«Vivere nella legalità» per rispettare la legalità
Scuola «Manzoni» ed Arma dei Carabinieri assieme per una città più vivibile. Incontro del secondo step lo scorso 7 marzo in attesa del prossimo del 13 marzo
venerdì 8 marzo 2013
17.27
Passare con il semaforo rosso, a piedi o in auto, scaricare materiale coperto da copyright da internet, bere prima di mettersi alla guida di motorino o altro veicolo, non aiutare una signora in difficoltà ad attraversare la strada. Questi e altri gli esempi per spiegare alle terze classi della Scuola Media «A. Manzoni», dell'istituto comprensivo «Don Bosco - Manzoni», che cosa è la legalità. A farlo a trecentosessanta gradi è stato il Comandante Aiello, della Stazione dei Carabinieri di Andria, giunto a scuola per portare la sua forte testimonianza sulla necessità di rispettare le regole del vivere civile (http://www.andriaviva.it/magazine/notizie/vivere-nella-legalita-la-scuola-manzoni-parla-di-bullismo-e-internet/).
Dopo oltre un ora di spiegazioni ed appassionato appello, un video esplicativo dei pericoli che tutti i giorni si corrono sulle strade con comportamenti non consoni, e sopratutto le tante domande di ragazzi e docenti: «Qualcuno deve parlare ai nostri ragazzi di questi pericoli - ci dicono in coro le docenti dello staff dell'istituto che hanno immaginato il progetto vivere nella legalità - gli atteggiamenti illegali sono all'ordine del giorno e la scuola può e deve far capire assieme alle istituzioni ed alle forze dell'ordine, che le regole esistono perchè vanno rispettate per vivere tutti un po' meglio». Tante le situazioni difficili ma tanti i successi di un progetto immaginato per informare e rendere consapevoli. Tra gli obbiettivi principali di «Vivere nella legalità», vi è senza dubbio la promozione della formazione spirituale e morale ispirata ai principi della Costituzione, nonchè favorire una completa ed efficace alfabetizzazione culturale e sociale, anche attraverso percorsi formativi di educazione alla convivenza civile.
Dopo il primo appuntamento del 7 marzo, spazio ad un secondo incontro con i Carabinieri il prossimo 13 marzo ma non si escludono ulteriori incontri magari dedicati anche alle famiglie. I genitori, infatti, hanno bisogno di sapere cosa fanno i loro ragazzi sul web, ed hanno bisogno di esser il primo esempio utile per la formazione dei propri figli.
Dopo oltre un ora di spiegazioni ed appassionato appello, un video esplicativo dei pericoli che tutti i giorni si corrono sulle strade con comportamenti non consoni, e sopratutto le tante domande di ragazzi e docenti: «Qualcuno deve parlare ai nostri ragazzi di questi pericoli - ci dicono in coro le docenti dello staff dell'istituto che hanno immaginato il progetto vivere nella legalità - gli atteggiamenti illegali sono all'ordine del giorno e la scuola può e deve far capire assieme alle istituzioni ed alle forze dell'ordine, che le regole esistono perchè vanno rispettate per vivere tutti un po' meglio». Tante le situazioni difficili ma tanti i successi di un progetto immaginato per informare e rendere consapevoli. Tra gli obbiettivi principali di «Vivere nella legalità», vi è senza dubbio la promozione della formazione spirituale e morale ispirata ai principi della Costituzione, nonchè favorire una completa ed efficace alfabetizzazione culturale e sociale, anche attraverso percorsi formativi di educazione alla convivenza civile.
Dopo il primo appuntamento del 7 marzo, spazio ad un secondo incontro con i Carabinieri il prossimo 13 marzo ma non si escludono ulteriori incontri magari dedicati anche alle famiglie. I genitori, infatti, hanno bisogno di sapere cosa fanno i loro ragazzi sul web, ed hanno bisogno di esser il primo esempio utile per la formazione dei propri figli.