Fidelis Andria, Favarin: «Due punti persi»

In settimana bisognerà analizzare il calo che avviene nei secondi tempi

martedì 9 dicembre 2014 10.20
A cura di Nicola Massaro
È stato un pareggio inatteso quello di ieri per la Fidelis Andria contro il Manfredonia. Il 2-2 finale non può che lasciare l'amaro in bocca agli azzurri che hanno dominato nel primo tempo e sono calati nel secondo, in superiorità numerica, dando la possibilità agli ospiti di conquistare un punto importantissimo ai fini della classifica: «Diciamo che oggi abbiamo perso due punti anche se bisogna dar merito al Manfredonia che nel secondo tempo è partito con più determinazione - afferma a fine gara Giancarlo Favarin -. Noi nella ripresa concediamo quasi sempre qualcosina all'avversario. Dopo aver disputato un buono primo tempo ed essere passati in vantaggio di due goal, senza dimenticare la superiorità numerica, ad inizio secondo tempo siamo calati. La squadra, alla fine, ha cercato di siglare il goal vittoria che non è arrivato».

Olcese e compagni, nel secondo tempo, hanno avuto un calo di concentrazione dettato quasi sicuramente dal risultato, dando così la possibilità agli ospiti di pareggiare i conti: «Può darsi che i ragazzi abbiamo peccato di presunzione. Di fatto, però, secondo me il rigore concesso dall'arbitro non c'era in quanto ho visto che Bova ha toccato la palla. Quell'episodio ha ristabilito la parità numerica ed ha consentito al Manfredonia di dimezzare lo svantaggio. Da quel momento in poi i nostri avversari hanno preso coraggio e sono riusciti a pareggiare i conti. Sul secondo goal abbiamo sbagliato una diagonale difensiva , lasciando libero De Vita che ha siglato un bel goal».

A fine gara l'arbitro, il sig. Paterna di Teramo, ha estratto ben tre cartellini rossi di cui due all'indirizzo di Zaccaro e Basta, calciatori del Manfredonia e uno all'azzurro Lavopa che sarà costretto a saltare, quasi sicuramente, le prossime due gare contro Cavese e Bisceglie: «Sono rimasto allibito. Vito pare abbia preso uno schiaffo da un avversario e alla fine è stato pure espulso. Purtroppo non posso commentare bene l'accaduto perché non ho visto granché».

Ora gli azzurri dovranno concentrarsi sul prossimo delicato scontro interno contro la Cavese cercando di eliminare il principale difetto, prettamente psicologico, ovvero quello del calo che avviene nei secondi quarantacinque minuti: «In settimana analizzeremo bene questa peculiarità con la squadra perché determinati comportamenti vanno eliminati. Comunque c'è rabbia per il pareggio e questo non può che far bene alla squadra – conclude Giancarlo Favarin - in vista della prossima sfida».