Un viaggio nel tempo alla riscoperta delle tradizioni natalizie andriesi

Successo per il progetto rivolto alle classi 5^ della scuola "Verdi", in collaborazione con la guida turistica Annamaria Losito

venerdì 22 dicembre 2017
A cura di Antonio D'Oria
Una passeggiata tra le piazze e le vie principali del Centro Storico di Andria con uno sguardo alla riscoperta delle tradizioni cittadine durante il periodo natalizio. In virtù di questo obiettivo si è svolto il progetto rivolto ad alcuni ragazzi della scuola "Verdi" e intitolato "Andria fra viuzze e piazze alla riscoperta delle tradizioni", organizzato dalle docenti dell'interclasse di quinta, alle quali va rivolto un ringraziamento per l'impegno profuso e per la significativa iniziativa, dalle mamme che hanno sostenuto questo progetto, e dall'associazione "Visitacasteldelmonte", della quale è presidente la guida turistica Annamaria Losito, che ha collaborato alla realizzazione del progetto stesso.

Accompagnati dalla guida e dalle insegnanti, i ragazzi hanno compiuto una sorta di viaggio nel tempo riscoprendo il significato delle piazze del Centro Storico e l'origine delle loro denominazioni. Il percorso si è snodato nella seguente maniera: partenza da Piazza Catuma, prosecuzione per Piazza Vaglio, Piazza La Corte e Piazza Duomo, ritorno a Piazza La Corte direzione 1° Vicolo San Bartolomeo, meglio conosciuto come la stradina più piccola del mondo. I bambini hanno appreso anche l'origine della denominazione di Piazza San Ciriaco, che prende il nome dalla chiesetta intitolata al santo presente in quel punto fino al 1930, e di Piazza Porta La Barra, così denominata perchè anticamente, quando la città era racchiusa fra le mura, in quel punto c'era una sorta di sbarra, di dogana.

Non si è trattata però della semplice visita guidata, ma questa passeggiata nel Centro Storico aveva l'intento di mettere in risalto il forte legame fra questi luoghi e le antiche tradizioni cittadine. E siccome siamo in un periodo particolare di festa, si è parlato appunto delle tradizioni natalizie del popolo andriese dall'Ottocento fino alla Seconda Guerra Mondiale. Il Natale all'epoca si viveva e non si festeggiava (spesso oggi avviene il contrario), non ci si scambiava regali, c'era la povertà e non si andava a scuola, bisognava andare a lavorare, le famiglie erano numerose; era un Natale povero ma non mancavano piccoli eppur significativi gesti di carità, come la celebrazione di una Messa in cui avveniva la vestizione del bambino più povero del quartiere o della città con nuovi capi di vestiario, comprati con i guadagni del duro lavoro, inoltre nelle case non mancava mai il presepe. Si è parlato anche dei dolci semplici, come le mandorle con la glassa composta di acqua e zucchero: non esistevano i dolci attuali, ma bastava poco perchè fosse davvero Natale. Durante il percorso alcuni bambini si sono anche emozionati ripensando ai cari nonni venuti a mancare.