Via Ferrucci, nasce un comitato: "Sulla Ciclovia serviva il coinvolgimento dei commercianti"

Il direttivo esprime perplessità e avanza contemporaneamente delle proposte

mercoledì 28 febbraio 2024 11.14
Nasce il comitato di via Francesco Ferrucci, storica strada commerciale andriese a due passi da Palazzo di città.

Il 27 febbraio la costituzione del gruppo composto da storiche attività, il Direttivo è formato da Antonio Tragno (presidente) , Saverio Lotito (vice presidente), Emanuele Capurso (tesoriere), Mariagrazia Alicino, Nicola Quacquarelli, Marco Paolillo e Nunzia Abruzzese. Il Comitato si è costituito per ridare lustro alla via prendendo anche posizione sulla Ciclovia.

"Il direttivo esprime il proprio dissenso per la modalità con cui è stata progettata la ciclovia che dovrebbe sorgere in via Ferrucci. Innanzitutto ci saremmo aspettati un coinvolgimento con confronto e condivisione, in qualità di esercenti e residenti di via Ferrucci, che vivono quotidianamente le problematiche della storica arteria commerciale andriese. Lungi da noi essere contrari, a prescindere, ad interventi che dovrebbero migliorare la salubrità dell'aria e di conseguenza migliorare la qualità di vita. Ci lascia perplessi però il fatto che da progetto saranno circa 70 i posti auto soppressi per la realizzazione della ciclovia ma nelle strade immediatamente limitrofe non ci sono possibilità di recuperare posti auto nuovi perché già intasate; ne deriverà quindi un incremento del disagio che oggi è sotto gli occhi di tutti. L'unica alternativa è l'individuazione di aree di parcheggio (Park&Ride) con contestuale implementazione delle corse di mezzi pubblici; solo così si potrà permettere ai residenti, commercianti e clienti di raggiungere le attività di via Ferrucci e zone limitrofe a piedi. Esprimiamo grossa preoccupazione per quanto riguarda il rischio di vedere disertare le attività commerciali per difficoltà oggettive di trovare parcheggio e raggiungere le stesse. Invitiamo la nostra Sindaca e gli assessori al ramo a rivedere la decisione, appellandoci alla convenzione di Aarhus che attribuisce al pubblico (individui e associazioni che li rappresentano) il diritto di accedere alle informazioni e di partecipare nelle decisioni in materia ambientale, così come ad avere diritto di ricorso se questi diritti non vengono rispettati. Cosa che non è accaduto in questo caso".