Vicenda comodato d’uso gratuito per i libri di testo: si paventa la lesione della privacy da parte di alcune scuole
Nota del comitato Genitori Andriesi che stigmatizza l’operato poco corretto tenuto da addetti ai lavori di alcune scuole cittadine
sabato 5 ottobre 2019
22.00
"Il Comitato Genitori Andriesi stigmatizza l'operato poco corretto tenuto dagli addetti ai lavori di alcune scuole di Andria".
E' un episodio molto grave quello che viene reso noto, proprio nel momento in cui la vicenda si avviava al suo epilogo naturale.
"Come noto, gli aventi diritto delle scuole secondarie di primo e secondo grado, avrebbero potuto usufruire del comodato d'uso gratuito per i libri di testo, comodato d'uso laddove appartenenti alle scuole che hanno aderito a questa misura regionale. A causa della solita disorganizzazione da noi denunciata, il Comune ha provveduto a richiedere a queste scuole, gli elenchi di chi, nonostante l'istanza accolta ma proprio per via di questa disorganizzazione, ha acquistato i libri (conservando gli scontrini) in modo da poter procedere al rimborso parziale. Di questo siamo ben lieti anche se, onestamente, avrebbe potuto acquisire tali elenchi in modo diverso. Abbiamo notizia, infatti, che è accaduto qualcosa di deplorevole nonostante avessimo già preventivamente sollevato il problema circa una eventuale violazione del diritto alla privacy. Pare che in alcuni casi, i referenti delle scuole interessate si siano recati nelle classi e abbiano chiamato ad appello, alla presenza di tutti gli studenti, i soli interessati consegnando loro la comunicazione inerente a tale scelta con la richiesta di riconsegnare essi stessi il modulo, firmato da un genitore. La stessa prassi è stata reiterata al momento del ritiro dei moduli firmati dai genitori. Ci chiediamo… al momento della presentazione dell'istanza, le famiglie hanno provveduto ad indicare, oltre all'indirizzo, i recapiti telefonici e anche il proprio indirizzo e-mail…
Com'è possibile che non si sia provveduto a contattarle in forma privata?
Questo è stato un comportamento gravissimo da parte della Scuola in una situazione che ha coinvolto moltissime famiglie andriesi. Lo riteniamo un atto ignobile e deprecabile perché , (a questo punto) consapevolmente, si è voluto "bollare" i bambini nominati in classe davanti ai propri compagni. In pratica, è accaduto esattamente ciò che avevamo paventato e che volevamo si evitasse! E' un qualcosa di inconcepibile perché qui stiamo parlando della dignità di bambini e ragazzi… i nostri figli! Non abbiamo bisogno di cercare riferimenti normativi che provino che il meccanismo che si è innescato violi platealmente il diritto alla privacy... né ci interessa! Il danno è fatto e proviamo ribrezzo solo all'idea che chi abbia agito in questo modo, se davvero consapevolmente, se ne compiaccia pure! Invitiamo tali personaggi a riflettere sulle ricadute, soprattutto a livello psicologico, a scapito dei tanti bambini e ragazzi che dovrebbero essere tutelati dalla Scuola e non discriminati. Pensiamo solo che l'intelligenza, il buonsenso e la diligenza del buon padre di famiglia, soprattutto in una istituzione scolastica pubblica, dovrebbero prevalere anche di fronte agli interessi economici della scuola stessa. Lo stesso comportamento è stato adottato anche in merito alla nostra bellissima iniziativa rivolta alle scuole primarie dove abbiamo, in collaborazione con altre Associazioni, acquistato, raccolto e donato materiale didattico... materiale che abbiamo consegnato a ciascuno degli 8 circoli del nostro territorio a supporto di famiglie meno fortunate. Essere vicino alle famiglie e anche alla Scuola (alla quale, ogni giorno, affidiamo i nostri figli) è il nostro intento ma ci aspettiamo che quest'ultima lavori con e per i nostri figli tutelandoli… non in questo modo! Parliamo costantemente di privacy, di firme digitali, di riconoscimento delle impronte digitali, di riconoscimento facciale e quant'altro... E' mai possibile che non siamo in grado (o non vogliamo?) proteggere la privacy di un semplice nome e cognome laddove non ne sia assolutamente necessaria la divulgazione? Ci duole sottolineare, ancora una volta, che l'intera questione del comodato d'uso gratuito è stata completamente mal gestita con grave disagio delle famiglie appartenenti alle scuole che vi hanno aderito, che si trovano, oggi, ad ordinare libri che arriveranno chissà quando, con notevole danno per i loro bambini e ragazzi", conclude la nota del Comitato Genitori Andriesi.
