Verdetto «Primarie 2012»: i nuovi equilibri del centrosinistra ad Andria

Aprire le porte del centrosinistra, costruire programmi ma non leader, ascoltare la sinistra, maggiore partecipazione. La competizione elettorale appena terminata ripropone vecchi interrogativi e qualche nuova certezza

martedì 4 dicembre 2012 16.34
A cura di Stefano Massaro
Le «Primarie 2012» del centrosinistra italiano, hanno decretato il vincitore di questa competizione: è Pierluigi Bersani già Segretario nazionale del Partito Democratico. Il suo sfidante, Matteo Renzi, Sindaco di Firenze, si è fermato al 40 % nel turno di ballottaggio. Ora l'attenzione si sposta verso la competizione di primavera o forse di metà febbraio con il Governo Monti ormai agli ultimi giorni di legislatura prima dello scioglimento delle Camere. Una bella partecipazione popolare e la trattazione di tematiche che per troppo tempo sono state sottaciute: questi i lati positivi di una competizione che, difatto, ha permesso di riportare l'attenzione verso la politica. Ma i toni aspri e le diatribe spesso troppo accentuate hanno comunque creato un certo nervosismo che ha spesso distolto dagli aspetti concreti di una delicata ed importante tornata elettorale tutta interna al centrosinistra.

Nella città di Andria, invece, il risultato è stato in controtendenza: su oltre 2.000 partecipanti al ballottaggio, il 51% ha scelto il Segretario del PD, mentre il restante 49% ha votato per Matteo Renzi. Un risultato che il Presidente del PD della BAT, l'andriese Lorenzo Marchio Rossi spiega così: «Accanto alla candidatura del Sindaco di Firenze vi erano grandi elettori cittadini del Partito Democratico tra cui il Segretario cittadino o l'ex candidato sindaco. Anche le altre anime del centro sinistra molto probabilmente hanno scelto di schierarsi dalla parte di Renzi. Per questo il risultato di Bersani assume un valore ancor più importante e credo che, dopo una competizione così bella, avvincente e corretta, sia necessario per l'area Bersani guidare l'inclusione di ampie fette di centrosinistra con regole precise e tanta buona volontà». E' proprio Nunzio Liso a ribadire che l'ottimo successo di Renzi in città può e deve esser uno sprono per rilanciare un centrosinistra di governo ad Andria: «Il risultato è il migliore di Puglia - dice l'ex candidato alla carica di Sindaco - la sfida è stata leale ma ora tocca sostenere il candidato unitario che è stato eletto dalla consultazione popolare. Io credo che tante delle proposte di Renzi possano esser accolte dal Segretario che non può assolutamente non tener conto del 40 % degli elettori. Ad Andria abbiamo la necessità di ricompattare le fila, assecondare la grande partecipazione popolare che mi sarei aspettato esser anche più elevata e ripartire dalle idee che ci possono portare al successo».

Di certo, oltre all'unità d'intenti di aderenti già allo stesso partito, c'è che Sinistra Ecologia e Libertà resta più distaccata da questa lotta intestina al PD e che alcuni movimenti politici dall'ottimo seguito in città si ricollocano prepotentemente nel centro sinistra cittadino alla ricerca di un confine utile a serrare le fila in vista di ulteriori competizioni elettorali. Infatti, dalla competizione locale si sfila SEL, che con Valentina Lomuscio ripercorre una scelta, quella di Bersani, utile a far rivivere la sinistra al Governo del paese: «La scelta è caduta su chi a livello nazionale ha dato più garanzie nei confronti dei temi cari a noi di Sinistra Ecologia e Libertà, scuola e lavoro in particolare. A livello locale bisogna avviare un processo di correlazione tra le parti partendo dalle idee comuni e creando sinergie fondamentali per immaginarsi nuovamente al governo di questa città. Le diatribe interne al Partito Democratico a noi non interessano». Per concludere l'idea di Antonello Fortunato, coordinatore del movimento cittadino L'Alternativa per Andria: «Il nostro movimento ha lasciato libertà di voto anche se personalmente credo che Bersani sia la figura più corretta per amministrare questo Paese. Noi non amiamo i leader costruiti, ci piace immaginare che le alleanze si possano e si debbano fare sulla base dei programmi e della voglia concreta di immaginare il futuro dei nostri territori. Non dobbiamo raccontare favole ma solo cose vere e reali, in questo modo l'unità del centrosinistra potrà rilanciare la coalizione al governo della Città».