Violenza privata e minacce gravi: 25 "forconi" in manette

La lente degli inquirenti sui fatti di Andria e Barletta del 9 e dell'11 dicembre

venerdì 17 gennaio 2014 12.25
A cura di Stefano Massaro
Violenza privata e minacce gravi nonché oltraggio a pubblico ufficiale: sono queste le accuse che hanno portato all'arresto di 25 persone di cui 17 andriesi e 8 barlettani per le proteste perpetrate dal 9 all'11 dicembre. Le ordinanze vanno dagli arresti domiciliari sino all'obbligo di dimora a partire da due episodi tra i principali di quelle giornate: la chiusura forzosa dei negozi del Centro Commerciale Mongolfiera di Andria e la chiusura inopinata dello sportello Credem di Corso Cavour sempre ad Andria.

Per quest'ultimo episodio sono sei le persone raggiunte dal provvedimento restrittivo degli arresti domiciliari mentre per uno dei fermati di stamane, un trentenne andriese, gli arresti domiciliari sono scattati per essersi reso protagonista di gravi minacce ai commercianti in una via del centro cittadino di Andria nella giornata dell'11 dicembre. Stessa sorte per otto barlettani che, in concorso tra loro, si sono resi responsabili di minacce e ingiusti danni nonché di violenza quando gli automobilisti in transito non hanno arrestato la loro marcia.

Tra i fermati andriesi da segnalare un 21enne ed un 22enne tra i più giovani, nonché un ultra sessantenne quale più anziano. Per gli altri si passa dai 25 ai 33 anni con un solo pregiudicato. Le indagini, come spiegato stamattina dal Procuratore Capristo durante la conferenza stampa, sono partite sia per denunce private che per procedimenti d'ufficio visti i gravi episodi a cui si è assistito in quei tre giorni soprattutto nel comune di Andria. Le indagini, tuttavia, sono solo all'inizio e l'opera minuziosa di ricostruzione degli episodi è solo al primo step. Tanti ancora gli arresti in arrivo. Nel provvedimento del GIP, Francesco Messina, una particolare riflessione vi è stata sul concetto di società civile e regole di convivenza, con attenzione verso una violenza che ha privato le comunità della libertà di movimento e di commercio oltre alle continue offese rispetto all'onore delle forze dell'ordine stesse. La giovanissima età di taluni fermati è proprio l'indice di quanto le regole abbiano spesso poca importanza e di quanto in quei giorni si è rischiato di perdere di mano completamente la delicata situazione.

Il Prefetto Minerva ha espresso tutta la sua soddisfazione per l'operazione rapida e precisa: «E' stata un'azione intelligente investigativa che ha dato immediatamente una risposta forte al nostro territorio. Non posso che fare i miei complimenti a tutte le forze dell'ordine impegnate ed alla Procura». Diverse le denunce dei cittadini ma ancora troppo poche rispetto alla mole di episodi di quelle giornate: «C'è stata collaborazione - ha dichiarato il Sostituto Procuratore, Scimè - ma se i cittadini avessero fatto altre denunce avremmo ancor più materiale sul quale lavorare. C'è stata molta paura in quei giorni e questo non è tollerabile in un paese civile come il nostro».
Violenza privata e minacce gravi: 25 "forconi" in manette
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Arresti "forconi": il Sindaco Giorgino «Grati alle forze dell'ordine»

«Durante i giorni delle proteste dei cosiddetti "Forconi" - commenta il Sindaco Giorgino – Andria, accanto a manifestazioni civili e legittime, ha purtroppo vissuto, così come denunciato in quelle ore, prevaricazioni, violenze ed intollerabili intimidazioni. Dopo l'enorme sforzo, operato da tutte le forze dell'ordine per preservare la sicurezza in città in quei difficili momenti, ecco arrivare celere e puntuale la risposta dello Stato. Andria è grata per il lavoro meticoloso ed alacre degli inquirenti della Procura di Trani, delle forze di Polizia e di tutto il personale delle forze dell'ordine impegnato nelle indagini. La nostra comunità, come ho sempre dichiarato, nella legittimità di proteste e scioperi con alla base anche motivazioni solide ed in parte condivisibili, non dovrà più essere in balia di facinorosi che nulla, e ripeto nulla, hanno a che fare con il pacifico diritto di manifestare per rivendicare politiche di crescita, sviluppo ed occupazione. Anche oggi – continua il Sindaco - abbiamo avuto la riprova che lo Stato c'è e che la nostra città, al centro di profondi positivi cambiamenti, non è mai stata lasciata sola a fronte di episodi gravi e deplorevoli».