Un Sinodo per l’umanità di oggi
Riflessione di Gennaro 'Gino' Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
venerdì 18 marzo 2022
Di quell''ottobre 1994, che vide la Chiesa impegnata nella celebrazione del Sinodo dei Vescovi sulla vita consacrata e la sua missione nella Chiesa e nella società, conservo solo qualche appunto frutto del seguire attraverso la stampa e la Radio Vaticana, ma ho viva nella memoria la bellezza che si percepiva dal racconto di quel Sinodo soprattutto per la presenza di parecchi carismi dei Santi con le loro ricchezze e le loro iniziative.
Appuntavo: "Le loro figure – quelle dei Santi – si stagliano luminose, come testimoni viventi del Vangelo, per la loro fedeltà, per la presenza viva nella Chiesa con le generose opere di missione e apostolato, tanto da poter dire: "E' un Vangelo dispiegato nel tempo e nello spazio" (parole pronunciate, se ben ricordo, da Papa Wojtyla nel discorso di apertura). Di quel Sinodo, una gradita sorpresa fu senza dubbio la possibilità offerta agli uditori ed uditrici di raccontare le proprie esperienze (capaci di mettere in luce la stupenda attualità del Vangelo vissuto) e quanto risultò opportuno tale ascolto che permise di accedere ad una comunione più aperta e più ricca.
Molto profonda fu la testimonianza del Cardinal Miloslav Vlk al quale, alla luce dell'esperienza dolorosa da lui vissuta nella sua patria nei quarant'anni di persecuzione, di quel Sinodo piacque soprattutto "l'insistenza sulla comunione vera e profonda all'interno delle comunità, intendendo l'essere nel mondo testimonianze vive della Chiesa-comunione". Appuntavo: "Ogni intervento è una crescita del cuore che porta ad accogliere la varietà di doni fatti alla Chiesa che, con la bellezza e la molteplicità dei carismi, davvero sono come diamanti nella corona della Vergine Maria Madre di tutti i Carismi".
Sono brevi appunti che mettono nel cuore la responsabilità e l'impegno che anche da questo Sinodo che stiamo vivendo - indetto da Papa Francesco - possa scaturire "un arcobaleno di luce, un amore che genera comunione, testimonianza, che porta all'unione con Dio, che cura corpi e spiriti, produce armonia, che fa di tutti una famiglia, che porta all'unità" (mons. Amedeo Ferrari, rettore del santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio). Un Sinodo dove Carismi antichi e nuovi s'incontrano e usufruiscono della bellezza e ricchezza l'uno dell'altro. Gesù ci ha indicato la via per arrivarci: "Che siano uno affinché il mondo creda" (Giovanni 13,34; 17,21).
Appuntavo: "Le loro figure – quelle dei Santi – si stagliano luminose, come testimoni viventi del Vangelo, per la loro fedeltà, per la presenza viva nella Chiesa con le generose opere di missione e apostolato, tanto da poter dire: "E' un Vangelo dispiegato nel tempo e nello spazio" (parole pronunciate, se ben ricordo, da Papa Wojtyla nel discorso di apertura). Di quel Sinodo, una gradita sorpresa fu senza dubbio la possibilità offerta agli uditori ed uditrici di raccontare le proprie esperienze (capaci di mettere in luce la stupenda attualità del Vangelo vissuto) e quanto risultò opportuno tale ascolto che permise di accedere ad una comunione più aperta e più ricca.
Molto profonda fu la testimonianza del Cardinal Miloslav Vlk al quale, alla luce dell'esperienza dolorosa da lui vissuta nella sua patria nei quarant'anni di persecuzione, di quel Sinodo piacque soprattutto "l'insistenza sulla comunione vera e profonda all'interno delle comunità, intendendo l'essere nel mondo testimonianze vive della Chiesa-comunione". Appuntavo: "Ogni intervento è una crescita del cuore che porta ad accogliere la varietà di doni fatti alla Chiesa che, con la bellezza e la molteplicità dei carismi, davvero sono come diamanti nella corona della Vergine Maria Madre di tutti i Carismi".
Sono brevi appunti che mettono nel cuore la responsabilità e l'impegno che anche da questo Sinodo che stiamo vivendo - indetto da Papa Francesco - possa scaturire "un arcobaleno di luce, un amore che genera comunione, testimonianza, che porta all'unione con Dio, che cura corpi e spiriti, produce armonia, che fa di tutti una famiglia, che porta all'unità" (mons. Amedeo Ferrari, rettore del santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio). Un Sinodo dove Carismi antichi e nuovi s'incontrano e usufruiscono della bellezza e ricchezza l'uno dell'altro. Gesù ci ha indicato la via per arrivarci: "Che siano uno affinché il mondo creda" (Giovanni 13,34; 17,21).