"Zhoran - Storie di zingari e violini": spettacolo presso la chiesa San Luigi a Castel del Monte
Il 16 luglio nuovo appuntamento con il programma culturale "Paesaggi umani e spirituali"
venerdì 12 luglio 2019
07.00
Prosegue il programma culturale estivo della Chiesa San Luigi a Castel del Monte "Paesaggi umani e spirituali", con un nuovo Spettacolo che si terrà martedì 16 luglio alle ore 20 dal titolo "ZHORAN" - Storie di zingari e violini, scritto e interpretato da Giuseppe Ciciriello e con la musica in scena di Piero Santoro.
MEMORIA - OLOCAUSTO - INTEGRAZIONE - INCLUSIONE - PREGIUDIZIO E STEREOTIPI
Zingari. Zingari. Zingari: ladri, vagabondi, bugiardi, fratelli del vento ... Quante cose si dicono sugli Zingari! E quante storie, quanti miti e quante leggende ci sono sugli Zingari!
Alcuni sostengono che siano stati loro a fabbricare i chiodi della croce di Cristo e che, per questo, la loro genia è maledetta e costretta a viaggiare per l'eternità.
Ma chi maledice? Chi odia? E perché? Cos'è un uomo? La razza? Il pregiudizio?
Chi ha Creato il mondo? E come?
Chi è nato prima, l'uovo o la gallina?
Accompagnato dalla fisarmonica del suo amico Borhat con le melodie, i ritmi e le armonie della tradizione Rom e Balcanica, Zhoran lo Zingaro cerca di rispondere a queste domande raccontando storie. Solo storie, senza pretesa di verità. E con il suo violino narra di come uno zingaro aiutò Dio a creare il mondo; di come uno zingaro vinse il violino al Diavolo; di come gli Zingari si dispersero sulla terra... Le storie di Zhoran sono la conoscenza della cultura orale che, tramandata di generazione in generazione, è sopravvissuta al tempo e a chi ha sperato di sopprimerne la radice. Lo spettacolo è una narrazione che intreccia racconti, tratti o ispirati dalla tradizione Rom, riscritti o reinventati, come è nella natura del raccontare, intervallandoli con riflessioni filosofiche e ironiche, sulla diversità e sull'uomo. Uno spettacolo sarcastico e divertente che, con leggerezza, forse ci aiuta a chiederci chi è l'altro diverso da noi.
"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto,
perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno per protestare." (B. Brecht)
Per info rivolgersi presso la chiesa San Luigi a Castel del Monte o al numero 331-2491530
MEMORIA - OLOCAUSTO - INTEGRAZIONE - INCLUSIONE - PREGIUDIZIO E STEREOTIPI
Zingari. Zingari. Zingari: ladri, vagabondi, bugiardi, fratelli del vento ... Quante cose si dicono sugli Zingari! E quante storie, quanti miti e quante leggende ci sono sugli Zingari!
Alcuni sostengono che siano stati loro a fabbricare i chiodi della croce di Cristo e che, per questo, la loro genia è maledetta e costretta a viaggiare per l'eternità.
Ma chi maledice? Chi odia? E perché? Cos'è un uomo? La razza? Il pregiudizio?
Chi ha Creato il mondo? E come?
Chi è nato prima, l'uovo o la gallina?
Accompagnato dalla fisarmonica del suo amico Borhat con le melodie, i ritmi e le armonie della tradizione Rom e Balcanica, Zhoran lo Zingaro cerca di rispondere a queste domande raccontando storie. Solo storie, senza pretesa di verità. E con il suo violino narra di come uno zingaro aiutò Dio a creare il mondo; di come uno zingaro vinse il violino al Diavolo; di come gli Zingari si dispersero sulla terra... Le storie di Zhoran sono la conoscenza della cultura orale che, tramandata di generazione in generazione, è sopravvissuta al tempo e a chi ha sperato di sopprimerne la radice. Lo spettacolo è una narrazione che intreccia racconti, tratti o ispirati dalla tradizione Rom, riscritti o reinventati, come è nella natura del raccontare, intervallandoli con riflessioni filosofiche e ironiche, sulla diversità e sull'uomo. Uno spettacolo sarcastico e divertente che, con leggerezza, forse ci aiuta a chiederci chi è l'altro diverso da noi.
"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto,
perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno per protestare." (B. Brecht)
Per info rivolgersi presso la chiesa San Luigi a Castel del Monte o al numero 331-2491530