Paride Addario: «Contro la Fidelis sarà un match particolare»
L'estremo difensore andriese è attualmente in forza al Mafredonia
giovedì 4 dicembre 2014
6.44
Sarà un match diverso da tutti gli altri, quello di domenica, per Paride Addario, estremo difensore del Manfredonia, classe '91. Il calciatore, infatti, è un andriese doc che non ha mai indossato la maglia della prima squadra della sua città poiché, per motivi calcistici, si è trasferito fuori regione all'età di quindici anni. Domenica, per la prima volta, il portiere affronterà la Fidelis Andria, primo club della città federiciana. Di seguito ecco l'intervista rilasciata dal giocatore alla nostra redazione.
Paride cominciamo dagli inizi. Hai mosso i tuoi primi passi nel calcio ad Andria. Successivamente cos'è successo?
«Si inizialmente ho frequentato la scuola calcio nelle fila della Fidelis Andria. Dopo il fallimento, nel 2005, ho disputato un anno nella Cst, sempre nella mia città natale. Nel 2006 sono passato all'Empoli: qui sono stato cinque anni e nell'ultima stagione, in Serie B, ho fatto parte della prima squadra, collezionando ben cinque panchine. Sempre nell'ultima annata disputata in Toscana sono stato convocato per il Pre Europeo con la nazionale under 19. Con me c'erano Destro, Borini, Bertolacci, Florenzi, Perin e Colombi. Il preparatore dei portiere era il compianto Andrea Pazzagli. Nella precedente stagione, dopo un'incredibile cavalcata culminata, a livello personale, con il rigore parato a Destro (attuale attaccante delle Roma, ndr) contro l'Inter, abbiamo disputato la finale scudetto delle giovanili contro il Genoa, persa 2-1. Nella stessa annata, dopo aver parato ben cinque rigori nelle fasi finali, di cui tre contro la Roma, ho disputato la finale del torneo di Viareggio contro la Juve, persa 4-2. In tale occasione ho subito tre goal da Immobile (ride, ndr). Nella stagione 2011 ho sposato il progetto del Gavorrano, in Seconda Divisione. Con la squadra grossetana ho collezionato rispettivamente 38 e 29 presenze. L'anno scorso, poi, ho indossato la maglia dell'Aquila con cui ho raggiunto i Play Off, in Prima Divisione, mentre, quest'estate ho accettato l'offerta del Manfredonia».
A proposito del Manfredonia: domenica ospiterete la Fidelis Andria. Da andriese come vivrai questo match?
«Sarà una bella esperienza. Giocare contro la squadra della propria città non è semplice ed è sicuramente particolare ed emozionante. Da piccolo ho sempre sognato di indossare la maglia biancoazzurra. Al di là di tutto ora sono un tesserato del Manfredonia e non potrò che dare il massimo con questa casacca».
Che gara ti aspetti contro la Fidelis?
«Arriva la capolista che a prescindere dalle mie origini reputo la squadra più forte di questo torneo. Noi sicuramente saremo galvanizzati anche perché nell'ultima giornata abbiamo superato, tra le mura nemiche, il Grottaglie per 2-0. Penso che sarà una gara dura, anche se nel calcio tutto è possibile».
Cosa ti auguri, infine, per il prosieguo del campionato della principale squadra della tua città?
«Da buon andriese spero che la Fidelis quest'anno salga in Lega Pro e dunque vinca il campionato. Le serie dilettantistiche non sono congeniali per questa piazza e per la tifoseria che io reputo splendida. Dunque mi auguro il ritorno della Fidelis Andria nel professionismo sin da subito».
Paride cominciamo dagli inizi. Hai mosso i tuoi primi passi nel calcio ad Andria. Successivamente cos'è successo?
«Si inizialmente ho frequentato la scuola calcio nelle fila della Fidelis Andria. Dopo il fallimento, nel 2005, ho disputato un anno nella Cst, sempre nella mia città natale. Nel 2006 sono passato all'Empoli: qui sono stato cinque anni e nell'ultima stagione, in Serie B, ho fatto parte della prima squadra, collezionando ben cinque panchine. Sempre nell'ultima annata disputata in Toscana sono stato convocato per il Pre Europeo con la nazionale under 19. Con me c'erano Destro, Borini, Bertolacci, Florenzi, Perin e Colombi. Il preparatore dei portiere era il compianto Andrea Pazzagli. Nella precedente stagione, dopo un'incredibile cavalcata culminata, a livello personale, con il rigore parato a Destro (attuale attaccante delle Roma, ndr) contro l'Inter, abbiamo disputato la finale scudetto delle giovanili contro il Genoa, persa 2-1. Nella stessa annata, dopo aver parato ben cinque rigori nelle fasi finali, di cui tre contro la Roma, ho disputato la finale del torneo di Viareggio contro la Juve, persa 4-2. In tale occasione ho subito tre goal da Immobile (ride, ndr). Nella stagione 2011 ho sposato il progetto del Gavorrano, in Seconda Divisione. Con la squadra grossetana ho collezionato rispettivamente 38 e 29 presenze. L'anno scorso, poi, ho indossato la maglia dell'Aquila con cui ho raggiunto i Play Off, in Prima Divisione, mentre, quest'estate ho accettato l'offerta del Manfredonia».
A proposito del Manfredonia: domenica ospiterete la Fidelis Andria. Da andriese come vivrai questo match?
«Sarà una bella esperienza. Giocare contro la squadra della propria città non è semplice ed è sicuramente particolare ed emozionante. Da piccolo ho sempre sognato di indossare la maglia biancoazzurra. Al di là di tutto ora sono un tesserato del Manfredonia e non potrò che dare il massimo con questa casacca».
Che gara ti aspetti contro la Fidelis?
«Arriva la capolista che a prescindere dalle mie origini reputo la squadra più forte di questo torneo. Noi sicuramente saremo galvanizzati anche perché nell'ultima giornata abbiamo superato, tra le mura nemiche, il Grottaglie per 2-0. Penso che sarà una gara dura, anche se nel calcio tutto è possibile».
Cosa ti auguri, infine, per il prosieguo del campionato della principale squadra della tua città?
«Da buon andriese spero che la Fidelis quest'anno salga in Lega Pro e dunque vinca il campionato. Le serie dilettantistiche non sono congeniali per questa piazza e per la tifoseria che io reputo splendida. Dunque mi auguro il ritorno della Fidelis Andria nel professionismo sin da subito».
Foto di Lucia Melcarne