VIII Giornata Mondiale dei Poveri: da Andria per Papa Francesco
Una delegazione a Roma del progetto diocesano alternativo alla detenzione “A Mano libera - Senza Sbarre”
domenica 17 novembre 2024
16.02
Una emozione dopo l'altra. La ricorderanno per sempre la giornata trascorsa a pranzo con il Santo Padre, Francesco Abruzzese e Francesco Saccotelli. Due degli ospiti della comunità sorta attorno al progetto diocesano alternativo alla detenzione "A Mano libera - Senza Sbarre", presso la masseria San Vittore di Andria, sono giunti a Roma per l'VIII Giornata Mondiale dei Poveri. Con loro detenuti residenziali e semiresidenziali, con alcuni volontari ed educatori, guidati da Don Riccardo Agresti e dall'amico di sempre Francesco Liantonio, per partecipare alla celebrazione Eucaristica che Papa Francesco ha presieduto questa mattina, 17 novembre, nella Basilica di San Pietro.
Una vigilia di attesa quella che ha accompagnato questo viaggio a Roma, invitati dal Cardinal Konrad Krajewski, Prefetto del Dicastero per il Servizio della Carità, che in questa particolare circostanza non ha dimenticato di estendere l'invito papale al progetto diocesano di Andria, voluto dal vescovo Mansi e dalla Caritas nazionale, alternativo alla detenzione "A Mano libera - Senza Sbarre". Un viaggio reso possibile da quanti hanno creduto e continuano a credere in questo programma rieducativo e riparativo, in primis dalla Magistratura, dai Presidenti e giudici dei Tribunali di sorveglianza, alle Corti d'Appello di Bari e Potenza.
La partenza alle prime luci dell'alba alla volta della Capitale, per un viaggio carico di speranza e di voglia di stare insieme, all'aria aperta, non chiusi in quattro mura. Entrati nello scrigno di tesori ed arte della basilica petrina, ad un lato del baldacchino del Bernini, l'attesa di vedere il Santo Padre non è stata vana. Un groppo alla gola ha commosso tutti della dozzina di viaggiatori arrivati nella Capitale dall'altopiano murgiano. Anche un detenuto islamico ha voluto partecipare alla messa comunitaria, accomunato dall'unica fede nell'unico Dio Padre Onnipotente ed Eterno.
La Santa Messa, suggestiva e solenne ha celebrato questa VIII Giornata Mondiale dei Poveri.
Il tempo di scattare qualche foto in questa chiesa tanto famosa ed emozionale, che la delegazione guidata da Don Riccardo Agresti, è stata guidata nell'aula Paolo VI con altri 1250 ospiti, a consumare il pranzo domenicale, alla presenza del Santo Padre.
E' stato a quel punto che meravigliosamente, prima uno e poi due dei ragazzi ospiti di "Senza Sbarre" sono stati ammessi ad essere commensali del Santo Padre, non più ultimi tra gli ultimi, ma privilegiati seduti con colui che è il successore di Pietro.
Papa Francesco, nel corso del pranzo ha voluto ascoltare le storie di chi era seduto vicino a lui, piuttosto che parlare, avendo per ognuno degli ospiti parole di incoraggiamento e di fede.
Non è mancato l'atteso, ultimo regalo che il Santo Padre poteva offrire: una foto insieme agli amici, agli ospiti che hanno atteso da tempo un sogno agognato, quanto insperato. Stare a tavola con il Santo Padre. "La pieta scartata di costruttori è diventata testata d'angolo", hanno toccato con mano quanto il messaggio di Gesù Cristo sia più vicino a noi di quanto possiamo immaginarci. Tocca ad ognuno di noi crederci.
"Bisogna cambiare la mentalità, non bisogna guardare l'uomo per i suoi errori ma guardare l'uomo che non è il suo errore, per cui bisogna incoraggiare, sostenere e partecipare e quindi a sporcarsi le mani nella masseria. Chi sta accano ai poveri, generalmente viene lasciato solo. Invece, quando si vuole si possono raggiungere importanti risultati. Sono felice di questa giornata che rimarrà segnata nei nostri cuori", ha quindi concluso Don Riccardo Agresti.
Una vigilia di attesa quella che ha accompagnato questo viaggio a Roma, invitati dal Cardinal Konrad Krajewski, Prefetto del Dicastero per il Servizio della Carità, che in questa particolare circostanza non ha dimenticato di estendere l'invito papale al progetto diocesano di Andria, voluto dal vescovo Mansi e dalla Caritas nazionale, alternativo alla detenzione "A Mano libera - Senza Sbarre". Un viaggio reso possibile da quanti hanno creduto e continuano a credere in questo programma rieducativo e riparativo, in primis dalla Magistratura, dai Presidenti e giudici dei Tribunali di sorveglianza, alle Corti d'Appello di Bari e Potenza.
La partenza alle prime luci dell'alba alla volta della Capitale, per un viaggio carico di speranza e di voglia di stare insieme, all'aria aperta, non chiusi in quattro mura. Entrati nello scrigno di tesori ed arte della basilica petrina, ad un lato del baldacchino del Bernini, l'attesa di vedere il Santo Padre non è stata vana. Un groppo alla gola ha commosso tutti della dozzina di viaggiatori arrivati nella Capitale dall'altopiano murgiano. Anche un detenuto islamico ha voluto partecipare alla messa comunitaria, accomunato dall'unica fede nell'unico Dio Padre Onnipotente ed Eterno.
La Santa Messa, suggestiva e solenne ha celebrato questa VIII Giornata Mondiale dei Poveri.
Il tempo di scattare qualche foto in questa chiesa tanto famosa ed emozionale, che la delegazione guidata da Don Riccardo Agresti, è stata guidata nell'aula Paolo VI con altri 1250 ospiti, a consumare il pranzo domenicale, alla presenza del Santo Padre.
E' stato a quel punto che meravigliosamente, prima uno e poi due dei ragazzi ospiti di "Senza Sbarre" sono stati ammessi ad essere commensali del Santo Padre, non più ultimi tra gli ultimi, ma privilegiati seduti con colui che è il successore di Pietro.
Papa Francesco, nel corso del pranzo ha voluto ascoltare le storie di chi era seduto vicino a lui, piuttosto che parlare, avendo per ognuno degli ospiti parole di incoraggiamento e di fede.
Non è mancato l'atteso, ultimo regalo che il Santo Padre poteva offrire: una foto insieme agli amici, agli ospiti che hanno atteso da tempo un sogno agognato, quanto insperato. Stare a tavola con il Santo Padre. "La pieta scartata di costruttori è diventata testata d'angolo", hanno toccato con mano quanto il messaggio di Gesù Cristo sia più vicino a noi di quanto possiamo immaginarci. Tocca ad ognuno di noi crederci.
"Bisogna cambiare la mentalità, non bisogna guardare l'uomo per i suoi errori ma guardare l'uomo che non è il suo errore, per cui bisogna incoraggiare, sostenere e partecipare e quindi a sporcarsi le mani nella masseria. Chi sta accano ai poveri, generalmente viene lasciato solo. Invece, quando si vuole si possono raggiungere importanti risultati. Sono felice di questa giornata che rimarrà segnata nei nostri cuori", ha quindi concluso Don Riccardo Agresti.