E' un episodio molto grave quello che viene reso noto, proprio nel momento in cui la vicenda si avviava al suo epilogo naturale.
"Come noto, gli aventi diritto delle scuole secondarie di primo e secondo grado, avrebbero potuto usufruire del comodato d'uso gratuito per i libri di testo, comodato d'uso laddove appartenenti alle scuole che hanno aderito a questa misura regionale. A causa della solita disorganizzazione da noi denunciata, il Comune ha provveduto a richiedere a queste scuole, gli elenchi di chi, nonostante l'istanza accolta ma proprio per via di questa disorganizzazione, ha acquistato i libri (conservando gli scontrini) in modo da poter procedere al rimborso parziale. Di questo siamo ben lieti anche se, onestamente, avrebbe potuto acquisire tali elenchi in modo diverso. Abbiamo notizia, infatti, che è accaduto qualcosa di deplorevole nonostante avessimo già preventivamente sollevato il problema circa una eventuale violazione del diritto alla privacy. Pare che in alcuni casi, i referenti delle scuole interessate si siano recati nelle classi e abbiano chiamato ad appello, alla presenza di tutti gli studenti, i soli interessati consegnando loro la comunicazione inerente a tale scelta con la richiesta di riconsegnare essi stessi il modulo, firmato da un genitore. La stessa prassi è stata reiterata al momento del ritiro dei moduli firmati dai genitori. Ci chiediamo… al momento della presentazione dell'istanza, le famiglie hanno provveduto ad indicare, oltre all'indirizzo, i recapiti telefonici e anche il proprio indirizzo e-mail…
Com'è possibile che non si sia provveduto a contattarle in forma privata?
Questo è stato un comportamento gravissimo da parte della Scuola in una situazione che ha coinvolto moltissime famiglie andriesi. Lo riteniamo un atto ignobile e deprecabile perché , (a questo punto) consapevolmente, si è voluto "bollare" i bambini nominati in classe davanti ai propri compagni. In pratica, è accaduto esattamente ciò che avevamo paventato e che volevamo si evitasse! E' un qualcosa di inconcepibile perché qui stiamo parlando della dignità di bambini e ragazzi… i nostri figli! Non abbiamo bisogno di cercare riferimenti normativi che provino che il meccanismo che si è innescato violi platealmente il diritto alla privacy... né ci interessa! Il danno è fatto e proviamo ribrezzo solo all'idea che chi abbia agito in questo modo, se davvero consapevolmente, se ne compiaccia pure! Invitiamo tali personaggi a riflettere sulle ricadute, soprattutto a livello psicologico, a scapito dei tanti bambini e ragazzi che dovrebbero essere tutelati dalla Scuola e non discriminati. Pensiamo solo che l'intelligenza, il buonsenso e la diligenza del buon padre di famiglia, soprattutto in una istituzione scolastica pubblica, dovrebbero prevalere anche di fronte agli interessi economici della scuola stessa. Lo stesso comportamento è stato adottato anche in merito alla nostra bellissima iniziativa rivolta alle scuole primarie dove abbiamo, in collaborazione con altre Associazioni, acquistato, raccolto e donato materiale didattico... materiale che abbiamo consegnato a ciascuno degli 8 circoli del nostro territorio a supporto di famiglie meno fortunate. Essere vicino alle famiglie e anche alla Scuola (alla quale, ogni giorno, affidiamo i nostri figli) è il nostro intento ma ci aspettiamo che quest'ultima lavori con e per i nostri figli tutelandoli… non in questo modo! Parliamo costantemente di privacy, di firme digitali, di riconoscimento delle impronte digitali, di riconoscimento facciale e quant'altro... E' mai possibile che non siamo in grado (o non vogliamo?) proteggere la privacy di un semplice nome e cognome laddove non ne sia assolutamente necessaria la divulgazione? Ci duole sottolineare, ancora una volta, che l'intera questione del comodato d'uso gratuito è stata completamente mal gestita con grave disagio delle famiglie appartenenti alle scuole che vi hanno aderito, che si trovano, oggi, ad ordinare libri che arriveranno chissà quando, con notevole danno per i loro bambini e ragazzi", conclude la nota del Comitato Genitori Andriesi.