Vincenzo Caldarone: "Dagli invisibili un grido di dolore"
Dal commercialista ed ex Sindaco di Andria una proposta, da promuovere per sostenere il nostro Paese
sabato 28 marzo 2020
10.55
"Dagli invisibili un grido di dolore", inizia così una proposta che il commercialista ed ex Sindaco di Andria Vincenzo Caldarone, rivolge ai nostri governanti a chi realmente ha a cuore gli interessi del Paese, in questo drammatico momento della storia nazionale.
"Sono stati emanati aiuti alla economia e altri ne arriveranno. Basati sul principio di aiutare chi lavora, autonomo o dipendente, e le imprese. Le tecniche di intervento (banche, tasse, INPS, ecc. ecc.) si riferiscono a questo principio.
Restano fuori tanti, troppi invisibili, lavoratori informali, persone realmente con scarso reddito. Se per il Nord Italia queste tecniche funzionano per la gran parte della gente, nel Sud non è così. Non è il momento di analisi sociologiche, ma di aiuti e di emergenza e sopravvivenza per molti nuclei familiari.
La distribuzione monetaria al momento è lontana nel tempo. Servono aiuti reali, per i quali molta gente si sta volontariamente mobilitando.
La istituzione che ha la possibilità e la capacità di conoscere il reale stato di bisogno, di intervenire subito sul territorio e coordinare anche i contributi volontari, è il COMUNE. Lo so per più che decennale esperienza diretta.
Adottando procedure di emergenza, incaricando soggetti del territorio per la distribuzione alimentare e dei bisogni primari, utilizzando i contributi volontari di beni e attività.
Il decreto di prossima emanazione dovrebbe prevedere anche una anticipazione ai Comuni garantita dallo Stato, a causa del rinvio del pagamento dei tributi locali, a quanto sembra. Il decreto deve stabilire che una parte di questa anticipazione dovrà essere utilizzata dai Comuni per assistenza e supporto con beni e servizi ai nuclei familiari privi di altre risorse. Per il prossimo mese senza ISEE o altre formalità, ma fidandosi della capacità di Comuni e territori di selezionare le vere situazioni di bisogno. Anche se qualcuno ne approfitterà per un mese, pur sollevando un rigetto morale, non importa.
In questi giorni non sappiamo come far funzionar i canali ufficiali di comunicazione. Ma in rete siamo tanti, sindaci, istituzioni, persone varie Ognuno faccia un passo perché questo grido di dolore arrivi a chi decide e si trasformi in decisioni e azioni".
"Sono stati emanati aiuti alla economia e altri ne arriveranno. Basati sul principio di aiutare chi lavora, autonomo o dipendente, e le imprese. Le tecniche di intervento (banche, tasse, INPS, ecc. ecc.) si riferiscono a questo principio.
Restano fuori tanti, troppi invisibili, lavoratori informali, persone realmente con scarso reddito. Se per il Nord Italia queste tecniche funzionano per la gran parte della gente, nel Sud non è così. Non è il momento di analisi sociologiche, ma di aiuti e di emergenza e sopravvivenza per molti nuclei familiari.
La distribuzione monetaria al momento è lontana nel tempo. Servono aiuti reali, per i quali molta gente si sta volontariamente mobilitando.
La istituzione che ha la possibilità e la capacità di conoscere il reale stato di bisogno, di intervenire subito sul territorio e coordinare anche i contributi volontari, è il COMUNE. Lo so per più che decennale esperienza diretta.
Adottando procedure di emergenza, incaricando soggetti del territorio per la distribuzione alimentare e dei bisogni primari, utilizzando i contributi volontari di beni e attività.
Il decreto di prossima emanazione dovrebbe prevedere anche una anticipazione ai Comuni garantita dallo Stato, a causa del rinvio del pagamento dei tributi locali, a quanto sembra. Il decreto deve stabilire che una parte di questa anticipazione dovrà essere utilizzata dai Comuni per assistenza e supporto con beni e servizi ai nuclei familiari privi di altre risorse. Per il prossimo mese senza ISEE o altre formalità, ma fidandosi della capacità di Comuni e territori di selezionare le vere situazioni di bisogno. Anche se qualcuno ne approfitterà per un mese, pur sollevando un rigetto morale, non importa.
In questi giorni non sappiamo come far funzionar i canali ufficiali di comunicazione. Ma in rete siamo tanti, sindaci, istituzioni, persone varie Ognuno faccia un passo perché questo grido di dolore arrivi a chi decide e si trasformi in decisioni e azioni".