Una passeggiata tra storia ed epigrafia
Domani alle 9.30 appuntamento con il preside del "Nuzzi" all'orologio di San Giacomo di Barletta
sabato 12 novembre 2016
16.52
"L'epigrafe, dal greco scrivere sopra - spiega Michelangelo Filannino, preside del liceo scientifico "R. Nuzzi" - ha sempre avuto come scopo quello di preservare la memoria di un fatto o di un defunto, attraverso l'uso di un materiale resistente quale la pietra. Ma paradossalmente oggi, sempre più spesso, la loro comprensione risulta difficoltosa".
E' dunque il desiderio di ridar voce a quelle incisioni e a quelle storie ad aver spinto il professore a censire e tradurre le epigrafi: 683 quelle trascritte, delle quali 495 tradotte dal latino, cinque dallo spagnolo, quattro dal greco e una bilingue tedesco e latino. Le restanti sono state incise in italiano.
Queste trascrizioni e traduzioni sono state poi raccolte e pubblicate da Etetedizioni nel 2015 con il titolo "Le epigrafi di Barletta", con introduzione di Luisa Filannino e scatti fotografici di Federicco Cappabianca. All'interno del libro sono quindici i percorsi proposti che guidano il lettore dentro e fuori la città.
"Molte di queste epigrafi sono di gran pregio - continua il professore - altre sono murate o poco visibili; di qualcuna andata persa abbiamo solo delle attestazioni documentarie. Numerose sono invece le bellissime storie che queste raccontano silenziosamente: ho ritrovato le tracce di un grande concittadino, Angelo Raffaele Lacerenza, un intellettuale mazziniano, ferocemente perseguitato in Puglia, pubblicò furtivamente degli scritti garibaldini e in una cella di prigione concluse i suoi studi di medicina".
Riportare alla luce queste storie attraverso una passeggiata in esterna e condividerle con altri è lo scopo dell'appuntamento domenicale, segnato per domani 13 novembre a Barletta, alle 9.30 all'orologio di San Giacomo, nell'ambito delle iniziative di Azione Barletta 360°.
E' dunque il desiderio di ridar voce a quelle incisioni e a quelle storie ad aver spinto il professore a censire e tradurre le epigrafi: 683 quelle trascritte, delle quali 495 tradotte dal latino, cinque dallo spagnolo, quattro dal greco e una bilingue tedesco e latino. Le restanti sono state incise in italiano.
Queste trascrizioni e traduzioni sono state poi raccolte e pubblicate da Etetedizioni nel 2015 con il titolo "Le epigrafi di Barletta", con introduzione di Luisa Filannino e scatti fotografici di Federicco Cappabianca. All'interno del libro sono quindici i percorsi proposti che guidano il lettore dentro e fuori la città.
"Molte di queste epigrafi sono di gran pregio - continua il professore - altre sono murate o poco visibili; di qualcuna andata persa abbiamo solo delle attestazioni documentarie. Numerose sono invece le bellissime storie che queste raccontano silenziosamente: ho ritrovato le tracce di un grande concittadino, Angelo Raffaele Lacerenza, un intellettuale mazziniano, ferocemente perseguitato in Puglia, pubblicò furtivamente degli scritti garibaldini e in una cella di prigione concluse i suoi studi di medicina".
Riportare alla luce queste storie attraverso una passeggiata in esterna e condividerle con altri è lo scopo dell'appuntamento domenicale, segnato per domani 13 novembre a Barletta, alle 9.30 all'orologio di San Giacomo, nell'ambito delle iniziative di Azione Barletta 360°.