Chiesa delle SS. Stimmate: arriva un nuovo parroco con una vita per il Mozambico
Frate Domenico Mirizzi e la sua testimonianza missionaria
giovedì 27 settembre 2018
19.43
Frate Domenico Mirizzi, originario di Sammichele di Bari, da un mese è divenuto parroco presso la chiesa delle Sacre Stimmate di Andria, meglio conosciuta come "i Cappuccini- dopo aver vissuto come missionario a Maputo, capitale del Mozambico.
Una missione durata per ben 15 anni, durante la quale si è prodigato a sostegno dei bisognosi, in modo particolare dei bambini orfani, accompagnandoli in uno dei percorsi più ardui, ossia quello di offrire loro, una formazione scolastica in una dignitosa struttura.
"A far da padrone in Africa è la povertà che dilania un pò ovunque ma la si può combattere solo dotando i ragazzi di strumenti utili e necessari per l'acquisizione dei saperi. Perché la povertà è anche figlia dell'ignoranza" – preme sottolineare Frate Domenico – Pertanto ho allontanato bambini e adulti che quotidianamente cercavano cibo e oggetti vari, da una discarica a cielo aperto. La discarica, negli ultimi anni, si era allargata, con un' estensione pari a 10.000 metri quadrati (un ettaro), a tal punto da inglobare alcune case. La situazione, come si può ben immaginare, era alquanto disastrosa. Quindi ho fornito loro non solo dei sani alimenti ma anche dell'istruzione. Infatti, abbiamo fondato la scuola "Escola da Rua", abbastanza grande da poter accogliere circa una centinaio di bambini, offrendo loro banchi, lavagne e cibo.
Inoltre ho tentato di creare un futuro anche ad una sessantina di donne, realizzando una mini impresa di allevamento di galline, grazie all'aiuto di alcuni benefattori. Purtroppo tale progetto non è andato a buon fine poiché non è semplice inculcare loro la nostra idea di impresa; infatti molti sacchi o oggetti indispensabili per condurre tale lavoro, erano spariti.
La situazione, in questi lunghi anni, è migliorata ma c'è ancora tanto da lavorare in quei luoghi, soprattutto per quanto concerne il fattore cultura - religione, che il più delle volte sembra un limite per infondere loro il giusto sapere e quindi evitare scelte sbagliate che potrebbero risultare a volte deleterie, come la trasmissione dell'AIDS, che negli anni ha decimato molti ragazzi.
Penso quindi che il primo passo da compiere sarebbe quello di mettersi in ascolto con l'altro, accogliere la diversità altrui e pronunciare parole che indicano il Vangelo, in modo da cercare la corresponsabilità e la collaborazione".
Tornato in Italia nel maggio di quest'anno, Frate Domenico, ora ha intenzione di rimanervi per un certo periodo, e di dedicarsi amorevolmente alla nuova comunità andriese che lo ha accolto a fine agosto, dove ha ricevuto, la nomina di parroco presso l'antica chiesa delle Sacre Stimmate. Infatti durante la nostra conversazione ha sottolineato dello stato deteriorato in cui versa la facciata della Chiesa; dal tetto penetra acqua che infiltrandosi, rischia di indebolire e quindi di far cadere le lastre di pietra dell'edificio di culto, oltre allo smembramento di alcuni calcinacci provenienti dal campanile.
Nell'augurarsi una manutenzione preventiva della chiesa, Frate Domenico conclude: "Ad Andria sono stato nominato per la prima volta parroco. Un'esperienza nuova ma bella, contento di condividerla con dei parrocchiani preparati. Mi prodigherò nel dare il mio sostegno alla comunità ecclesiale e di divulgare un messaggio spirituale e pastorale all'intera società civile, sulle orme di San Francesco d'Assisi".
Una missione durata per ben 15 anni, durante la quale si è prodigato a sostegno dei bisognosi, in modo particolare dei bambini orfani, accompagnandoli in uno dei percorsi più ardui, ossia quello di offrire loro, una formazione scolastica in una dignitosa struttura.
"A far da padrone in Africa è la povertà che dilania un pò ovunque ma la si può combattere solo dotando i ragazzi di strumenti utili e necessari per l'acquisizione dei saperi. Perché la povertà è anche figlia dell'ignoranza" – preme sottolineare Frate Domenico – Pertanto ho allontanato bambini e adulti che quotidianamente cercavano cibo e oggetti vari, da una discarica a cielo aperto. La discarica, negli ultimi anni, si era allargata, con un' estensione pari a 10.000 metri quadrati (un ettaro), a tal punto da inglobare alcune case. La situazione, come si può ben immaginare, era alquanto disastrosa. Quindi ho fornito loro non solo dei sani alimenti ma anche dell'istruzione. Infatti, abbiamo fondato la scuola "Escola da Rua", abbastanza grande da poter accogliere circa una centinaio di bambini, offrendo loro banchi, lavagne e cibo.
Inoltre ho tentato di creare un futuro anche ad una sessantina di donne, realizzando una mini impresa di allevamento di galline, grazie all'aiuto di alcuni benefattori. Purtroppo tale progetto non è andato a buon fine poiché non è semplice inculcare loro la nostra idea di impresa; infatti molti sacchi o oggetti indispensabili per condurre tale lavoro, erano spariti.
La situazione, in questi lunghi anni, è migliorata ma c'è ancora tanto da lavorare in quei luoghi, soprattutto per quanto concerne il fattore cultura - religione, che il più delle volte sembra un limite per infondere loro il giusto sapere e quindi evitare scelte sbagliate che potrebbero risultare a volte deleterie, come la trasmissione dell'AIDS, che negli anni ha decimato molti ragazzi.
Penso quindi che il primo passo da compiere sarebbe quello di mettersi in ascolto con l'altro, accogliere la diversità altrui e pronunciare parole che indicano il Vangelo, in modo da cercare la corresponsabilità e la collaborazione".
Tornato in Italia nel maggio di quest'anno, Frate Domenico, ora ha intenzione di rimanervi per un certo periodo, e di dedicarsi amorevolmente alla nuova comunità andriese che lo ha accolto a fine agosto, dove ha ricevuto, la nomina di parroco presso l'antica chiesa delle Sacre Stimmate. Infatti durante la nostra conversazione ha sottolineato dello stato deteriorato in cui versa la facciata della Chiesa; dal tetto penetra acqua che infiltrandosi, rischia di indebolire e quindi di far cadere le lastre di pietra dell'edificio di culto, oltre allo smembramento di alcuni calcinacci provenienti dal campanile.
Nell'augurarsi una manutenzione preventiva della chiesa, Frate Domenico conclude: "Ad Andria sono stato nominato per la prima volta parroco. Un'esperienza nuova ma bella, contento di condividerla con dei parrocchiani preparati. Mi prodigherò nel dare il mio sostegno alla comunità ecclesiale e di divulgare un messaggio spirituale e pastorale all'intera società civile, sulle orme di San Francesco d'Assisi".