"Un Natale diverso": messaggio augurale in occasione del Santo Natale dalla parrocchia di San Giuseppe Artigiano

L'augurio di un Santo Natale di Nostro Signore Gesù Cristo da parte di Don Sergio Di Nanni

sabato 26 dicembre 2020 11.50
«Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia»
(Lc 2, 10 -12)

«Come vorrei che questa gioia che il Natale del Signore porta naturalmente con se, quest'anno possa essere piena ma, purtroppo, so che non sarà così per tutti. Carissimi fratelli e sorelle nella fede del Signore Gesù Cristo, le nostre case emettono vagiti più di dolore che di gioia, più di ansia che di speranza, più di fatica e tribolazione che di gaudio prorompente, più di morte che di vita. Tutto questo ci rattrista profondamente. Il nostro pensiero si rannicchia in sé mentre considera che tanti trascorreranno un Natale molto più vicino alle tinte violacee quaresimali e rossastre dei giorni della Passione, che alle tinte luminose e splendide della gloria dell'Emmanuele. Molte famiglie, ahimè, sono state toccate dalla mano pesante e mortifera del virus falciando in tempi brevi a volte, i propri cari. È mia intenzione pertanto dedicare la messa di fine anno al ricordo di tutti i parrocchiani morti per contagio da Covid-19. Il canto del Te Deum assumerà tutta la sua potenza nel ringraziare il Signore per il dono della vita e della Vita eterna in Cristo. Quello di quest'anno, dunque, è un Natale provato, diverso ma non per questo vuoto. Anzi, proprio in questa cornice segnata fortemente dalla pandemia, Gesù, il Salvatore, viene a nascere. Continua ad offrirsi come colui attraverso cui "Dio salva" e si stabilisce con noi, sta in mezzo a noi e vuole nascere in noi. Egli condivide con i suoi figli gioie e dolori, attese e speranze. Lui per primo è passato dal tunnel oscuro dell'abbandono, della solitudine e della morte perché la sua vicinanza fosse veramente sentita. Egli sta accanto a noi in modo invisibile tanto che i nostri occhi non sono capaci di riconoscerlo (Lc 24, 16); ma Egli sta in mezzo a noi anche se il più delle volte non lo conosciamo (Gv 1, 26). Conoscere Lui è principio di saggezza, è dono di sapienza, è garanzia di vero amore. Conoscere Lui è farne esperienza profonda, è adottare la sua logica, farsi suoi seguaci e fratelli, imitatori liberi e convinti. Conoscerlo è diventare in tutto simili a Lui, è trovare ristoro per la propria anima, diventando miti e umili di cuore (Mt 11, 28-29).

Il vero senso del Natale risiede nella possibilità che Lui possa nascere dentro di noi: Possa essere partorito continuamente con ogni nostro pensiero e desiderio. Ogni più profonda motivazione per quello che facciamo, porti il suo sigillo e la sua approvazione. Egli vuole nascere dopo essere stato accolto, ascoltato e creduto nel cuore. Il Verbo diventa carne (Gv 1, 14) attraverso la nostra carne e così si rinnova l'oggi del Mistero dell'incarnazione. Noi diventiamo generativi come lo è stata la Vergine, come lo è ancor oggi il grembo fecondo della Chiesa sua Sposa, la quale genera Cristo nei Sacramenti della fede e nelle tavole imbandite dell'Eucaristia e della Parola proclamata. Celebriamo, dunque, un Natale diverso dal solito ma non meno "cristiano" nel vero senso della parola. Facciamo spazio all'essenzialità dimodoché Dio possa nascere in un cuore veramente libero da tanti fronzoli. Possa essere quello di quest'anno un Natale semplice e proprio perché tale, sia abbellito dalla sobrietà e pertanto sia autentico. I regali siano più di carattere spirituale che materiale; gli auguri siano più fraterni ed evangelici che formali. La nostra comunità parrocchiale, seppur come tante altre realtà impossibilitata a viversi pienamente dal vivo, continua la sua opera in modo silenzioso attraverso le tre grandi direttrici della liturgia, della catechesi distanza e della carità silenziosa a vantaggio di tanti fratelli bisognosi. Tante persone si mostrano tuttora sensibili nel preoccuparsi di coloro che fanno fatica ad andare avanti e devono fare i conti con le ristrettezze economiche. Grazie alla generosità di tanti di voi, si è potuto andare incontro e soddisfare tante esigenze di utenze e di medicinali.

Anche tutto questo bene fatto di continuo e nel silenzio, è un grande dono di cui ringraziare! I catechisti, i collaboratori nella liturgia e coloro che si occupano del servizio ai fratelli: ognuno di loro e tutti insieme sono il dono che la comunità cristiana fa al nostro quartiere. Gesù non solo attraverso i singoli ma soprattutto e in modo più eloquente si fa carne e presenza reale in questa zona di Andria. Una comunità operosa è la tenda che Dio continua a fissare accanto alle famiglie dei nostri giorni. Gesù risorto attraverso la sua Sposa, la Chiesa, continua a passare, sanare e beneficare tanti fratelli segnati dal limite, dalla malattia e dalla morte. Siamo chiamati come Comunità cristiana in questo territorio a dare carne alle parole dell'angelo riportate dall'evangelista Luca: "Vi annuncio una grande gioia!" (Lc 2, 10).