Da Guerrero a Strambelli, continua la storia del "trenino"

Dal 1994 al 2015. L'esultanza è un marchio di fabbrica barese

martedì 8 settembre 2015 13.56
A cura di Antonio Porro
E' il 93° al "Via del Mare" quando Cianci viene atterrato in area da Gigli e il direttore di gara concede il calcio di rigore che può sancire la vittoria della Fidelis in terra salentina. Sul dischetto si presenta Nicola Strambelli, nativo di Bari, che con un cucchiaio beffa Benassi ed esulta, seguito dai suoi compagni di squadra, con un trenino sotto la curva di casa.

La Fidelis Andria espugna Lecce ed esplode la gioia incontenibile dei propri tifosi che tramite i social network postano le foto del trenino guidato dal fantasista barese. L'esultanza diviene in poco tempo virale. Immagini satiriche e sfottò hanno invaso il web.

La storia del trenino parte dal lontano 1994. Il Bari affronta il campionato di serie A, guadagnato dopo la grande stagione dell'anno precedente nella serie cadetta. Secondo, a 5 punti dalla Fiorentina. In panchina c'è Beppe Materazzi. La squadra riparte dalla coppia d'attacco composta da Igor Protti e dal "Cobra" Tovalieri. L'ossatura della squadra è quella che ha ben figurato in Serie B, con qualche innesto. Come Guerrero, attaccante colombiano, che in molti paragonano a Tino Asprilla. Tanti giovani pronti al grande salto. Ci sono Carmine Gautieri, Amedeo Mangone, Lorenzo Amoruso (che diverrà idolo dei tifosi di Glasgow, sponda Rangers, e primo capitano cattolico nella storia della squadra), capitan Bigica, Gianluca Ricci, e un giovanissimo Nicola Ventola. L'inizio di campionato è negativo. Nella prima giornata al San Nicola il Bari perde 1-0 contro la Lazio, gol di Signori. Nella seconda, deve arrendersi alla corazzata Juventus, 2-0 a Torino. Poi arriva la prima vittoria, alla terza giornata contro la Reggiana, diretta concorrente per la salvezza. 1-0, a segno il "Cobra" Tovalieri. Nella quarta un'altra vittoria, questa volta in trasferta: 2-0 a Padova. Vittoria seguita da uno 0-0 in casa contro il Cagliari.

Ma il 16 ottobre, oltre a festeggiare un'impresa storica, i tifosi del Bari ammirano per la prima volta un'esultanza, che diverrà marchio di fabbrica di quella squadra. Si gioca a San Siro, contro l'Inter di Ottavio Bianchi. Non passa neanche un minuto, che Carmine Gautieri si invola sulla fascia e scodella al centro un pallone. La difesa nerazzurra respinge malamente e la palla finisce sui piedi di Guerrero, che non può far altro che insaccare. Il Bari è in vantaggio, a San Siro. Guerrero si dirige verso la bandierina e si mette carponi. Di seguito arrivano gli altri giocatori biancorossi e si mettono in fila dietro la "locomotiva" colombiana. Nasce così il trenino del Bari, un'esultanza storica che accompagnerà per anni i gol della squadra pugliese. E nello stesso giorno, il treno riparte per festeggiare il due a zero siglato da Tovalieri. Questa volta è il Cobra a guidarlo. Il Bari espugna San Siro ma al di là del risultato, quel pomeriggio autunnale di Milano consegna alla storia del calcio l'esultanza più singolare mai vista fino ad allora.

Negli anni a seguire sempre con la maglia dei galletti sono stati Barreto, nel 2010 contro il Napoli, De Falco, nel 2011 contro il Vicenza e Ciccio Caputo, nel 2012 contro il Cittadella a portare avanti lo storico "trenino". Nel 2015 il capotreno Strambelli, con la maglia della Fidelis, ha ripreso il viaggio sul binario biancoazzurro. Prima fermata il "Via del Mare" di Lecce.