Villa Comunale, Carbone (PD): «Oltre 70mila euro in più per un ingegnere»

Sotto la lente d'ingrandimento del partito di opposizione la coodirezione dei lavori

venerdì 22 agosto 2014 17.28
A cura di Stefano Massaro
Un incarico professionale sotto la lente d'ingrandimento del Partito Democratico della Città di Andria. In particolare il 30 giugno del 2010 è stata affidata la coodirezione dei lavori di misura e contabilità relativi al recupero ed alla riqualificazione della Villa Comunale, ad un ingegnere andriese. Una determinazione dirigenziale del 26 gennaio del 2012, la n° 144, ha permesso di liquidare il primo acconto per il lavoro dell'ingegnere stesso ed una seconda determina, la n° 991 del 21 marzo 2013, ha proceduto alla liquidazione del salto in favore del professionista andriese. «Quello che non ci si spiega è la terza determina dirigenziale - ha detto Maria Carbone, segretaria del Partito Democratico - e che l'Amministrazione Giorgino non ha assolutamente chiarito».

Il documento n° 1715 del 6 maggio 2014, infatti, ha previsto la rideterminazione delle competenze professionali dell'ingegnere e la determina n° 1773 del 7 maggio 2014 ha rivisto l'onorario complessivo di oltre 70mila euro: «Nella giornata dell'8 maggio lo stesso professionista andriese ha provveduto a fattura al Comune di Andria la maggiorazione del compenso professionale - ha detto la stessa Maria Carbone - per complessive € 72.515,34 compreso di IVA e contributi previdenziali. Il Comune di Andria ha, quindi, proceduto ad ordinare, al settore Finanziario, di liquidare e pagare in favore del professionista in questione la somma complessiva di oltre 70mila euro. Una rideterminazione, però, che l'amministrazione Giorgino non ha provveduto a rendere comprensibile. Nessuna motivazione».

Una rideterminazione su cui il Partito Democratico vuole vederci chiaro ed ha già annunciato la presentazione di un'interpellanza in Consiglio Comunale: «In un periodo di crisi economica - ha concluso la segretaria del PD andriese - le casse comunali rischiano il dissesto finanziario e l'amministrazione pensa a rideterminare compensi per prestazioni professionali di cui non si conosce la necessità. La gestione oculata delle risorse finanziarie è, evidentemente, una cosa che non riguarda questa amministrazione che, da quasi cinque anni, continua a lasciare sempre ampio margine nelle rideterminazioni e nella gestione dell'erogazione di compensi per consulenze professionali che, anche da bilancio, diventa difficile decifrare».