Zona PIP, Lomanuto: «Sono 20 anni che aspettiamo il pagamento»

Indennità ed oneri concordati con l'ente. La denuncia di "Io Ci Sono"

martedì 6 ottobre 2015 9.54
A cura di Stefano Massaro
«Una storia assurda perché in vent'anni molte cose sono cambiate ed alcuni degli ex proprietari, cedenti dei suoli, sono addirittura deceduti con altri problemi che si verificheranno nel momento della riscossione (se ci sarà) di quanto maturato a credito nei confronti del comune». Una denuncia che non lascia spazio a troppe interpretazioni: numerosi ex proprietari dei suoli all'interno della Zona PIP di Andria, circa una ventina, tra cui il signor Francesco Lomanuto, sono in attesa da vent'anni della corresponsione di quanto dovuto dal Comune di Andria per indennità ed oneri concordati al momento dell'esproprio dei terreni. La denuncia del siignor Lomanuto avviene attraverso l'associazione "Io Ci Sono" di Andria: «Una storia infinita quella di numerosi (ex)proprietari di suoli nella Zona P.I.P. di Andria i quali, da oltre vent'anni, non vedono riconosciuti i loro diritti di riscossione del valore già concordato con deposito di stima del Collegio tecnico-arbitrale del 2008».

Proprio il signor Lomanuto, già proprietario di un suolo di 1.300 metri quadrati, ha ceduto il suo terreno sul quale è già sorta da tempo una strada pubblica realizzata dal comune che, in seguito ad un accordo, ne ha acquisito la proprietà ma non ha ancora provveduto al pagamento degli oneri concordati che ammontano ad un importo considerevole. «Per tale mancato pagamento - ha aggiunto il signor Lomanuto - il comune di Andria è già stato messo in mora. La motivazione per la quale il comune di Andria non abbia ancora pagato, a distanza di oltre vent'anni dalla cessione, è stato comunicato sia dovuta al fatto che le casse comunali sono all'asciutto e questo preoccupa non poco i cedenti che, evidentemente, si chiedono se e quando saranno soddisfatti nei loro diritti».

«La Zona P.I.P. - scrivono dall'associazione "Io Ci Sono" - che avrebbe dovuto rappresentare il fiore all'occhiello dell'economia e della produttività andriese e del comprensorio rimane quindi un'isola abbandonata a se stessa senza prospettive e dal futuro ormai definitivamente compromesso rispetto alle sue finalità originarie completamente tradite da chi, anche in questo caso, ha deluso le aspettative degli aventi diritto, dei cittadini, degli imprenditori andriesi e degli ex proprietari che non hanno mai riscosso i loro crediti».