Via Camaggio, i residenti: «Consolidare la strada e riaprirla»
Il Comitato nato nel Quartiere chiede spiegazioni all'amministrazione
domenica 28 febbraio 2016
11.40
«Durante la riunione del 16 febbraio, il Comitato Croci Camaggio ha affrontato l'annosa questione della chiusura al traffico di via dottor Camaggio, strada dichiarata inagibile da diversi anni per cedimento del manto stradale che copre il canalone Ciappetta-Camaggio. Lungo tale strada corre infatti il cosiddetto "canale Ciappetta-Camaggio", reo di aver reso la carreggiata insicura e quindi non più percorribile al traffico automobilistico. Questa impossibilità a percorrere il suddetto tratto stradale ha però suscitato sin dall'inizio aspre polemiche tra i residenti del quartiere, in quanto era – ed è tutt'ora – chiara a tutti l'importanza strategica di quella via per il fluire del traffico da e verso il quartiere». E' la nota del Comitato di Quartiere nato un mese fa e che raccoglie diversi residenti. Proprio dai residenti di via Camaggio partono alcune richieste all'amministrazione comunale per una situazione ormai incancrenitasi.
«Oltre l'aspetto relativo alla viabilità - dicono dal comitato - desta altresì preoccupazione la minaccia per l'incolumità degli stessi residenti, costretti a percorrere quella strada sia a piedi che in auto, per allontanarsi o avvicinarsi alle proprie abitazioni. Far emergere queste criticità comporta conseguenze tutt'altro che ignorabili. Tuttavia, si è giunti alla conclusione che le potenziali soluzioni, seppure temporanee, sarebbero di dubbia utilità. E' opinione condivisa infatti che la risoluzione di una tematica di così ampia portata e complicata risoluzione spetti all'amministrazione comunale ed agli uffici tecnici preposti, gli unici in grado di stabilire il migliore piano per salvaguardare sicurezza e viabilità dei cittadini. Il comitato ritiene che, la strada in argomento merita una soluzione definitiva, che seppur costosa deve essere considerata nel più breve tempo possibile. Inoltre si ritiene importante capire come mai quel tratto appaltato, anni fa per la sua messa in sicurezza dopo i lavori fu riaperto, ma dopo qualche tempo fu richiuso al traffico? Fu sbagliato il progetto? Il consolidamento fu solo parziale? Il collaudo non avvenne con competenza e responsabilità? Ci fu un responsabile a cui il Comune pagò l'incarico per verificare quanto progettato con quanto realizzato e soprattutto come? Il comitato attende delle risposte concrete per la risoluzione della problematica, un segnale di attenzione potrebbe essere l'inserimento, magari a stralci nelle prossime opere triennali dei lavori pubblici».
«Oltre l'aspetto relativo alla viabilità - dicono dal comitato - desta altresì preoccupazione la minaccia per l'incolumità degli stessi residenti, costretti a percorrere quella strada sia a piedi che in auto, per allontanarsi o avvicinarsi alle proprie abitazioni. Far emergere queste criticità comporta conseguenze tutt'altro che ignorabili. Tuttavia, si è giunti alla conclusione che le potenziali soluzioni, seppure temporanee, sarebbero di dubbia utilità. E' opinione condivisa infatti che la risoluzione di una tematica di così ampia portata e complicata risoluzione spetti all'amministrazione comunale ed agli uffici tecnici preposti, gli unici in grado di stabilire il migliore piano per salvaguardare sicurezza e viabilità dei cittadini. Il comitato ritiene che, la strada in argomento merita una soluzione definitiva, che seppur costosa deve essere considerata nel più breve tempo possibile. Inoltre si ritiene importante capire come mai quel tratto appaltato, anni fa per la sua messa in sicurezza dopo i lavori fu riaperto, ma dopo qualche tempo fu richiuso al traffico? Fu sbagliato il progetto? Il consolidamento fu solo parziale? Il collaudo non avvenne con competenza e responsabilità? Ci fu un responsabile a cui il Comune pagò l'incarico per verificare quanto progettato con quanto realizzato e soprattutto come? Il comitato attende delle risposte concrete per la risoluzione della problematica, un segnale di attenzione potrebbe essere l'inserimento, magari a stralci nelle prossime opere triennali dei lavori pubblici».