Parmonval - Fidelis Andria: si decide tutto in centottanta minuti

Nella Fidelis oltre a Di Rito, Strambelli e Di Santo out anche Anglani

domenica 8 giugno 2014 10.52
A cura di Nicola Massaro
Centottanta minuti per capire chi tra Parmonval e Fidelis Andria approderà in Serie D. Oggi pomeriggio alle ore 16.00 presso il 'Pasqualino Stadium' di Carini i palermitani e gli andriesi si sfideranno nel match d'andata della finale nazionale dei play off di Eccellenza. Per gli uomini di Ragno, in questo scontro, sarà importante segnare, visto che i goal in trasferta valgono doppio, magari portando a casa anche un pareggio. Per i ragazzi di Mutolo, invece, l'essenziale sarà cercare di chiudere i conti in casa, vincendo con un risultato netto.

I padroni di casa dovrebbero scendere in campo con il consueto 5-3-2. In porta ci sarà Versaci. In difesa da destra verso sinistra dovrebbero schierarsi Lala, Capuano, Bennardo, Tarantino e Alletto. Sulla mediana agiranno con ogni probabilità Manfrè, Bognanni e Citarda, mentre in attacco Ike verrà affiancato da Serio.

Dall'altra parte gli ospiti, privi per l'ultima giornata di squalifica di Strambelli, Di Rito e Di Santo, dovranno fare a meno anche di Anglani, alle prese con problemi muscolari. In porta scenderà Sansonna. In difesa ci saranno Lavopa, Colangione, Campanella e Colucci. A gestire la mediana ci penseranno quasi sicuramente Logrieco e La Fortezza con Loseto e Trotta sulle fasce. In attacco, infine, Moscelli sarà affiancato da Albrizio.
Probabile formazione (4-3-3): Versaci; Lala, Capuano, Bennardo, Tarantino, Alletto; Manfrè, Bognanni, Citarda; Ike, Serio. All: Mutolo.
Ballottaggi: /
Indisponibili: /

Probabile formazione Fidelis Andria (4-4-2): Sansonna; Lavopa, Colangione, Campanella, Colucci; Trotta, Logrieco, La Fortezza, Loseto; Moscelli, Albrizio. All: Ragno.
Ballottaggi: /
Indisponibili: Strambelli, Di Rito, Di Santo, Anglani.

TERNA ARBITRALE:
Arbitro: Alessio Clerico di Torino.
Assistenti: Roberto Margheritino di Savona e Riccardo Locatelli di Novara.
Quarto Uomo: Francesco Cosso di Reggio Calabria