"Usura, paura e Misericordia": l'ultimo lavoro di Micaela Di Trani
Un libro inchiesta con testimonianze ed interviste su di una piaga sociale
sabato 23 maggio 2015
9.52
«L'usura, dalla paura alla Misericordia. Quello che mi sono trovata a vivere in prima persona, nel raccogliere interviste e testimonianze che hanno dato vita a questo libro, è un percorso umano molto intenso e profondo che abbraccia la duplice polarità del fenomeno dell'usura, connesso con il male e con il Bene». Riassume così Micaela di Trani il suo percorso all'interno dell'ultima produzione letteraria "Usura, paura e Misericordia" (Ed. Gelsorosso, 2015), presentato nei giorni scorsi durante un confronto sulla legalità organizzato dall'Associazione "Libera" di Andria.
«Un'insidia che si impossessa dell'essere umano in tutta la sua essenza - ha detto ancora Micaela Di Trani - nel coinvolgimento sentimentale della persona, così come nei meri aspetti materiali nell'insano rapporto con il denaro. L'usurato compie un viaggio emozionale, che inizia con il contrarre un prestito, un gesto banale che presto lo porta nell'inferno del terrore, della rabbia, del dolore, in alcuni casi fino alla morte. C'è sempre però un punto del percorso in cui è possibile cambiare la rotta, ed è qui che entra in gioco la Misericordia, che apre ad una nuova vita. Una rinascita che non può prescindere dal perdonare prima di tutto se stessi, per essere caduti nell'errore dell'usura e per il dolore procurato alle persone care. È il momento cruciale della vita di una vittima dell'usura, il perdono di se stessi è ciò che segna la svolta. La Misericordia degli altri, che si esprime con l'aiutare a rialzarsi senza chiedere il perché della caduta, è la sua conseguenza. Pian piano quel viaggio emozionale abbandona la corsia della paura, dell'odio, della tristezza e della rabbia e prende la via dell'amore, della speranza, del coraggio e della giustizia. Si apre un mondo nuovo alla scoperta di persone nuove, di passioni e sentimenti, di cui prima di entrare nella morsa dell'usura si ignorava l'esistenza».
«Un'insidia che si impossessa dell'essere umano in tutta la sua essenza - ha detto ancora Micaela Di Trani - nel coinvolgimento sentimentale della persona, così come nei meri aspetti materiali nell'insano rapporto con il denaro. L'usurato compie un viaggio emozionale, che inizia con il contrarre un prestito, un gesto banale che presto lo porta nell'inferno del terrore, della rabbia, del dolore, in alcuni casi fino alla morte. C'è sempre però un punto del percorso in cui è possibile cambiare la rotta, ed è qui che entra in gioco la Misericordia, che apre ad una nuova vita. Una rinascita che non può prescindere dal perdonare prima di tutto se stessi, per essere caduti nell'errore dell'usura e per il dolore procurato alle persone care. È il momento cruciale della vita di una vittima dell'usura, il perdono di se stessi è ciò che segna la svolta. La Misericordia degli altri, che si esprime con l'aiutare a rialzarsi senza chiedere il perché della caduta, è la sua conseguenza. Pian piano quel viaggio emozionale abbandona la corsia della paura, dell'odio, della tristezza e della rabbia e prende la via dell'amore, della speranza, del coraggio e della giustizia. Si apre un mondo nuovo alla scoperta di persone nuove, di passioni e sentimenti, di cui prima di entrare nella morsa dell'usura si ignorava l'esistenza».