Campionato e di salire in Serie A Bronze (terza massima competizione di pallamano in Italia, prima della Serie A Silver e della Serie A Gold, n.d.r.), ma il Fasano è riuscito a superarci, se pur di poco, negli scontri diretti e vincerà la stagione».

Cosa manca alla prima squadra per il salto di categoria?
«Voglio innanzitutto dire che la nostra squadra è la più giovane della competizione. Competiamo contro team davvero molto più "anziani" ed anche esperti, come il Putignano o lo stesso Fasano. Loro vantano giocatori anche trentenni, con presenze in Serie A. Oggi (Sabato, n.d.r.), per esempio, noi scendiamo in campo con un terzino classe 2009, un centrale classe 2007, un'ala classe 2005. Questo fa capire le difficoltà nel competere, ma mostra anche la grandezza dei risultati che stiamo raggiungendo. Detto questo, secondo me siamo pronti al passaggio in Seria A Bronze, ma...».

Ma...?
«Il passaggio di categoria comporta trasferte differenti, spese differenti, un tipo di organizzazione differente rispetto a quella attuale. Noi viviamo anche grazie al contributo degli sponsor in Città che hanno scelto di supportarci, ma potrebbe non bastare per il salto in Serie A. Anche le strutture a nostra disposizione vanno migliorate. Ci alleniamo e giochiamo nel PalaSport di Andria, ma se la struttura serve al Comune per eventi differenti, noi non abbiamo un'alternativa. Da questo punto di vista mi piacerebbe ricevere un supporto a livello organizzativo maggiore da parte della parte politica. Speriamo sia così in futuro».

Salutiamo Riccardo dandoci appuntamento in futuro. Lui scende in campo, noi ci accomodiamo sulle tribune del PalaSport. La Fidelis Andria, dopo una partita combattuta, ha la meglio sul Putignano per 34-30 e conquista matematicamente il secondo posto in B Cup al cospetto anche di una bella cornice di pubblico.

Il nostro augurio è che gli ottimi risultati degli ultimi anni della Fidelis Andria Handball possano migliorare ancora, magari centrando la promozione in Serie A Bronze già nella prossima stagione.
Uno sport che cresce: Riccardo Colasuonno racconta il mondo della "Fidelis Andria Handball"
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