Uova di origine rumena indicate come di "Roma": due denunce

Due persone denunciate, di cui una di Roma ed una della BAT, ed il sequestro penale di circa 20mila uova. E' questo l'esito di un'indagine avviata per la sicurezza e la tutela dei prodotti agroalimentari degli uomini del Corpo Forestale dello Stato, all'interno di un'azienda di Roma che commercializzava uova all'ingrosso ed al dettaglio. Il provvedimento si è reso necessario poiché i Forestali, durante il controllo, hanno verificato che l'azienda di Roma, in concorso con una grossa azienda avicola della provincia della Barletta-Andria-Trani, avrebbe commercializzato uova provenienti dalla Romania falsamente dichiarate come uova di Roma, ed etichettate con l'immagine della Fontana di Trevi e del Colosseo. Inoltre, le stesse riportavano una data di scadenza superiore a quella che risultava della documentazione di acquisto in Romania.

Tale condotta fraudolenta è stata scoperta dopo un complessa indagine condotta dai forestali di Bari del Nucleo tutela regolamenti comunitari, diretto dal Commissario Capo Alberto Di Monte, e della Sezione di analisi criminale, diretta dal Commissario Capo Giuliano Palomba, i quali negli ultimi mesi hanno sottoposto a controllo numerose aziende avicole nel territorio della regione Puglia e hanno messo in evidenza il commercio in Italia di uova di provenienza Polonia, Spagna e Romania. Nel caso in esame le uova provenienti dalla Romania, confezionate e imballate da un'azienda avicola della BAT, con il concorso della ditta di Roma, venivano vendute in tutta la regione Lazio come uova di Roma.

Inoltre, sono state elevate sanzioni amministrative pari a Euro 1.500, poiché in azienda vi era una totale assenza di un sistema di tracciabilità di una parte delle uova presenti. Sulle stesse uova non era presente alcuna indicazione e nessun cartello attestante il giorno di produzione e la provenienza.