Vertenza Guardie Campestri, parla il presidente Zinni
«Emorragia di iscrizioni al Consorzio, costi insostenibili»
martedì 18 luglio 2017
11.05
«Una decisione presa a malincuore ma inevitabile», così il presidente del Consorzio Guardie Campestri di Andria raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione dopo la nota diffusa dai sindacati sull'avvio delle procedure di licenziamento collettivo di dieci lavoratori, otto guardie e due amministrativi.
«Siamo di fronte ad un'autentica emorragia di iscrizioni, giornalmente arrivano presso la nostra sede disdette da parte dei nostri associati. La conseguenza è che i costi di gestione (più dell'ottanta percento riguardano il personale mentre il resto per le spese di mezzi, carburante e sede) sono insostenibili e non riescono ad essere coperti dalle entrate sempre inferiori. Per questo il consiglio ha dovuto affrontare la situazione e prendere delle decisioni, seppure a malincuore».
Per quanto riguarda, invece, le proposte avanzate ai tavoli dai sindacati Zinni spiega che non sono praticabili, soprattutto riferendosi alla possibilità di ricorrere alla Cisoa, ovvero la cassa integrazione straordinaria per gli operatori agricoli, perché spiega il presidente «il Consorzio non rientra nel novero delle aziende che possono beneficiare di questa misura».
«Siamo davvero dispiaciuti per come si stanno mettendo le cose, sappiamo con stiamo mettendo a repentaglio dieci famiglie ma non potevamo fare diversamente».
«Siamo di fronte ad un'autentica emorragia di iscrizioni, giornalmente arrivano presso la nostra sede disdette da parte dei nostri associati. La conseguenza è che i costi di gestione (più dell'ottanta percento riguardano il personale mentre il resto per le spese di mezzi, carburante e sede) sono insostenibili e non riescono ad essere coperti dalle entrate sempre inferiori. Per questo il consiglio ha dovuto affrontare la situazione e prendere delle decisioni, seppure a malincuore».
Per quanto riguarda, invece, le proposte avanzate ai tavoli dai sindacati Zinni spiega che non sono praticabili, soprattutto riferendosi alla possibilità di ricorrere alla Cisoa, ovvero la cassa integrazione straordinaria per gli operatori agricoli, perché spiega il presidente «il Consorzio non rientra nel novero delle aziende che possono beneficiare di questa misura».
«Siamo davvero dispiaciuti per come si stanno mettendo le cose, sappiamo con stiamo mettendo a repentaglio dieci famiglie ma non potevamo fare diversamente».