Un incendio ogni due giorni, Federiciani: "Si fermi questo eccidio di piante"
Si tratta spesso di incendi dolosi. "I malavitosi riappiccano anche i fuochi spenti"
lunedì 9 ottobre 2017
15.40
Cinque incendi in dieci giorni, praticamente uno ogni due giorni. Questa la terribile conta dei fuochi appiccati sul territorio andriese negli ultimi giorni.
Ad affermarlo è l'associazione dei Federiciani, che solo ieri ha dovuto far fronte all'ennesimo incendio tra contrade Pozzelle, Monte della Croce e Coleti, agro di Andria e Minervino Murge. "A causa dello stadio avanzato dell'incendio - affermano i Federiciani, attraverso il proprio responsabile legale, prof. Francesco Martiradonna - non abbiamo potuto far altro che chiamare la SOUP (Sala Operativa Unificata Permanente della Protezione civile di Bari) e il 1515. Abbiamo riferito che si tratta si individui malavitosi dell'ambiente, recidivi nell'incendiate la vegetazione autoctona, anche laddove l'incendio appiccato fosse stato spento.
Occorre che questo scempio sia fermato, e che si dia un'immagine più forte dell'istituzione. Voglio ricordarvi che con il controllo venatorio e la presenza di guardie volontarie e agenti delle Province, difficilmente questi individui commettevano degli illeciti nei riguardi dell'ambiente. Quindi è necessario che le Istituzioni si diano una regolata per fermare l' eccidio di piante autoctone, in atto sulla nostra Murgia".
Ad affermarlo è l'associazione dei Federiciani, che solo ieri ha dovuto far fronte all'ennesimo incendio tra contrade Pozzelle, Monte della Croce e Coleti, agro di Andria e Minervino Murge. "A causa dello stadio avanzato dell'incendio - affermano i Federiciani, attraverso il proprio responsabile legale, prof. Francesco Martiradonna - non abbiamo potuto far altro che chiamare la SOUP (Sala Operativa Unificata Permanente della Protezione civile di Bari) e il 1515. Abbiamo riferito che si tratta si individui malavitosi dell'ambiente, recidivi nell'incendiate la vegetazione autoctona, anche laddove l'incendio appiccato fosse stato spento.
Occorre che questo scempio sia fermato, e che si dia un'immagine più forte dell'istituzione. Voglio ricordarvi che con il controllo venatorio e la presenza di guardie volontarie e agenti delle Province, difficilmente questi individui commettevano degli illeciti nei riguardi dell'ambiente. Quindi è necessario che le Istituzioni si diano una regolata per fermare l' eccidio di piante autoctone, in atto sulla nostra Murgia".