Uniba, Adisu: la Regione conferma il vecchio importo
"Dopo il taglio di 1 mln, nessun miglioramento": studenti in rivolta
venerdì 2 giugno 2017
Ammonta a 8.203.500 euro l'importo da destinare ai servizi Adisu (Agenzia regionale per il diritto allo studio universitario); questa la notizia giunta dalla Regione Puglia che, nel corso dell'ultima seduta della Giunta Regionale, ha confermato i numeri dello sorso anno.
Se nel 2016 giungeva agli studenti la notizia del taglio di oltre 1 mln di euro rispetto al 2014 e al 2015, non meno dolente è stata quest'anno la conferma del vecchio importo, che ha visto svanire ogni speranza di crescita dello stanziamento. La decisione si ripercuoterà, dunque, sugli studenti che vedono ribadito il peggioramento delle tutele che riguardano residenze e mense. "Consideriamo molto grave tale scelta della Regione Puglia nei confronti di un ente che necessita di ulteriori contributi economici, - affermano i ragazzi - soprattutto in considerazione del fatto che quest'anno, per raggiungere la copertura totale delle borse di studio, in assenza di ulteriori investimenti regionali e per l'incertezza delle risorse nazionali, l'Adisu Puglia ha dato fondo alle risorse proprie, riducendo all'osso la sua disponibilità economica".
Se nel 2016 giungeva agli studenti la notizia del taglio di oltre 1 mln di euro rispetto al 2014 e al 2015, non meno dolente è stata quest'anno la conferma del vecchio importo, che ha visto svanire ogni speranza di crescita dello stanziamento. La decisione si ripercuoterà, dunque, sugli studenti che vedono ribadito il peggioramento delle tutele che riguardano residenze e mense. "Consideriamo molto grave tale scelta della Regione Puglia nei confronti di un ente che necessita di ulteriori contributi economici, - affermano i ragazzi - soprattutto in considerazione del fatto che quest'anno, per raggiungere la copertura totale delle borse di studio, in assenza di ulteriori investimenti regionali e per l'incertezza delle risorse nazionali, l'Adisu Puglia ha dato fondo alle risorse proprie, riducendo all'osso la sua disponibilità economica".