"Usura, paura e misericordia": giovedì 24 la presentazione in Comune
E' l'ultimo scritto della giornalista andriese Michela Di Trani
sabato 19 settembre 2015
9.52
Una raccolta di interviste e testimonianze per intraprendere un percorso umano molto intenso e profondo che abbraccia la duplice polarità del fenomeno dell'usura, connesso con il male e con il bene. E' nato cosi l'ultimo scritto della giornalista professionista Michela Di Trani dal titolo "Usura, paura e misericordia".
Il libro verrà presentato nella Sala Consigliare del Comune di Andria il prossimo giovedì 24 settembre alle ore 19.00, alla presenza della stessa scrittrice, il Sindaco di Andria Nicola Giorgino, Mons. D'Urso della Fondazione Antiusura di Bari, il dott. Simeone componente commissione antiracket e il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Puglia Valentino Losito.
Il libro verrà presentato nella Sala Consigliare del Comune di Andria il prossimo giovedì 24 settembre alle ore 19.00, alla presenza della stessa scrittrice, il Sindaco di Andria Nicola Giorgino, Mons. D'Urso della Fondazione Antiusura di Bari, il dott. Simeone componente commissione antiracket e il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Puglia Valentino Losito.
USURA, PAURA E MISERICORDIA
L'usura, dalla paura alla Misericordia. Quello che mi sono trovata a vivere in prima persona, nel raccogliere interviste e testimonianze che hanno dato vita a questo libro, è un percorso umano molto intenso e profondo che abbraccia la duplice polarità del fenomeno dell'usura, connesso con il male e con il Bene. Un'insidia che si impossessa dell'essere umano in tutta la sua essenza, nel coinvolgimento sentimentale della persona, così come nei meri aspetti materiali nell'insano rapporto con il denaro. L'usurato compie un viaggio emozionale, che inizia con il contrarre un prestito, un gesto banale che presto lo porta nell'inferno del terrore, della rabbia, del dolore, in alcuni casi fino alla morte.
C'è sempre però un punto del percorso in cui è possibile cambiare la rotta, ed è qui che entra in gioco la Misericordia, che apre ad una nuova vita. Una rinascita che non può prescindere dal perdonare prima di tutto se stessi, per essere caduti nell'errore dell'usura e per il dolore procurato alle persone care. È il momento cruciale della vita di una vittima dell'usura, il perdono di se stessi è ciò che segna la svolta. La Misericordia degli altri, che si esprime con l'aiutare a rialzarsi senza chiedere il perché della caduta, è la sua conseguenza. Pian piano quel viaggio emozionale abbandona la corsia della paura, dell'odio, della tristezza e della rabbia e prende la via dell'amore, della speranza, del coraggio e della giustizia. Si apre un mondo nuovo alla scoperta di persone nuove, di passioni e sentimenti, di cui prima di entrare nella morsa dell'usura si ignorava l'esistenza.
Michela Di Trani, giornalista professionista, è iscritta all'Unione Cattolica Stampa Italiana. Nell'ambito del "Laboratorio della Buona Notizia", un progetto dell'UCSI Puglia rivolto a raccontare il primato della persona sulla massa, dell'essere sull'avere, quest'anno ha seguito la sperimentazione di "CarcereLab" nel penitenziario di Bari, che ha dato voce alla speranza delle persone oltre le sbarre.
Ha collaborato con le emittenti televisive TeleDehon, TeleNorba e TeleBari e con gli Uffici Stampa dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani Puglia, della Camera di Commercio di Bari, del Comune di Andria e di alcuni gruppi del Consiglio Regionale della Puglia.
L'usura, dalla paura alla Misericordia. Quello che mi sono trovata a vivere in prima persona, nel raccogliere interviste e testimonianze che hanno dato vita a questo libro, è un percorso umano molto intenso e profondo che abbraccia la duplice polarità del fenomeno dell'usura, connesso con il male e con il Bene. Un'insidia che si impossessa dell'essere umano in tutta la sua essenza, nel coinvolgimento sentimentale della persona, così come nei meri aspetti materiali nell'insano rapporto con il denaro. L'usurato compie un viaggio emozionale, che inizia con il contrarre un prestito, un gesto banale che presto lo porta nell'inferno del terrore, della rabbia, del dolore, in alcuni casi fino alla morte.
C'è sempre però un punto del percorso in cui è possibile cambiare la rotta, ed è qui che entra in gioco la Misericordia, che apre ad una nuova vita. Una rinascita che non può prescindere dal perdonare prima di tutto se stessi, per essere caduti nell'errore dell'usura e per il dolore procurato alle persone care. È il momento cruciale della vita di una vittima dell'usura, il perdono di se stessi è ciò che segna la svolta. La Misericordia degli altri, che si esprime con l'aiutare a rialzarsi senza chiedere il perché della caduta, è la sua conseguenza. Pian piano quel viaggio emozionale abbandona la corsia della paura, dell'odio, della tristezza e della rabbia e prende la via dell'amore, della speranza, del coraggio e della giustizia. Si apre un mondo nuovo alla scoperta di persone nuove, di passioni e sentimenti, di cui prima di entrare nella morsa dell'usura si ignorava l'esistenza.
Michela Di Trani, giornalista professionista, è iscritta all'Unione Cattolica Stampa Italiana. Nell'ambito del "Laboratorio della Buona Notizia", un progetto dell'UCSI Puglia rivolto a raccontare il primato della persona sulla massa, dell'essere sull'avere, quest'anno ha seguito la sperimentazione di "CarcereLab" nel penitenziario di Bari, che ha dato voce alla speranza delle persone oltre le sbarre.
Ha collaborato con le emittenti televisive TeleDehon, TeleNorba e TeleBari e con gli Uffici Stampa dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani Puglia, della Camera di Commercio di Bari, del Comune di Andria e di alcuni gruppi del Consiglio Regionale della Puglia.