«Vendita di farmaci on line, intervenga il legislatore»

L’appello del procuratore capo di Trani, Carlo Maria Capristo. I numeri: 250mila le farmacie su internet, solo 246 quelle legali

domenica 18 novembre 2012 0.28
«Chiediamo al legislatore un intervento significativo per arginare il fenomeno della vendita on line dei farmaci». La richiesta parte dal procuratore capo del tribunale di Trani, Carlo Maria Capristo. I dati sulla vendita di medicinali su Internet sono stati presentati da Luca Pani, direttore generale dell'agenzia italiana del farmaco. Sono 250mila le farmacie on line attive sulla rete, di queste appena 40mila quelle mappate. Di queste 40mila appena lo 0,6% (246) sono legali ed il 2,7% potenzialmente legali.

Nonostante questi dati, 1 italiano su 4 è disposto ad acquistare medicinali dalla rete soprattutto per motivi di economicità non sapendo però a quale rischio vanno incontro. A livello mondiale si registrano oltre 150mila decessi dovuti a prodotti acquistati on line da farmacie virtuali, molto spesso clandestine e sprovviste di ogni minimo requisito atto a garantire la salute del consumatore.

Nel caso della Mistral, gli ispettori nord irlandesi hanno riscontrato una gestione dei prodotti assolutamente caotica ed inidonea: sacchetti contenenti polvere bianca con etichette mancanti o illeggibili, nomi dei prodotti a malapena decifrabili, la presenza di pericolosi composti chimici di varia natura in promiscuità con prodotti destinati al consumo umano, additivi alimentari travasati, imballati e depositati sullo stesso scaffale dove erano presenti solfato di rame e di ferro, cloro conservato vicino all'acido citrico, talco utilizzato per eliminare i parassiti dei cani travasato a grande vicinanza dal luogo dove era stoccato il nitrito di sodio.

In questo contesto è scaturita la tragica spedizione fatale a Teresa Sunna (questa settimana la Procura di Trani ha chiuso le indagini ndr.). A seguito dei rilievi eseguiti, le autorità sanitarie inglesi hanno disposto l'immediata sospensione dell'attività aziendale. Ma ci sarebbero sparsi nel mondo tantissimi casi analoghi se non peggiori.