Fidelis - Casertana: la gioia di D'Angelo, la rabbia di Romaniello
I due tecnici a confronto dopo il 2 a 0 per gli andriesi maturato al Degli Ulivi
sabato 12 dicembre 2015
18.48
La Fidelis Andria di Luca D'Angelo batte la capolista Casertana di Nicola Romaniello al "Degli Ulivi" per una sfida che mancava da 24 anni. Una sfida il cui fascino, tuttavia, è rimasto intatto e che riporta indietro la memoria ad anni in cui il calcio era profondamente diverso. Un gol per tempo per i padroni di casa e tanto nervosismo per entrambe le formazioni con quattro espulsi di cui due sul terreno di gioco e due dalle panchine e sei ammoniti con tante contestazioni nei confronti del direttore di gara, Pagliardini di Arezzo, soprattutto per un rabbuiato Romaniello: «Abbiamo fatto molto bene i primi minuti poi loro hanno preso le misure – ha detto il tecnico campano - ma credo che analizzando la partita ci sono troppe cose che non quadrano. L'azione del primo gol, per esempio, è capitata dopo un fallo di mano evidente, credo di Strambelli, sulla fascia. Sono episodi che possono capitare, fanno parte del calcio, anche se sono quattro gare che subiamo questi episodi strani. Io non posso dire che la mia squadra ha rinnegato il gioco, anzi siamo stati sempre vivi e partecipi nella gara sino all'ultimo alla ricerca della via del gol».
Proprio il tecnico ha più volte contestato il direttore di gara in campo sino ad arrivare all'episodio del secondo gol andriese con l'espulsione: «Ho avuto modo di lamentarmi per più di un'occasione – ha confermato Romaniello - anche per l'azione del secondo gol. Mi è sembrato un fuorigioco evidente, probabilmente mi sbaglierò, ma sono state tante le situazioni che non fanno stare sereni in mezzo al campo. Potremmo analizzare anche la seconda ammonizione di Murolo assolutamente affrettata. Oggi era difficile restare calmi». La sconfitta della Casertana lascia, tuttavia, i campani in testa alla graduatoria e non cambia gli obiettivi di inizio stagione: «L'obiettivo dichiarato della società è sempre stato quello della salvezza – ha concluso Romanelli - chiaramente oggi abbiamo perso ma siamo ancora lassù. Se potremo cercheremo ancora di rimanerci». Poca voglia di parlare per la Casertana mentre, di contro, c'è la gioia contenuta e serafica del tecnico andriese Luca D'Angelo: «All'inizio la Casertana è partita meglio con e con aggressività. Il campo non ha favorito il nostro modo di giocare ed il fraseggio – ha detto D'Angelo – Poi, però, siamo venuti fuori e l'abbiamo vinta meritatamente. Abbiamo creato di più dei due gol fatti. Credo che comunque questa non sia la migliore prestazione della squadra. Il meglio si è visto a Lecce».
Parole di elogio anche per l'attaccante Cianci che ha siglato la seconda marcatura ma si è anche mosso molto bene in sostituzione di Morra nonostante l'espulsione rimediata per un'ingenuità a metà del secondo tempo: «Ha giocato molto bene – ha proseguito D'Angelo - ha interpretato bene la partita. Era in crescita ed ogni volta che è entrato anche per scampoli di partita ha fatto sempre bene». Il tecnico andriese ha poi ribadito la difficoltà di questo match e dell'affrontare una squadra come la Casertana: «A livello di gioco credo che abbiamo fatto meglio a Castellamare o a Catanzaro. Oggi giocavamo contro una squadra molto forte e molto esperta, ma credo che la gara l'abbiamo vinta perché siamo stati meglio organizzati. In più c'è da elogiare il nostro pubblico che ci ha spinto per tutti i 90 minuti e più. Insomma credo abbiamo vinto meritatamente». La vittoria contro la capolista, tuttavia, non cambia di troppo i piani: «Noi puntiamo sempre alla vittoria – ha detto D'Angelo - perché i giocatori hanno forza ed hanno spirito, ma l'idea è sempre quella di cercare di fare la partita».
Proprio il tecnico ha più volte contestato il direttore di gara in campo sino ad arrivare all'episodio del secondo gol andriese con l'espulsione: «Ho avuto modo di lamentarmi per più di un'occasione – ha confermato Romaniello - anche per l'azione del secondo gol. Mi è sembrato un fuorigioco evidente, probabilmente mi sbaglierò, ma sono state tante le situazioni che non fanno stare sereni in mezzo al campo. Potremmo analizzare anche la seconda ammonizione di Murolo assolutamente affrettata. Oggi era difficile restare calmi». La sconfitta della Casertana lascia, tuttavia, i campani in testa alla graduatoria e non cambia gli obiettivi di inizio stagione: «L'obiettivo dichiarato della società è sempre stato quello della salvezza – ha concluso Romanelli - chiaramente oggi abbiamo perso ma siamo ancora lassù. Se potremo cercheremo ancora di rimanerci». Poca voglia di parlare per la Casertana mentre, di contro, c'è la gioia contenuta e serafica del tecnico andriese Luca D'Angelo: «All'inizio la Casertana è partita meglio con e con aggressività. Il campo non ha favorito il nostro modo di giocare ed il fraseggio – ha detto D'Angelo – Poi, però, siamo venuti fuori e l'abbiamo vinta meritatamente. Abbiamo creato di più dei due gol fatti. Credo che comunque questa non sia la migliore prestazione della squadra. Il meglio si è visto a Lecce».
Parole di elogio anche per l'attaccante Cianci che ha siglato la seconda marcatura ma si è anche mosso molto bene in sostituzione di Morra nonostante l'espulsione rimediata per un'ingenuità a metà del secondo tempo: «Ha giocato molto bene – ha proseguito D'Angelo - ha interpretato bene la partita. Era in crescita ed ogni volta che è entrato anche per scampoli di partita ha fatto sempre bene». Il tecnico andriese ha poi ribadito la difficoltà di questo match e dell'affrontare una squadra come la Casertana: «A livello di gioco credo che abbiamo fatto meglio a Castellamare o a Catanzaro. Oggi giocavamo contro una squadra molto forte e molto esperta, ma credo che la gara l'abbiamo vinta perché siamo stati meglio organizzati. In più c'è da elogiare il nostro pubblico che ci ha spinto per tutti i 90 minuti e più. Insomma credo abbiamo vinto meritatamente». La vittoria contro la capolista, tuttavia, non cambia di troppo i piani: «Noi puntiamo sempre alla vittoria – ha detto D'Angelo - perché i giocatori hanno forza ed hanno spirito, ma l'idea è sempre quella di cercare di fare la partita».