Un polo culturale: la nuova biblioteca «G. Ceci» incanta la città
Aperta stamane la struttura di P.zza Sant'Agostino: due livelli, multimedialità e 42 mila libri. Uno spazio dedicato a piccoli e grandi: quadri e computer, storia e giornali
venerdì 21 dicembre 2012
13.55
E' una di quelle date che non si dimentica, non per la nota profezia dei Maya, ma per la restituzione alla Città di Andria di un bene comune di rilevanza culturale e sociale come la nuovissima Biblioteca «G. Ceci» in pieno centro storico cittadino. La struttura di P.zza Sant'Agostino è stata inaugurata questa mattina alla presenza delle autorità politiche, civili, militari e religiose nonchè alla presenza di numerose autorità del mondo della scuola.
Andria sarà dotata di una struttura polifunzionale nella quale multimedialità e storia andranno perfettamente a braccetto in un connubio che potrebbe esser davvero avvincente. Due livelli, con al piano terra le funzioni più tradizionali di biblioteca tra cui le sale lettura, lo scambio libri e gli schedari, mentre al livello superiore gli open space per la consultazione di giornali e libri nonchè l'uso dei dispositivi multimediali, un ampio spazio dedicato ai bambini ed una sala per conferenze e dibattiti da 100 posti. A far da cornice su tutte le pareti della struttura i preziosi quadri dell'artista andriese Alfonso Di Pasquale, dal valore importantissimo e per troppo tempo dimenticati dentro polverosi scatoli. Una stanza unica, invece, è stata dedicata ai libri storici e preziosi, le circa 15 «cinquecentine» sono esposte al piano di sopra assieme ai libri più antichi in possesso della Biblioteca. Attualmente i libri sono circa 42.000 ma non tutti sono ancora esposti. Nei prossimi giorni, infatti, vi sarà modo e tempo per completare le operazioni di sistemazione degli ambienti già fruibili dalla prossima settimana. Il progetto originario è del 1994 e giunge a compimento dopo ben 18 anni di gestazione: «Un nuovo ed indiscutibile passo verso la cultura di questa città - ha detto il Sindaco Giorgino nel suo intervento - siamo orgogliosi di restituire un bene così prezioso e così importante. Ora starà alla città stessa rendere questo luogo un vero contenitore di grande cultura. Investire in controtendenza rispetto alla crisi ed al resto d'Italia è particolarmente stimolante ed importante».
Ora, tuttavia, la grande sfida sarà quella di far funzionare al meglio l'intera struttura con la possibilità di creare un vero e proprio indotto culturale che rafforzi il ruolo del Centro Storico cittadino ed il valore formativo di una città che ha da poco superato ufficialmente i 100.000 abitanti.
Andria sarà dotata di una struttura polifunzionale nella quale multimedialità e storia andranno perfettamente a braccetto in un connubio che potrebbe esser davvero avvincente. Due livelli, con al piano terra le funzioni più tradizionali di biblioteca tra cui le sale lettura, lo scambio libri e gli schedari, mentre al livello superiore gli open space per la consultazione di giornali e libri nonchè l'uso dei dispositivi multimediali, un ampio spazio dedicato ai bambini ed una sala per conferenze e dibattiti da 100 posti. A far da cornice su tutte le pareti della struttura i preziosi quadri dell'artista andriese Alfonso Di Pasquale, dal valore importantissimo e per troppo tempo dimenticati dentro polverosi scatoli. Una stanza unica, invece, è stata dedicata ai libri storici e preziosi, le circa 15 «cinquecentine» sono esposte al piano di sopra assieme ai libri più antichi in possesso della Biblioteca. Attualmente i libri sono circa 42.000 ma non tutti sono ancora esposti. Nei prossimi giorni, infatti, vi sarà modo e tempo per completare le operazioni di sistemazione degli ambienti già fruibili dalla prossima settimana. Il progetto originario è del 1994 e giunge a compimento dopo ben 18 anni di gestazione: «Un nuovo ed indiscutibile passo verso la cultura di questa città - ha detto il Sindaco Giorgino nel suo intervento - siamo orgogliosi di restituire un bene così prezioso e così importante. Ora starà alla città stessa rendere questo luogo un vero contenitore di grande cultura. Investire in controtendenza rispetto alla crisi ed al resto d'Italia è particolarmente stimolante ed importante».
Ora, tuttavia, la grande sfida sarà quella di far funzionare al meglio l'intera struttura con la possibilità di creare un vero e proprio indotto culturale che rafforzi il ruolo del Centro Storico cittadino ed il valore formativo di una città che ha da poco superato ufficialmente i 100.000 abitanti.