Zona Franca Urbana: per Unimpresa, 5mila nuovi posti di lavoro

L'associazione di categoria fissa l'obiettivo minimo nella Provincia BAT

martedì 20 maggio 2014 13.05
A cura di Stefano Massaro
Oltre cinquemila nuovi posti di lavoro nei settori commercio, industria, artigianato e servizi: questo l'obiettivo minimo stimato da Unimpresa Bat nell'ambito degli approfondimenti sulle Zone Franche Urbane nella Provincia di Barletta Andria Trani. Gli sgravi fiscali saranno attuati per oltre 13 milioni di euro in alcune zone dei comuni di Andria e Barletta. «Sicuramente il riconoscimento di Zone Franche Urbane per due importanti e significative città come quelle di Andria e di Barletta avrebbe potuto generare molto di più di quella già enorme e significativa cifra delle cinquemila nuove unità lavorative - ha detto Savino Montaruli, Presidente Unimpresa BAT - se vi unissimo a queste aree anche quella parimenti importante di Molfetta il dato avrebbe potuto addirittura moltiplicarsi con un abbattimento dell'indice negativo di disoccupazione in questi territori di almeno il 35%».

Tanti, però, gli anni trascorsi prima di veder nascere veramente le ZFU: «Obiettivi strategici che a mio avviso - ha proseguito Montaruli - sono stati del tutto vanificati in questi lunghi anni intercorsi dalla data di riconoscimento delle Z.F.U. fino alla data recente dell'emanazione del Bando. Un lungo tempo praticamente inutilizzato mentre questi anni avrebbero dovuto servire per un'azione congiunta tra i soggetti pubblici e privati per elaborare progetti di sviluppo di Area Vasta partendo dalla pianificazione urbanistica dei territori e da quella commerciale, artigianale ed industriale integrata e contestualizzata proprio all'interno e attorno alle Zone Franche Urbane riconosciute».

Stravolgere le aree di intervento con interventi strutturati: «Interventi strutturati, invece, - ha proseguito Montaruli - avrebbero potuto stravolgere in positivo non solo quelle aree a vocazione industriale come quella del rione San Valentino di Andria o quella della periferia barlettana ma anche quelle tipiche e caratteristiche della parte di centro storico andriese interessato dalle misure di intervento piuttosto che la storica area del quartiere Santa Maria Vetere, senza parlare delle potenzialità rappresentate nel sistema da quelle di Molfetta. A fronte, quindi, di interventi di piccola misura ma fortemente caratterizzati nel contesto delle aree dei centri antichi quelli di grandi prospettive da prevedersi nelle aree a vocazione industriale destinate alle grandi imprese avrebbero realmente potuto garantire il raggiungimento degli obiettivi reali delle misure di intervento cioè la creazione di reale nuova e buona oltre che qualificata occupazione ma anche qui i mancati interventi sociali e le ataviche inadempienze infrastrutturali non hanno consentito di attrarre queste forme di investimenti. Un territorio, quindi, che ancora una volta si è fatto cogliere impreparato e non pronto a pianificare condizioni di sviluppo e di coesione».