La prima sfida italiana tra Pirlo e Xavi fu disputata ad Andria

I due si scontrarono nel lontano 1997 durante le qualificazioni all’Europeo Under 18

sabato 6 giugno 2015 11.23
A cura di Nicola Massaro
Per tanti appassionati del calcio e tifosi juventini è la partita più importante della stagione, per altri è una normalissima sfida tra due big del calcio da seguire con la massima tranquillità, poiché l'unica squadra realmente da supportare è quella della propria città. Questa sera con inizio fissato per le ore 20.45 andrà in scena, presso l'Olympiastadion di Berlino, Juventus - Barcellona, finale di Champions League. Lo stadio rievoca nella memoria di tutti gli italiani quel 9 luglio 2006, quando l'Italia batté la Francia nella finale della Coppa del Mondo ai rigori (alla fine dei tempi supplementari la stessa terminò 1-1).

La partita tra i bianconeri e i blaugrana non rappresenta solo l'ultimo atto della massima competizione europea ma anche uno scontro tra titani del calcio. Da seguire con particolare attenzione saranno Pirlo e Xavi Hernández, probabilmente alla loro ultima partita contro.

La sfida tra due dei migliori registi al mondo iniziò durante le qualificazioni all'Europeo Under 18, nel lontano 1997, 18 anni fa. La gara d'andata fu disputata ad Orense, il 29 Ottobre e terminò 3-1 per gli iberici, mentre quella di ritorno fu giocata ad Andria e vinta sempre dagli spagnoli con lo stesso risultato della prima gara: «Al tempo Pirlo giocava ancora come mezzapunta - afferma Xavi alla Gazzetta dello Sport - Vincemmo 3-1 entrambe le partite però non c'era tanta differenza tra noi, tutt'altro. Qui in Spagna si associava ancora l'Italia al catenaccio ma io ricordo che quella era già una nazionale che voleva giocare a calcio. Oltre a Pirlo mi ricordo di Miccoli. Ad Andria era un campo piccolo quasi senza spalti e pioveva tantissimo, il campo era praticamente impraticabile. Se non mi sbaglio Pirlo ci segnò con una gran punizione all'incrocio. Era già un calciatore di un altro livello, una spanna superiore agli altri. Fisicamente mi ricordo che aveva i capelli lunghi, un po' come ora»